L'Italia, unica e unita
Ti scrive un altro artigliere da montagna, questa volta non del Nord ma del 4° Raggruppamento, Centro Sud, in riferimento all’editoriale del numero di novembre. Inutile dire che condivido in toto sia la forma che il contenuto del tuo scritto. Soltanto non riesco a conservare la pacatezza con la quale ti esprimi, e che ho molto apprezzato. Vorrei soltanto dire due paroline all’orecchio dell’altro artigliere. La nostra sezione non arriva a mille iscritti ma, sul suo vessillo risplendono sette Medaglie d’Oro.
La vera "Preghiera dell'Alpino"
Ti scrivo per complimentarmi per l’editoriale di settembre, in merito ai versi della preghiera dell’alpino. Concordo pienamente sulla visione metaforica ed ampliata che deve avere la lettura della nostra bella ed amata preghiera. Ho però un dubbio, poiché proprio qui a Bellinzago Novarese ci è stato richiesto dal parroco di recitare a metà la preghiera (quella originaria sino al 1972, coi versi “Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana...”).
Vicini ai nostri marò
Tra poco sarà Natale. Un tempo, quando l’innocenza accompagnava i primi passi dell’esistenza, eravamo soliti mettere i nostri sogni dentro una letterina da consegnare al Bambin Gesù. Per lo più erano promesse d’essere migliori, spesso accompagnate da qualche timida richiesta, avanzata tra le tante frustrazioni di una vita in salita. Diventati grandi, anche l’innocenza s’è pian piano sfilacciata, ma i sogni hanno continuato a farsi largo popolando di speranze il nostro quotidiano.
Il senso delle missioni all'estero
Nel drammatico momento che sta attraversando la Nazione, crisi economica dilagante, perdita di posti di lavoro, tagli a pensioni e sanità, mancanza di politiche per il futuro, ruberie dilaganti, perdita da parte della politica tradizionale d’ogni riferimento etico, morale e valoriale, si torni a osservare la Costituzione. Si ripristinino Forze Armate di leva. Stop ai professionisti e agli F35.
Quando c'era la leva obbligatoria
Mi ricollego a quanto scrive l’amico alpino e reduce di Russia Albino Porro su L’Alpino di ottobre. Ripristinare il servizio della leva obbligatoria non solo significherebbe ridare equità sociale e unitarietà di fronte alla Patria ed agli obblighi verso di essa, ma dare anche ed innanzitutto a molti giovani la possibilità di fare un’esperienza unica e importante per il loro futuro, anziché venire annoverati nella percentuale di disoccupati.
Alpino nel cuore
Nel 2010 ho aderito alla richiesta di un amico che mi chiedeva di aiutarlo a rivolgere un appello, attraverso l’Informatore che dirigevo all’epoca, a tutti gli alpini del nostro Comune allo scopo di creare un Gruppo locale. Ho aderito volentieri all’iniziativa anche per l’affetto che ho sempre nutrito nei confronti degli alpini, sia perché numerosi nel mio ambito familiare, sia per la conoscenza delle loro gesta.
La coralità alpina
La coralità alpina, oltre a svolgere una funzione sociale e associativa di indubbia importanza, costituisce una delle principali occasioni di contatto fra l’ANA e le varie componenti della società quale veicolo comunicativo e divulgativo dei valori insiti nel passato e nel presente dell’alpinità.
Chiarezza sulla nostra preghiera
Era ora che qualcuno, grazie direttore, facesse chiarezza sulla Preghiera dell’Alpino. Ne avevamo proprio bisogno. Purtroppo nelle nostre comunità troviamo abbastanza spesso dei parroci “moderni” (sic) che non vogliono sentire parlare di armi a difesa di… ed anche qualche alpino che si adegua, pochi per fortuna.
Missionario barnabita in Brasile
Sono padre Giuseppe Maria Roda, sacerdote missionario barnabita. Sono 22 anni che presto servizio in Brasile nello Stato del Pará. Sono una vocazione adulta: sono entrato in seminario a 26 anni. Ho servito la patria negli anni 1972/1973 come artigliere alpino presso la caserma “Sottotenente Ignazio Vian” di San Rocco Castagnaretta.
Napoli e gli alpini
Che c’entra Napoli con gli alpini? Questa domanda me la sono sentita strillare in faccia da una donna che, per farsi meglio notare, si sbracciava da una delle transenne laterali che delimitavano il percorso della sfilata di una delle nostre più recenti, magnifiche Adunate nazionali. Quella donna è certamente espressione tipica di una mentalità razzista con pruriti di secessione che negli ultimi tempi va sempre più diffondendosi. Mortificato, anzi offeso, rispondo. Il decreto che sancì la nascita delle Compagnie alpine fu firmato il 15 ottobre 1872 da Vittorio Emanuele II a Napoli.
In ricordo dei 4 alpini morti in Afghanistan
Il 9 ottobre 2010 è un giorno particolare per la storia recente delle penne nere. Quel giorno infatti caddero in Afghanistan quattro alpini - i primi caporal maggiore Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi e Sebastiano Ville e il caporal maggiore Marco Pedone - travolti dall’esplosione di un ordigno rudimentale che colpì il blindato su cui erano a bordo mentre scortavano un convoglio nel distretto del Gulistan, nel sud-ovest del Paese.
Gli alpini mi riconciliano col mondo
Ostriche, zoccole, truffe e ricatti. Messi bene in Italia, eh? Ma poi entro nel mio ospedale, l’ospedale dei bambini Regina Margherita, un sabato mattina e vedo un mare di gente di tutte le età – perfino diversi ottantenni – che stanno imbiancando, dipingendo le aree comuni.