Durante i giorni della Adunata si tengono decine di concerti nelle chiese, nei teatri. Centinaia, forse migliaia di concerti vengono improvvisati nelle piazze, sotto i porticati, persino nelle hall degli alberghi. Ma il concerto dei cori del sabato sera nel teatro principale della città ospitante è sempre un evento speciale. Mentre nelle strade della città impazza la festa, la tradizione delle canzoni alpine si mette l’abito da sera per raccontare, attraverso il canto, la storia degli alpini: gli spettatori vengono portati nelle trincee della prima guerra mondiale, sulle lande gelate della Russia, nelle caserme e nelle vallate alpine.
Quest’anno Bergamo ha voluto affidare questo importante momento ai cori dei congedati delle brigate alpine che hanno avuto l’onore di esibirsi nella splendida cornice del prestigioso teatro Donizetti, esaurito in ogni ordine di posti. Gli ufficiali della SMALP e i congedati delle brigate Taurinense, Orobica e Tridentina si sono presentati all’appuntamento, come loro tradizione, con formazioni molto numerose, (la Tridentina ha presentato 83 coristi!) dando vita ad un concerto emozionante, intenso, che in questa particolare occasione ha addirittura travalicato il canto stesso.
Sul palco sono saliti coloro che hanno fatto parte di una tradizione che non esiste più, quella dei cori militari; si sono esibiti alpini coristi che continuano a portare in Italia e nel mondo i nomi di gloriose brigate alpine oramai sciolte. E il pubblico ha colto questo aspetto tributando ai vari cori applausi e ovazioni da stadio. Quel sabato sera, in quel teatro, durante quel concerto la storia si è fermata ed è tornata indietro: i cori militari sono ancora vivi con le brigate di cui portano il nome, e lo saranno sino a quando ci sarà forza per cantare.
Michele Tresoldi
Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.