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Verde acqua, o verde alpino classico, oppure verde militare o con una punta di giallo in più? Per tutti questi anni il logo dell’Associazione, bello e senza tempo, non aveva una codifica nei colori, con il risultato di vederlo stampato o riprodotto su striscioni o altri oggetti in modo alquanto personalizzato.

Anche per la 5ª edizione di “Un Babbo Natale in Forma” gli Alpini della sezione di Torino hanno dato il loro prezioso supporto logistico, aiutando ad allestire le aree della manifestazione, occupandosi della raccolta fondi e della distribuzione di cibo e bevande. «Con ventimila babbo natale abbiamo battuto ogni record», ha affermato orgoglioso il presidente della sezione di Torino Gianfranco Revello. E ha ringraziato in particolare la cucina della Protezione Civile del gruppo di Giaveno-Valgioie, che ha distribuito più di tremila porzioni di polenta e salsiccia.

Testimoni di bontà

Flebili raggi di luce filtrano tra i ricami delle guglie, mentre alcuni piccioni frullano sopra il sagrato della basilica e attorno al grande abete. L’albero addobbato è una tradizione a Milano, come il panettone e le “vasche” per le vie del centro in cerca degli ultimi regali, in un’atmosfera gioiosa e insieme malinconica, tipica del Natale. Da qualche lustro la Messa degli Alpini in Duomo è entrata a pieno titolo tra i riti della tradizione.

Grazie direttore

Mandi. Concedetemi il saluto in Friulano. Tornando a casa in un’ora poco ortodossa trovo all’ingresso L’Alpino di novembre e... decido di leggere l’editoriale di Bruno Fasani. Mi incuriosisce l’inizio... continuo nella lettura. Le righe appassionano sempre di più. Data l’ora, forse il ragionamento limpido e fluido lascia il tempo che trova, ma è straordinario il messaggio, diverso dal solito e molto forte.

In dialetto no

Da qualche tempo nella mia Sezione è nata, a causa mia, una controversia, il tema della quale vorrei sottoporti per chiarire una volta per tutte la stessa: riordinando la biblioteca sezionale, ho ritrovato la nostra “Preghiera dell’Alpino” scritta in dialetto da uno dei nostri maggiori poeti Alpini e, a mio giudizio, leggerla durante le cerimonie celebrate per i nostri amici “andati avanti”, sarebbe un omaggio ai nostri vecchi e alle nostre tradizioni che stanno scomparendo.

Al cimitero di Milovice

Nel cimitero di Milovice, a nordest di Praga, sono sepolti 5.276 militari italiani, fatti prigionieri sul Carso dall’esercito austro-ungarico e internati in quel campo dove morirono di fame e malattie. Quindici anni fa l’attuale presidente della sezione di Belluno Angelo Dal Borgo e Lino Chies della sezione di Conegliano promisero di organizzare ogni anno un pellegrinaggio in quel campo disseminato di croci di legno, per molti anni adibito a base sovietica.

Il dovere di avere doveri

Credo che molti di noi, e comunque un italiano su sei, abbiano ancora negli occhi due serate prodotte dalla Rai nel mese scorso, protagonista Roberto Benigni. Due serate dedicate a commentare i Dieci Comandamenti. Lasciamo stare che Benigni possa piacere o meno. Soprattutto lasciamo fuori dalla porta la tentazione...

Errare humanum est

Ho letto la lettera di Beppe Orsello apparsa sul numero di novembre, con la quale segnala errori e refusi apparsi su L’Alpino. Penso che Orsello, prima degli altri, debba correggere se stesso. Alla fine della lettera fa i complimenti al giornale “(sia nei contenuti, che per l’impaginazione)”. Credo sia una forma errata.

L’amore di una vita

«Enrico era colto. In sua compagnia si poteva colloquiare di qualsiasi argomento perché mai lo si coglieva impreparato o senza parole. Taceva solo della Russia. Taceva la sua sofferenza lunga 142 mesi. Partì la notte di Natale del 1941 e tornò il 13 febbraio del 1954. Questa data rappresentava per lui una seconda nascita». Si potrebbe stare ore ad ascoltare la signora Imelda Tosato Reginato. Una voce musicale la sua con quel marcato accento francese che fa ruggire le r e scivola sulle c. Ecco allora che le parole si susseguono leggere e indugiano solo quando la mente ripercorre i momenti tristi, di dolore come la morte di suo marito Enrico, Medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente medico del battaglione Monte Cervino.

5º Alpini in Kosovo

Dallo scorso 9 dicembre il 5º reggimento Alpini, comandato dal colonnello Carlo Cavalli, è impegnato in Kosovo, dove ritorna dopo 9 anni dalla sua prima partecipazione all’operazione “Joint Enterprise”. L’avvicendamento con il reggimento “Lancieri di Montebello”, guidato dal colonnello Angelo Minelli è stato celebrato alla base “Villaggio Italia” di Belo Polje, sede del Contingente Italiano in Kosovo.

L’iniziativa editoriale “IPDV – L’Impronta degli Alpini”, ha festeggiato dieci anni di attività ospite della sezione di Cremona: i proventi della collana confluiscono parte alla Fondazione Don Gnocchi e parte all’iniziativa “Alpini per l’Uganda”. Risale al 2004 la pubblicazione della fortunata antologia “In punta di Vibram”, il cui successo fornì lo spunto per pubblicare altre sei opere di narrativa e saggistica e per varie iniziative di contorno.

Alpino fino al midollo

Poche righe per sottolineare, ancora una volta, il valore e il buon esempio degli Alpini. Durante la recente piena del fiume Sesia a Vercelli, un caporal maggiore del btg. Susa, classe 1954, decideva d’ispezionare un tratto dell’argine.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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