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domenica, 18 Maggio 2025

LA BATTAGLIA ALLA GROTTA DEL RIBELLE DI ZERET (ETIOPIA) NELL’APRILE 1939

Viene dalla speleologia un importante contributo alla ricostruzione storica di uno tra i più importanti episodi dell’impresa coloniale italiana. Attraverso questo libro, edito dal “Centro Ricerche e Studi sull’Ambiente, gli Ipogei e le acque carsiche”, Gian Paolo Rivolta ingegnere chimico, speleologo e praticante di molti sport cerca di far luce sulla battaglia di Zeret pubblicando i risultati della sua ricerca speleologica e storica frutto di due spedizioni nello stato federale etiopico di Amhara. A distanza di 70 anni è riuscito a trovare alcuni sopravvissuti di quell’evento e alcuni di coloro che, attraverso il racconto dei propri cari scomparsi, sono diventati custodi di una memoria storica che merita di essere tramandata. La narrazione è arricchita dalle mille vicissitudine dell’autore nella terra del Corno d’Africa.

DAL CAR AL CONGEDO

Ternavasio racconta i suoi 15 mesi di naja presso il gruppo Aosta, a Saluzzo, negli anni 1963/’65. Alla soglia dei 70 anni l’autore ha pensato di mettere nero su bianco i suoi ricordi con l’intento di trasmettere ai giovani che non hanno vissuto, e non vivranno più la naja, un bagaglio di esperienze preziose. Il passaggio da ragazzi a uomini e la nascita di legami che continueranno per la vita.

ALPINI NELLA LEGGENDA

Le gesta che legarono in modo indissolubile il colonnello Testa Fochi - a lui fu intitolata la caserma di Aosta - ai suoi alpini del btg. Aosta. Si leggono in queste pagine atti di eroismo e vicende di ordinaria vita militare, storie di uomini e soldati che sentivano la montagna come naturale ambiente di vita. Conoscere Testa Fochi vuol dire anche conoscere la realtà in cui nacque, quella dell’Italia post-risorgimentale. Numerosi sono i riferimenti al Monferrato, sua patria, e alle vicende politiche degli importantissimi anni a cavallo dei due secoli.

PENNE NERE A STRIGNO

È il catalogo della mostra fotografica tenuta a Strigno nel settembre 2012 in occasione dell’85° di fondazione del locale Gruppo ANA. Le penne nere hanno abitato dagli anni Cinquanta la caserma Degol, diventandone un elemento distintivo che ancora vive nel cuore della gente di Strigno. Sono foto inviate dagli alpini che hanno fatto la loro naja al “casermon” e poi ricordi, nomi, immagini, scampoli di vita povera e semplice e, per questo, più vera. Presto la caserma Degol sarà adibita ad altre attività, consegnandosi alla memoria di cui questo catalogo è un frammento, a testimonianza del legame di umanità e passione civile tra le penne nere, il territorio e la sua gente.

LA RAGAZZA DEL MULO 1915-1917

Una rigorosa ricostruzione degli eventi bellici sulla Cresta di Confine nei mesi che vanno dal maggio 1915 al novembre 1917. I bollettini ufficiali dell'esercito italiano, i comunicati dell'esercito austriaco, i diari di ufficiali e soldati di entrambi gli schieramenti, le opere dei ricercatori e degli storici sulla Grande Guerra: Italo Zandonella attinge ad una gran mole di documenti per fornire al lettore la narrazione dei tragici eventi quanto più possibile aderente alla verità storica. Impresa spesso non facile in presenza di versioni contrastanti su elementi fondamentali.

La vicenda bellica narrata da Zandonella si fonde con quella familiare, legata alla vita quotidiana in tempo di guerra. Qui la protagonista è Giseta, nata a Dosoledo il primo maggio 1900, che all'epoca dei fatti è una ragazza bella e coraggiosa, impegnata ad aiutare la propria famiglia a sopravvivere. Il suo recupero di un mulo degli alpini, lasciato nella zona del Quaternà durante la ritirata del 1917, rappresenta un episodio vero che assurge quasi a leggenda. Tutta la tenerezza del racconto di Italo Zandonella dedicato a Giseta si può cogliere nelle commoventi ultime righe. A corredo si trovano accurate descrizioni tecniche, geografiche e naturalistiche dei luoghi delle battaglie, che facilitano l'escursionista appassionato di storia.

Al via i lavori per l’asilo

A Casumaro - una frazione del comune di Cento - sono iniziati i lavori di apertura del cantiere nei primi giorni di febbraio dopo l’espletamento dell’iter burocratico da parte dell’amministrazione comunale solidalmente con l’ANA. Le nostre squadre di volontari che per prime si sono proposte (sezione di Pordenone) stavano già scalpitando ai blocchi di partenza per il non voluto ritardo di una settimana nei programmi.

2° Raduno del battaglione Gemona “Mai Daur” e festa sezionale

Si svolgerà il 13 e 14 aprile il 2° raduno del btg. Gemona organizzato dalla omonima Sezione. Nella circostanza sarà aperta la storica caserma “La Marmora” di Tarvisio per un omaggio al monumento ai Caduti, la costituzione dell’Associazione “Mai Daur” e la presentazione del libro di Paolo Montina “La tragedia alpina del Galilea”, che ricostruisce in maniera accurata quella triste pagina di storia.

VERONA – Cologna Veneta: i dieci anni della baita e il nuovo cippo

A Sant’Andrea di Cologna Veneta è stato inaugurato un nuovo cippo, realizzato dagli alpini del Gruppo guidato da Giancarlo Borin. È costituito da un basamento in pietra sormontato da un cappello alpino.

Il “Giorno del ricordo”, a Basovizza

L’inverno sul Carso, col gelo e la bora, non è certo roba da scherzare! Negli ultimi due o tre anni l’hanno sperimentato gli alpini che sono venuti a Basovizza a rendere omaggio alle vittime delle Foibe nel Giorno del Ricordo (10 febbraio). Gelo, neve e tormenta anche alla commemorazione dell’anno scorso alla quale ha partecipato il presidente Perona che, prima di terminare il suo mandato, ha voluto ancora una volta con la sua presenza e con la presenza del Labaro onorare le vittime della Foiba di Basovizza.

Nikolajewka insegna ancora

Ricordo e insegnamento: sono queste le parole che meglio esprimono il significato delle celebrazioni per il 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka, organizzato dalla sezione di Colico. La commemorazione del 3 febbraio si è svolta in un panorama di montagne innevate e ha popolato il paese di penne nere.

Dalla Vallecamonica… con armonia

Il coro Vallecamonica del gruppo ANA di Darfo Boario Terme è nato nel 1980 ed è il coro ufficiale della sezione Vallecamonica. Conta circa 40 coristi ed è diretto dal maestro Francesco Gheza, coadiuvato dal direttore artistico maestro Antonio Puritani. Ha all’attivo più di mille concerti in Italia e all’estero e si propone di far conoscere e mantenere la tradizione corale alpina e di montagna, oltre a recuperare canzoni popolari che altrimenti andrebbero perdute.

Operazione Albatros, vent’anni dopo

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