In breve – gennaio 2014
Notizie in breve.
Sfogliando i nostri giornali – gennaio 2014
La nostra stampa.
DALLA VALLE PO AL DON
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L’autore, cuneese, appassionato di storia locale e militare, ha raccolto informazioni sul secondo conflitto mondiale anche grazie alle testimonianze di ex combattenti, una parte delle quali è raccolta in questo volume. Un omaggio alla comunità locale - perché in ogni Comune della provincia di Cuneo c’è una lapide con decine o centinaia di nomi di dispersi in Russia – reso attraverso la ricostruzione della vicenda personale di Ferdinando Chiabrando, uno dei pochi alpini della Cuneense tornato a baita. |
STORIA DELLE MONTAGNE
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Come nascono le montagne? E cosa hanno significato per l’uomo nel corso della storia? Il libro è organizzato in due parti, di cui la prima ha carattere storico e la seconda parla degli aspetti scientifici delle montagne che l’autore, un geologo che insegna all’università di Oslo, ritiene particolarmente importanti. Un racconto erudito ma accessibile e piacevole su tutto quello che si sa o si vorrebbe sapere su questo elemento naturale che ha esercitato un profondo fascino sull’uomo fin dalla notte dei tempi. Belle immagini in bianco e nero, molte d’epoca. |
Ritrovarsi
Correva l'anno 1956, il 22 marzo entrammo per la prima volta alla Cesare Battisti di Merano: destinazione 36ª batteria, gruppo Vestone. L'aria era ancora inquinata dall'ultimo conflitto mondiale e, conseguenza fisiologica, i nostri superiori non erano molto malleabili. Per loro la guerra non era finita! Erano tempi così... molto duri. Noi abbiamo sempre detto “Signorsì”.
Gli strumenti della modernità
La guerra sui social network continua quotidianamente senza esclusione di colpi per nessuno. Ma c’è un limite a tutto dettato dalla ragione del buon senso per un utilizzo serio. È anche vero che la natura umana è limitata e sempre più incuriosita verso le novità ma, come dice giustamente Lei, ci vuole il senso della misura per tenere sotto controllo certi fenomeni.
Un uomo maiuscolo
Caro Bruno, leggendo la lettera “Capitano quaquaraqua” su L’Alpino di novembre, mi sono sentito in dovere di scrivere quello che è successo a me. Alpino del 1°/69, btg. Saluzzo, 4ª Compagnia, caserma Fiore, borgo San Dalmazzo (da Bra e da Torino).
Graize per la foto di Gian Luigi
Nella ricerca entusiastica di commilitoni del 40° corso ACS ad Aosta nella caserma Cesare Battisti, in occasione dei 40 anni dal congedo sono, anzi siamo riusciti a contattare molti compagni ed abbiamo formato squadra nello scambio di foto, di ricordi, e siamo riusciti a dare dei nomi ai volti delle foto, nomi magari scritti sul retro...
Tanti ricordi e molti fatti
Ho letto L’Alpino di ottobre con la tua bellissima relazione su “Operazione asilo Sorriso a Rossosch” – 20 anni in amicizia”: bravo, bravissimo! Sei efficace e mi hai coinvolto profondamente in quei ricordi. Ho rivissuto ogni fase, fin dal primo approccio con Morozov 1990, quando con Caprioli e Grossi verificammo, in un breve blitz esplorativo, la completa agibilità dell’asta del Don già occupata dal nostro Corpo d’armata Alpino, da Karabut a Nowa Kalitwa, che ovviamente era per me la zona più toccante e pregna di ricordi incredibili, ma accaduti.
GIOVANI COMBATTENTI PER LA LIBERTA'
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Per la prima volta la vita e le azioni di tre partigiani della brigata Osoppo vengono analizzate alla luce di preziosi e inediti documenti d’archivio. La vita e la personalità di tre friulani ventenni che seppero combattere quando era necessario, pagando anche con la vita la dedizione al proprio ideale di libertà. |
Vorrei aiutarvi ad aiutare
Mi chiamo Laura, ho 21 anni e studio all’Università di Torino. Vi scrivo semplicemente per ringraziare gli alpini per il bellissimo evento che organizzano ogni anno: il ritrovo dei Babbi Natale! Purtroppo non ho mai partecipato direttamente, ma sono molto vicina all’evento per una doppia ragione. In primis, anche io sono stata ricoverata al Regina Margherita quando avevo 12 anni, per un brutto male. Restai in ospedale nel periodo natalizio, e fu davvero un momento buio che ricordo con timore ma anche con l’orgoglio silenzioso di chi ce l’ha fatta.
Dopo tanti anni…
Col mese scorso s’è conclusa la collaborazione di Giangaspare Basile con il nostro giornale. Perché si chiederanno i nostri lettori, che lo hanno conosciuto e apprezzato in tanti anni di presenza a L’Alpino? Vorrei dirlo un po’ da filosofo col sorriso, benché con il dispiacere del distacco.