Nei giorni scorsi, nello spazio della posta del condominio, ho visto la vostra rivista. Non aveva destinatario. Dopo aver atteso qualche giorno, non ho resistito e l’ho presa. Sono vedova di un alpino e ne vado fiera. Mio marito ha fatto il militare a Malles Venosta, 5° Alpini, battaglione Tirano. L’anno scorso gli alpini sono venuti a Bergamo e, compiaciuta e commossa, li ho osservati da vicino e presa dall’emozione ho scritto: “L’alpino è portatore dei valori di sempre. Ha la saggezza del vivere… sa cogliere la realtà dell’esistenza… le necessità di chi soffre. Uomo vero”.
Fernanda Peruzzi, Bergamo
Parole che confortano, anche se poi si legge sul Giornale di Brescia del 5 ottobre: “Mani ignote strappano una ventina di bandiere a Palazzolo (raduno del 2° raggruppamento ANA) e gettano gli striscioni sulla ferrovia”. Ma allora hanno ragione gli estremisti altoatesini a pubblicare un diario per i ragazzi delle scuole di Bolzano dove si inneggia al terrorismo, si riproduce una cartina del Tirolo comprendente l’Alto Adige e spariscono i confini dell’Italia. La categoria degli utili idioti non ha proprio mai fine.