Sono moglie di un alpino, e mio marito partecipa con passione alla vita dell’associazione ed io ne sono felice. Sono però anche una mamma ed ho piacere che, per la festa della mamma, tutta la mia famiglia sia radunata, non certo per la festa ormai diventata consumistica, quanto per il piacere di stare insieme in un clima di serenità e piacevolezza, clima che rafforza i rapporti tra tutti i membri della famiglia. Noto perciò, non senza stupore, che voi alpini, che mettete la famiglia tra i sacri valori della vita, organizzate l’Adunata nazionale proprio in coincidenza con questa domenica, creando problemi e attriti in molte famiglie. Ritengo quindi che, nello spirito che vi contraddistingue, possiate prendere in considerazione posticipare di una domenica l’appuntamento annuale, rendendo felici molte famiglie e mamme.
Silvia Boccardo
Lei ha ragione, cara signora, la nostra Adunata crea dei problemi quando coincide con la festa della mamma, ma non raramente anche con le cresime, le prime comunioni e con qualche matrimonio. Non è però per mancanza di sensibilità o trascuratezza nei confronti delle esigenze familiari se vengono scelte date non sempre gradite. Bisogna tener conto di molteplici fattori: le fiere, per esempio, che monopolizzano gli alberghi, le esigenze delle città scelte per l’Adunata ed altri che non sto ad elencare. Sono sicuro che la sua segnalazione sarà tenuta in considerazione, ma se non ci saranno i riscontri auspicati, non lo interpreti come una manifesta contraddizione nel nostro comportamento. Alla famiglia ci teniamo e la mamma non è seconda a nessuno.
Pubblicato sul numero di marzo 2010 de L’Alpino.