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domenica, 25 Maggio 2025

L’ALLUCINANTE AVANZATA DEGLI ALPINI VERSO OVEST NEL GELO E NEL FUOCO

Un racconto di guerra nel quale Vittorio Trentini, già presidente nazionale ANA, Divisione Julia, oggi novantenne, descrive con intensità avvenimenti drammatici dai risvolti umani dolorosi e nello stesso tempo gloriosi, sempre vissuti con fede incrollabile.

A ottobre l’incontro dei Gruppi Giovani a Costalovara

I prossimi 29 e 30 ottobre il soggiorno alpino A.N.A. di Costalovara (Bolzano) sarà sede del raduno dei componenti dei gruppi e delle commissioni giovani dei 4 raggruppamenti, che vi converranno per un confronto di esperienze sull’attività svolta nelle rispettive zone.

Silandro: il “Bergamo” è tornato

Caserma “Druso” di Silandro (BZ): edifici imponenti e severi, separati dalla cittadina dal terrapieno della ferrovia, che incutono soggezione e timore fin dal primo impatto; sede del Gruppo di Artiglieria da Montagna “Bergamo”, Unità alpina di grande prestigio militare e sinonimo di severa disciplina e duro addestramento. Queste le sensazioni e gli stati d’animo iniziali delle migliaia di giovani reclute – in buona parte bergamasche – che nel tempo ne hanno superato i cancelli per svolgere il servizio militare.

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa.

AUSTRALIA – Perth: un incontro e tanti ricordi

Roberto Puntel presidente della sezione ANA di Perth (Australia) ha incontrato al “Toscano Club” di Perth Alberto Rossi, btg. Dronero, 19ª compagnia mitraglieri, reduce di Russia e poi prigioniero in Germania. Classe 1922 il vecio Alberto è originario della Garfagnana, risiede in Australia, a Beaconsfield, ma è iscritto al gruppo di Sillano, sezione di Pisa- Lucca-Livorno. Durante l’incontro il reduce ha dato il via ai ricordi ripercorrendo con emozione l’epopea della Campagna di Russia e le sofferenze della prigionia. Ha avanzato soltanto una richiesta: vedere la foto dell’incontro pubblicata su L’Alpino. Caro Alberto ti accontentiamo di buon grado.

Un’impennata di orgoglio alpino

“Li ho sempre visti così gli alpini… mai reduci: la loro vita in uniforme era prosecuzione della vita quotidiana in campagna. Magari cambiava il colore del pelo del mulo, ma sempre vita grama era. Fatica a falciare il grano, fatica a scavare trincee. Quelli erano veramente cittadini-soldati: più degli eroi omerici, più degli enfants de la Patrie; quelli erano una proiezione diretta delle società entro il modello critico e feroce della guerra”.

La cultura dello sballo

Nei giorni scorsi si sono accavallate le notizie della morte di Amy Winehouse e delle dimissioni dall’ospedale di Vasco Rossi. Il fatto sconcertante non è tanto il successo che le due rockstar hanno riscosso tra i teenager di mezzo mondo, ma che nessuna autorità politica, religiosa o morale abbia pubblicamente stigmatizzato il loro modello “educativo”. È normale lasciare che l’educazione dei giovani sia intossicata dalla cultura dello sballo?

Gianni Toffali - Verona

Piccole valigie per grandi sogni

Il Comune di Muris di Ragogna (UD) non è nuovo nella storia delle penne nere. Custodisce il Memoriale degli alpini del battaglione Gemona naufragati col Galilea di ritorno dalla Grecia nella primavera del 1942. A farlo tornare agli onori della cronaca ci hanno pensato due emigranti, Mario e Arrigo Collavino, residenti da oltre mezzo secolo a Windsor, in Canada. Storie ordinarie, dirà qualcuno. Sì e no.

Il riscatto del periodo militare

Prima di scrivere, come si dice a Napoli, ho fatto “passà a nuttata”. Troppa era l’inc(cavolatura) per le decisioni prese in materia pensionistica dal nostro Governo, scritto con la maiuscola, proprio in rispetto alle istituzioni. Rispetto, ahi noi, non troppo ricambiato soprattutto verso chi ha risposto “presente” alla famosa e rimpianta “chiamata alla leva”. Moltissimi di noi hanno riscattato il periodo militare, fino all’altro ieri si poteva inserire come anzianità per i 40 anni per il raggiungimento della meritata pensione.

Roberto Vuerich - Valdagno

Alpini NO TAV

Mi auguro che dopo il vergognoso comportamento di alcuni alpini, con tanto di cappello bene in vista, al cantiere TAV in Val di Susa, l’ANA non si limiti ad una semplice deplorazione, e che siano coraggiosamente espulsi dall’Associazione. Non si può consentire che soci dell’ANA manifestino pubblicamente contro l’autorità costituita; quando poi questa era rappresentata anche da alpini in servizio militare! Se la cosa fosse archiviata e passata sotto silenzio, ciò costituirebbe per l’ANA un precedente pericoloso.

Gen. Edoardo Eynard - Cuneo

È questa l’Italia dei giovani

Ho letto ed apprezzato l’editoriale de L’Alpino intitolato “L’Italia che non fa rumore” di Bruno Fasani. Un bellissimo percorso storico della nostra Italia nel quale mi sono ritrovata con i miei ricordi e la mia semplice esperienza. È questa l’Italia che i giovani devono avere come esempio e dalla quale trarre spunto ed ispirazione. Mi congratulo per questo editoriale così “vero” che incita alla nostra Unità. Ai nostri veri valori italiani, a quell’Italia cui i vostri soci aspiravano alla fine della prima guerra mondiale. Sono trascorsi più di 90 anni e in tutto questo periodo avete dimostrato che i valori non sono negoziabili, non sono trattabili e non sono soggetti alle mode del periodo. L’Italia è cambiata e sarà sempre in continuo cambiamento come tutte le cose vive, ma sempre rispettosa dei valori, dell’impegno sano, del lavoro produttivo, dell’amicizia, della fratellanza e della pace.

Maria Croato - Consigliere comunale di Buttrio (UD)

SVIZZERA – La sede degli alpini compie 20 anni

Festa a Ginevra per i 20 anni della Maison Dufour, fatta costruire nel 1845 dal gen. Dufour e da lui abitata fino alla sua morte, divenuta sede del locale gruppo alpini dal 1991. Nella foto il gruppo di Ginevra con alcuni artiglieri svizzeri in costume d’epoca.

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