Alceo Cattalocchino, eroe due volte
Quale alpino desidererei che fosse ricordato il generale Alceo Cattalochino, Medaglia d’Oro, sepolto a Oslavia. Fu alpino nel 3°, 7° e 8° reggimento. Cadde nell’agosto del 1917, nella battaglia della Bainsizza, mentre conduceva all’attacco il suo reggimento.
PISA-LUCCA-LIVORNO – Le giornate alpine di Castelnuovo Garfagnana
Due giornate alpine a Castelnuovo Garfagnana all’insegna della memoria, in un incontro tra alpini piemontesi e toscani. C’erano i presidenti delle Comunità Montane, ora “Unione di Comuni della Garfagnana”, Mario Puppa e Roberto Colombero e dei sindaci di Castelnuovo Garfagnana Gaddo Gaddi, di Dronero Livio Acchiardi, di Barbania Giovanni Drovetti ed altri amministratori. Oltre a moltissimi alpini erano presenti autorità civili e militari tra cui il ten. col. Paolo Bartolini in rappresentanza del comando Truppe alpine di Bolzano ed il consigliere nazionale dell’ANA Fabrizio Balleri.
AUSTRALIA – Grande festa a Epping
Il gruppo di Epping, sezione di Melbourne, ha organizzato una grande festa al club Casa d’Abruzzo, sede del Gruppo. Una bella giornata passata in compagnia di amici e familiari allietata da un grande barbecue. È stata anche l’occasione per salutare il nuovo capogruppo Giovanni Traglia e il nuovo comitato, compresi i soci aiutanti.
Alla Madonna delle Nevi sul Rocciamelone
Da sempre, alzando lo sguardo al cielo, gli abitanti della Val Susa scrutano il massiccio del Rocciamelone, con la sua imperiosa vetta di forma piramidale. È una montagna ricca di storia e di leggende; nei secoli passati era considerata dalla popolazione locale, impressionata dalla sua mole, la più alta cima delle Alpi (anche se erroneamente, poiché è alta, solo, 3.538 metri). A memoria storica, una delle prime ascensioni fu quella del 1° settembre 1358. Il cavaliere Bonifacio Roero d’Asti, per sciogliere un voto fatto mentre era prigioniero dei turchi in Terra Santa, durante le Crociate, raggiunse la cima portando con sé un trittico bronzeo, una straordinaria incisione in ottone dorato che fungeva da arredo liturgico, conosciuto con il nome di “altarolo”, e lo pose in una cappella costruita sul monte.
Il cappello sopra le ferite
L’appuntamento è al casello di Carpi. Ad aspettarci il consigliere nazionale Corrado Bassi. Con lui, Gianfranco Cenni, presidente della sezione Bolognese-Romagnola e Guido Manzini, referente Protezione Civile ANA dell’Emilia Romagna. Arrivi da fuori e sei un po’ impostato. Facce severe, con la dovuta smorfia di malinconia. Mica si va alla sagra, si va a vedere disgrazie, buondio! Ma bastano cinque minuti in loro compagnia per farti nascere una domanda. Ma da dove ha attinto ‘sta gente il Dna della cordialità, della bonomia, della voglia di sdrammatizzare? Quell’accento che ha la musicalità di un brano di Vivaldi, piuttosto che quella cupa di una Messa da Requiem?
A Gemona, fra ricordi e commozione
Sono tornati a Gemona dal 13 al 15 aprile, per il loro 1° raduno, gli alpini del glorioso battaglione che non esiste più dal 2005, ma che non sarà mai dimenticato per tutto ciò che ha fatto con sacrificio, sofferenza e soprattutto onore in guerra e in pace. Gemona ha accolto i suoi alpini con affetto, memore dei quarant’anni che li ha ospitati e dell’aiuto nel tragico momento del post-terremoto del 1976. Venerdì i primi abbracci e l’alzabandiera, quindi l’inaugurazione della bella mostra sul “Gemona” curata da Guido Aviani, visitata da tanti alpini, cittadini e ragazzi delle scuole. Sabato deposizione di corone in onore dei Caduti in Russia, degli alpini della Julia sepolti sotto le macerie della caserma Goi, del Galilea.
Le ultime prove generali della Taurinense
L’Afghanistan è ormai alle porte per la Taurinense. La brigata, comandata dal gen. Dario Ranieri, ha messo a punto l’addestramento dei suoi reparti in vista della missione che inizierà ai primi di settembre. Darà il cambio ai bersaglieri della brigata Garibaldi e si attesterà sul territorio della Regione Ovest, che è grande come l’intera pianura Padana, affidato alla responsabilità del comando italiano.
Punti di vista sull'Adunata
Scusate, ma dopo aver letto l’ultimo numero del “nostro” L’Alpino mi sono sorte alcune domande. Se tutto è andato bene a Bolzano allora perché per andare a dormire nella Fiera bisognava passare attraverso i tornelli alla moda degli stadi italiani, forse si temevano scontri tra gli ultras?
Alpini per il servizio d’ordine durante la visita del Papa a Milano
Il 3 giugno, in occasione della visita del Papa che ha richiamato un milione di persone da tutti i continenti, gli alpini della sezione di Milano hanno affiancato le forze dell’ordine nel controllo degli accessi all’area riservata ai fedeli, presso l’aeroporto di Bresso. Erano in 120, tra cui alcuni alpini del Servizio d’Ordine Nazionale e i giovani della mininaja e sono stati impegnati dalle 4 e un quarto del mattino fino al termine della cerimonia.
Accogliere, e accolti, nell’emergenza
Ospiti, non sfollati: così sono accolte e trattate le persone nei campi. Ad accomunare i 1500 e più alpini volontari impegnati nei campi di accoglienza dell’Emilia terremotata, oltre alla passione per il proprio servizio, è la capacità di accoglienza, semplice e genuina. Umile, anche. “Perché, in fondo, siamo noi gli ospiti nella loro terra”. E forse è proprio questa ospitalità a doppio senso di marcia che rende possibile, al termine di una settimana di turno volontario, sfiancante, con orari da caserma, un’autentica solidarietà tra chi è colpito e chi viene per aiutare.
ROMA – Cena verde
A Roma, presso il circolo delle Forze Armate, si è tenuta la “Cena Verde”, alla quale hanno partecipato moltissimi ufficiali alpini tra i quali i generali Paolo Serra, Biagio Abrate, Claudio Graziano e Armando Novelli.
AOSTA – Incontro con gli Chasseurs Alpins
Ottanta gagliardetti, i vessilli delle sezioni di Aosta, Ivrea, Susa, Acqui Terme e Uruguay, e il comandante del Centro addestramento alpino gen. Antonio Maggi, hanno accolto a Pont Saint Martin una nutrita delegazione dell’Amicale des Chasseurs Alpins della Savoia, nell’ambito dell’annuale incontro che vede riunirsi gli alpini di Ivrea, Susa ed Aosta con i cugini d’Oltralpe. Dopo l’alzabandiera al monumento agli eroi della Resistenza, un corteo aperto dalla fanfara ha sfilato per le vie della cittadina e deposto al monumento ai Caduti due corone con i colori italiani e francesi.