Ho appreso la notizia che una giovane è morta in discoteca senza che nessuno la soccorresse o fermasse la musica. Nessuno di noi avrebbe abbandonato un amico in difficoltà. Tutto il plotone/compagnia lo avrebbe soccorso. La vita non è solo divertimento, è soprattutto solidarietà. A L’Aquila ed in ogni altra circostanza non ci siamo girati dall’altra parte. Riapriamo le caserme ai nostri ragazzi anche per fare musica o spettacoli, almeno lì respirano aria buona, quella della solidarietà che abbiamo lasciato noi e i nostri vecchi. Il servizio militare (obbligatorio) è finito ma una soluzione ci deve essere. Non tutto è negativo, ci sono anche bravi ragazzi cresciuti con spirito di solidarietà.
Roberto Tosone Pozzuolo del Friuli (UD)
Di fronte alla morte c’è solo lo sgomento per una vita che se ne va. Se si tratta di una persona giovane non ci sono parole adeguate per esprimere lo sconcerto. Sapere che ciò accade in un luogo di divertimento senza che nessuno ritenga necessario interrompere lo sballo’ è barbarie allo stato puro. Non penso che si possa dare una risposta a questo abbassamento del livello di sensibilità con la riapertura delle caserme per creare spazi ai giovani. Siamo in un cumulo di macerie di quello che è il nostro modo di pensare al valore della vita. La risposta a questo dramma può venire solo da quei bravi ragazzi di cui parli, e sono tanti, che credono in un mondo meno egoista, più giusto e lavorano, fra tanti ostacoli, per costruirlo. Dobbiamo aiutarli ad avere fiducia in loro stessi, dare un segnale credibile che sono tanti quelli che hanno a cuore il loro futuro e non bisogna avere paura di condannare senza riserve chi, in nome del proprio tornaconto, mortifica le loro legittime aspettative.
Pubblicato sul numero di marzo 2010 de L’Alpino.