Il grazie di Max
Mi permetto di disturbarvi per formulare all’Associazione tutta i miei e di Paola più sinceri ed affettuosi auguri per un felice e sereno Natale ed un prosperoso 2017. Vi ringrazio per quanto impegno avete messo per sostenerci e starci accanto sin dal primo momento con tutto il vostro sincero affetto e ricordo bene quante vostre cartoline da tutte le sedi del mondo ci sono pervenute anche durante il periodo in cui eravamo associati alle carceri indiane. Se fosse possibile, sarebbe per me un enorme piacere diffondere a tutti i soci e le loro care famiglie il mio augurio, nell’attesa di potervi abbracciare tutti e dimostrarvi la mia personale ed umile riconoscenza. Con profondo affetto vostro Max.
Massimiliano Latorre
L’Alta Bandiera
L’Alta Bandiera dei Diritti Umani sulle cime della Grande Guerra. È questo il progetto di Daniele Nardi, alpinista di fama mondiale, con la collaborazione del giornalista e amico di Radio24 Dario Ricci, già giornalista dell’anno Ana 2015. Tutto ha avuto inizio il 30 luglio dello scorso anno quando Nardi e Ricci, insieme ad un gruppo di appassionati sostenitori, hanno portato l’Alta Bandiera dei Diritti Umani sul Monte Pasubio.
Il capitello restaurato
Ci sono molte persone che parlano di collaborazione, ci sono persone che si lamentano perché le cose non vengono fatte e ce ne sono altre, come quelle del Gruppo di Lago, che agiscono. A Revine Lago c’era, c’è e, per grazia ricevuta, ci sarà ancora per anni, un capitello che sorge in via Guglielmo Marconi, noto come il capitello di San Paolo.
BELLUNO – Alpini di Tambre, braccia e cuore
La cerimonia per l’80º anniversario di fondazione è stata un’enorme soddisfazione per il Gruppo e in particolare per il nuovo Capogruppo Enzo Bortoluzzi - in carica da solo un mese - grazie anche alla partecipazione del Presidente nazionale Sebastiano Favero e del vescovo emerito Giuseppe Andrich della diocesi di Belluno-Feltre. Accanto a loro il Consigliere nazionale Michele Dal Paos, il Presidente sezionale Angelo Dal Borgo con il vessillo sezionale e alcuni consiglieri, il sindaco di Tambre Oscar Facchin e il comandante dei carabinieri stazione dell’Alpago.
Vittorio Veneto
Vittorio Veneto è il capoluogo delle Prealpi Trevigiane, Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo impegno nella Resistenza, nota per la vittoriosa battaglia finale della Prima Guerra Mondiale. È nata nel 1866 dall’unione delle antiche città di Ceneda e Serravalle; al nome Vittorio, in onore del nuovo Re d’Italia, nel 1923 fu accostato il termine “Veneto”.
SICILIA – In memoria del generale Sapienza
A Sant’Agata Li Battiati, Comune limitrofo alla città di Catania, è stata intitolata una importante piazza del centro, all’alpino generale di Brigata Luigi Sapienza, eroe della Grande Guerra. Nella sala consiliare del municipio, alla presenza del prefetto di Catania Maria Guia Federico, del sindaco Carmelo Galati, delle autorità civili e militari e delle Associazioni d’Arma è stata ricordata la figura del Generale quale soldato e uomo libero che, pur obbedendo agli ordini dei superiori, considerava i suoi alpini non come soldati da mandare allo sbaraglio, ma come uomini da proteggere dal fuoco nemico.
L’importanza culturale degli alpini d’Italia
Ogni inverno, nelle piazze delle città d’Europa si possono ascoltare i canti dei cori natalizi. Anche le città del Nord Italia seguono questa tradizione, ma con un risvolto diverso. I cantori sostituiscono il costume natalizio con il segno distintivo degli alpini: il cappello. Sono soldati reclutati nei villaggi delle Alpi. E il repertorio di questi cori è diverso. Le canzoni di Natale sono sostituite da cante che raccontano la crudeltà della guerra. Questi canti alpini - e i soldati che li cantano - sono diventati parte dell’eredità culturale del Paese.
Guerra, amorose e cantine
Sabato sera tutti a teatro. In scena la compagnia “canzonE teatro”: un manipolo di alpini musicisti e attori ingentiliti dalla presenza femminile di Ada Prucca. “Bello far l’Alpino, ma scomodo…”, uno spettacolo che fa intuire il tono, leggero ma non frivolo, divertente ma non privo di momenti toccanti, al quale l’ormai consolidato gruppo di amici musici si è attenuto.
Come a casa
È la casa di tutti gli alpini, è casa vostra. Caro direttore, con queste parole siamo stati accolti dal gen. Silverio Vecchio nella bella sede nazionale degli alpini lo scorso 16 dicembre. Una semplice ma grande parola “casa”: casa è calore, casa è accoglienza, casa è fratellanza. Noi, come gruppo alpini ci siamo sentiti calorosamente accolti e fratelli di una stessa famiglia.
Solidarietà per i terremotati
In data 4 dicembre in occasione della festa di Santa Barbara e della Madonna di Loreto, l’Associazione Arma Aeronautica Sezione di La Spezia dopo aver partecipato ad una Messa in suffragio dei militari Caduti, assieme ad una rappresentanza di alpini del Gruppo Spezia Centro, ha partecipato ad un rancio alpino organizzato dal Gruppo e nel corso del convivio il presidente della Associazione Arma Aeronautica, gen. Sergio Cavanna, ha consegnato al Capogruppo di Spezia Centro la somma di € 750, da devolvere a favore dell’iniziativa presa dalla Sede Nazionale per i terremotati del Centro Italia.
Questione di buonsenso
Durante il funerale di un amico alpino è capitata una spiacevole situazione. All’inizio della funzione come segno di rispetto sono state restaurate due semplici ma significative tradizioni, abbiamo trasportato a spalla il feretro sino all’interno della chiesa e ci siamo disposti in quattro agli angoli del medesimo, in una sorta di picchetto d’onore.
Rischiose strumentalizzazioni
Chi scrive è un alpino che posta sui social con tanto di cappello alpino poiché non si vergogna di denunciare le tante negligenze o nefandezze di una classe politica troppo distante dal cittadino e dalle sue sempre crescenti necessità.