Adunata, entusiasmi e mugugni

    0
    50

    L’Adunata di Torino è passata con gran soddisfazione degli alpini e qualche mugugno dei torinesi, subito sopraffatti da tanti altri, entusiasti delle cose belle che gli alpini hanno portato, disposti a dimenticare i comportamenti meno condivisibili. Una giovane con una brillante laurea in tasca, la padronanza di alcune lingue e qualche specializzazione, mi chiese: perché agli alpini sono permessi comportamenti che non sono permessi ad un immigrato e che un normale cittadino nemmeno si sogna?

    Elio Miranti – Pecetto (TO)

    È innegabile che a consuntivo di un’Adunata si faccia l’inventario delle cose che non vanno. Sono primi i consiglieri nazionali in CDN a farlo e tentano di porvi rimedio. Bisogna però avere la serenità di spirito per valutare l’entità e soprattutto la gravità dei disagi che comporta una massa di centinaia di migliaia di persone. E poi mettere sul piatto della bilancia le cose positive. Nessuna accondiscendenza nei confronti degli incivili che molestano, sporcano, calpestano aiuole ma trarre la conclusione che gli alpini sono dei barbari che saccheggiano le città, no.

    Come non è corretto tirare in ballo gli immigrati. Gli alpini all’Adunata ci vanno per incontrare gli amici, far festa, ricordare chi è andato avanti e sottolineare l’identità di un Paese che tende a sfilacciarsi. Ovvio che alla fine di un incontro fra amici, anche in casa nostra, non c’è ordine. La ventata di allegria che si riversa sulle vie cittadine, con fanfare, canti, scherzi non tiene conto dei botti del campanile e dei decibel. Fortunatamente siamo ancora un popolo vivo.