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giovedì, 2 Maggio 2024

Scritti… con la divisa

Siamo ancora con l’alpino Luigino della compagnia Comando del battaglione Gemona, che, avendo l’incarico di “Informatore”, deve sapersi muovere in ogni ambiente, compreso quello invernale, per raccogliere informazioni utili al reparto. Ecco perché viene mandato a Sappada per il corso sci. Pochi giorni dopo scrive ai “Carissimi genitori, sorelle e zii”.

Scritti… con la divisa

Dopo due accelerate, sembra proprio che il motore stia per partire. Il primo a mandare un messaggio è Gianfranco di Bologna, iscritto però al Gruppo di Zocca (Modena) - Car a Montorio Veronese nel 1959 e poi al 7º Alpini di stanza a Belluno - che scrive: «Sono sincero, ho pianto il giorno dell’arruolamento, ma ho pianto maggiormente nel salutare i commilitoni il giorno del congedo».

Scritti… con la divisa

In attesa di altre lettere, inviate o ricevute durante il servizio militare negli anni ’40, ’50 e ’60 o anche di diari, entrambi con eventuali note che ne specifichino il contesto, continuiamo con quelle che abbiamo iniziato a trascrivere e commentare nel numero scorso. Si ricorda che gli scritti devono essere d’annata, cioè vergati durante la naja, e non racconti successivi. La recluta descrive alla mamma come ha passato la Pasqua.

Scritti… con la divisa

Qualcuno si potrebbe chiedere che senso abbia pubblicare lettere scritte dalla caserma. Comincerò facendo un breve accenno di storia militare. Al termine della Seconda Guerra mondiale, l’Esercito italiano era rappresentato solo da cinque Gruppi di combattimento dipendenti dai Comandi Alleati che nel novembre 1945 emanarono una direttiva sull’ordinamento dell’ “Esercito di Transizione”. 

MALATO D’INFINITO – Don gnocchi e le virtù

Concepito dall’autrice come una summa delle virtù del Beato, il libro ripercorre la vita del fondatore della Pro Juventute sul modello delle sette virtù, teologali e cardinali. Un modo inedito per rileggere l’umana avventura del “papà dei mutilatini” insieme a ciò che ha saputo incarnare e comunicare sul sentiero di un Amore unico e totale. Un contenitore di brani, riflessioni, pubbliche e private, attraverso cui don Gnocchi, prototipo senza tempo di uomo, sacerdote e alpino, continua a dar voce alla propria idea di virtù, qui illustrata mediante le sue parole, le opere e le testimonianze di chi lo ha conosciuto di persona, arricchite dalla prefazione del cardinale Tettamanzi. Il libro contiene inoltre un “QR code” per approfondimenti multimediali che vanno dalla proclamazione della beatificazione a dichiarazioni, lettere e documentari di colui che ha speso tutta la vita a servizio dei bisognosi e dei più fragili. Indispensabile per comprendere meglio la sua vita di fede e il suo rapporto con Cristo. Un modello per tutti gli educatori.

IL MORMORIO DEL PIAVE

Il Coro Ana di Oderzo racconta e si racconta attraverso testi e immagini di luoghi ormai entrati nella memoria. Un lavoro chiaro, piacevolmente impaginato, quasi una moderna pagina di diario con tanto di spartiti sui canti della Grande Guerra, foto a colori e d’epoca, con lo scopo di valorizzare meglio il canto degli alpini e della tradizione popolare presente sul territorio. Una pubblicazione voluta in occasione del centenario che oltre a testimoniarne i posti e gli avvenimenti vuole offrire uno spunto per la riacquisizione del repertorio canoro di quegli anni mediante esibizioni dal vivo che coinvolgono tutti gli abitanti nei dintorni del “rumoroso” Piave.

TORNERÀ LA PRIMAVERA

Il ricordo della Divisione Alpina Cuneense in Russia Un asciutto docufilm realizzato dal comitato per la costituzione del memoriale di Cuneo, insieme ai fratelli Panzera, per commemorare gli 80 anni della Divisione alpina Cuneense. Un viaggio nel viaggio con un occhio moderno per far rivivere alle nuove generazioni le gesta degli alpini e rispondere alla domanda: “Cosa abbiamo lasciato alla nostra gioventù?”. Ed è da qui che muove i passi la narrazione, con la curiosità che contraddistingue un bambino di undici anni, Filippo, che incalza la madre di domande sul bisnonno e sulla rovinosa campagna di Russia, sui cimeli e le fatiche provate sul campo durante quell’inverno…

TRIDENTINA – I giorni della gloria

All’inferno o alla gloria: per un soldato dipende sempre dai punti di vista e dalla scelta individuale. E in quei tragici giorni del gennaio 1943 in terra di Russia, gli alpini della Tridentina e quelli della Cuneense e della Julia andarono deliberatamente alla gloria. E furono, senza retorica, tutti eroi: i caduti e i sopravvissuti. La Tridentina fu l’unica grande unità italiana ad uscire praticamente imbattuta dalla disastrosa Campagna di Russia, scrivendo, per la storia, una rara pagina di valore militare nella vittoriosa battaglia di Nikolajewka, preceduta da ben undici sanguinosi combattimenti, sempre vittoriosi, contro le avanzanti colonne corazzate russe. Una limpida vittoria delle armi italiane anche se conseguita nel corso di una ritirata apocalittica.

IL CONTADINO CHE CONOBBE BATTISTI

Gli autori, dopo aver custodito per anni il diario del nonno materno, hanno deciso in occasione del centenario della Grande Guerra, di raccontare la storia unica e particolare di Albino, un soldato austro-ungarico, tratteggiando la saga della sua famiglia. Albino riceve sul finire della propria vita una lettera inaspettata e non voluta, che lo riporterà a rivivere e rileggere la propria storia. Sotto una forma romanzata, questo libro raccoglie la vita reale del protagonista, proponendo attraverso il suo diario uno scorcio sulla prima guerra mondiale, un po’ trascurato dalla trattazione storica, largamente divulgata. Per non dimenticare quei soldati di lingua italiana che hanno combattuto sotto un’uniforme straniera. Per non dimenticare le piccole storie e vicende che hanno caratterizzato la vita di ognuno di loro. Per non dimenticare che la guerra non è mai una soluzione.

FRATEL LUIGI DEGLI OSPEDALI

L’autore, ex allievo salesiano, ha conosciuto personalmente fratel Bordino. In questa biografia ne ripercorre la vita, dall’adolescenza in una famiglia contadina ai patimenti della guerra vissuta da artigliere della Cuneense fino alla prigionia in Siberia. Patimenti che lo segneranno per sempre, tanto che al suo ritorno a casa scelse di diventare un laico consacrato all’assistenza dei malati e dei poveri. Impegnato in questo servizio, spese tutta la sua vita al Cottolengo di Torino. Morì di leucemia nel 1977, tuttavia anche durante la sua dolorosa malattia non smise mai di ringraziare Dio. Dalle testimonianze raccolte in questo libro emergono i tratti di una personalità fuori del comune e di una fede incrollabile, vissuta nella quotidianità.

ANIMALI DI MONTAGNA

Questo bellissimo “manuale” sugli animali da montagna (è il secondo dopo quello dedicato alla flora) è un’opera molto curata e ineccepibile dal punto di vista scientifico dal momento che l’autore, alpino iscritto alla Sezione di Pinerolo, è ricercatore presso l’università del Piemonte orientale. Gli amanti della montagna troveranno in questa guida un ausilio per le loro escursioni: sapranno riconoscere gli animali, i loro habitat, dove incontrarli e come identificarne la presenza. Dall’aquila reale all’upupa, dal lupo all’ermellino: 137 specie animali raccontate da Fenoglio con 530 splendide foto di Battista Gai.

PORDENONE PATRIA ALPINA

Un’immagine può raccontare più di mille parole. Questo insieme di scatti cattura una magia: quella vissuta a Pordenone con l’87ª Adunata nazionale degli alpini. A firmare le immagini sono professionisti, amatori e fotografi improvvisati: la naturalezza è il filo conduttore di questo libro fotografico tutto da sfogliare, per rivivere quei momenti di gioia. E per ringraziare due protagonisti indiscussi della manifestazione: le penne nere e la città. Libro di grande formato con copertina cartonata

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