Come nel famoso romanzo di Stevenson, anche tra gli alpini c’è chi si sveglia italiano il mattino per coricarsi padano la sera. Ho partecipato, come ogni anno, all’Adunata di Torino in un tripudio di bandiere e di amor patrio; ho visto sindaci ed assessori, che nei loro Comuni rifiutano di indossare la fascia tricolore, accompagnare le bandiere degli alpini loro concittadini. Ho appena finito di leggere L’Alpino di giugno: “Alpini tessitori dell’unità nazionale”, poi accendo la televisione e vedo alpini (senza cappello, ma alpini) sul pratone di Pontida.
Franco Barillari – Gambara (BS)
Noi alpini camminiamo per la nostra strada, che è quella tracciata dai “veci”: una e tricolore. Le contraddizioni non sono nostre: riguardano la politica e chi la sposa. Il sentirsi italiani appartiene alla stragrande maggioranza della popolazione e la dimostrazione c’è stata proprio nelle ultime Adunate che hanno trasformato città e intere regioni in una magia di tricolori. Alcuni soci dell’ANA partecipano a manifestazioni politiche senza cappello? A livello individuale possiamo porci degli interrogativi o torcere il naso, associativamente, no.