Il generale di C.A. (alpino) Giorgio Cornacchione è il nuovo comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), la struttura dello Stato Maggiore della Difesa che dal 1997 dirige l’attività di pianificazione, coordinamento e controllo delle Forze Armate che operano in campo nazionale e internazionale. Ha avvicendato il generale di Squadra Aerea Tommaso Ferro (con lui nella foto) che assumerà l’incarico di vice comandante della Squadra Aerea. Alla cerimonia di avvicendamento erano presenti numerose autorità tra le quali il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini.
Il generale di Corpo d’Armata Giorgio Cornacchione è nato a Torino il 25 maggio 1951. Ha frequentato l’Accademia Militare di Modena con il 152º corso dal 1970 al ’72 e, nel successivo triennio con il grado di sottotenente di fanteria, la Scuola di Applicazione di Torino, laureandosi in ‘Scienze Strategiche’. Nei reparti alpini ha comandato, con il grado di capitano, la 36ª compagnia del battaglione ‘Susa’ (1978), la 46ª compagnia del battaglione alpini ‘Tirano’ (1978 1981) e la 35ª compagnia del battaglione alpini ‘Susa’ (1981 1984). Nel 1990 ha comandato il battaglione alpini L’Aquila e nel 2000 la brigata Taurinense come vice comandante e poi come comandante fino al 2001, incarichi intervallati da frequenze ai corsi di Stato Maggiore e da diversi ruoli assunti allo SME. Da settembre 1999 a febbraio 2000 è stato autorità coordinatrice e senior officer nazionale del contingente italiano impegnato nell’operazione Stabilise/INTERFET a Timor Est, quindi capo Reparto impiego delle Forze allo SME e comandante del contingente nazionale impiegato nell’operazione ‘Antica Babilonia’ in Iraq (dal novembre 2003 a marzo 2004). Trasferito nel 2007 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha assunto il ruolo di vice direttore del Servizio Informazioni e Sicurezza Militare poi Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna fino alla nomina all’attuale incarico di Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze. È sposato con la signora Antonietta ed ha due figlie, Claudia e Giulia.
Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.