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venerdì, 16 Maggio 2025

In viaggio sull’Adamello

In un tiepido giorno di marzo di qualche anno fa, il tenente colonnello Caruso si porta l’indice avvolto nel guanto di pelle nera alla bocca. «Ssst!» mi dice sgranando gli occhi. “Sente anche lei che stanno arrivando?”. In effetti il sibilo si fa sempre più vicino. Fin quando l’elicottero con due rotori è esattamente sopra di noi. “Sono in linea. Ecco il lancio!” urla Caruso cercando di coprire il rumore dell’elicottero, ormai diventato frastuono. E di colpo, sopra di noi, si aprono in una fila ordinata i paracadute bianchi degli alpini, che prendono a dondolare tutti insieme fino a sparire, bianco su bianco, nella vastità del ghiacciaio. In quel giorno di marzo, Caruso mi spiegò che mi aveva invitato ad assistere a un’operazione storica: “Erano 53 anni” disse, “che qui non si faceva un aviolancio.

Voci da Nikolajewka

Gennaio 1963. Le percussioni, sulle pelli tirate degli otto tamburi imperiali della fanfara alpina “Taurinense”, ritmano il passo e si sentono ancora, attutite appena dal trascorrere inesorabile del tempo. La città, dalla Loggia al Duomo vecchio, mentre fasci di luce tricolore fendono il velo di nebbia che avvolge le bare di chi, finalmente, ritorna a baita, rende muto il brusio di tanta gente attanagliata, sorpresa, stupita, avvinta da un così composto corteo.

Mesi intensi per il 1° da montagna

Gli ultimi mesi dello scorso anno sono stati particolarmente intensi per gli oltre duecento uomini del 1° reggimento artiglieria da montagna di Fossano, impegnati in Sardegna con l’esercitazione di artiglieria “Shardana” e subito dopo nelle valli del cuneese con l’addestramento in montagna, sui sentieri delle Valli Stura e Pesio. Attività che dai primi giorni di dicembre sono state affiancate dall’Operazione “Strade Sicure” a Torino e in Val Susa. Per il col. Davide Scalabrin, dallo scorso settembre nuovo comandante del 1° reggimento, questo è stato un importante banco di prova per testare le capacità del suo personale.

Gli eroi della Cuneense

Gelido il vento sul volto dei nostri alpini quel 20 gennaio 1943. Li spingeva verso la salvezza un lontano miraggio prodigo di sacrifici e speranze mutilate. Appena un giorno innanzi la 21ª compagnia del btg. Saluzzo e la 72ª batteria del gruppo Val Po si erano immolate sul campo di battaglia aprendo la via che da Popowka conduceva a Nowo Postojalowka, terribile varco da dover superare a ogni costo. Per la Cuneense la sventura era tuttavia iniziata già nei mesi precedenti con la pressione dei russi sui punti che più avrebbero facilitato l’irruzione nelle nostre linee. Uno di questi era costituito dall’estremo settore di destra della Cuneense, a ridosso del Kalitva affluente del Don, di là del quale era schierata la divisione Cosseria. Lo presidiava il btg. Saluzzo del 2° Alpini.

Premiata “La storia di Neta”

Una “buona annata” il 2013 per il concorso internazionale del gruppo di Arcade e della sezione di Treviso: quest’anno i racconti inviati sono stati 63, molti di ottima fattura. La premiazione è avvenuta domenica 5 gennaio nel palazzetto sportivo comunale con una buona affluenza di pubblico. Presenti alla manifestazione il consigliere regionale Federico Caner, il vice presidente della Provincia di Treviso, l’alpino Floriano Zambon e il sindaco di Arcade Domenico Presti. Il vicario Umberto Tonellato ha portato il saluto della sezione di Treviso in rappresentanza del presidente Raffaele Panno, assente per motivi familiari. Commosso e d’effetto, come sempre, l’intervento del padrone di casa, il capogruppo Florindo Cecconato.

L’onore violato

La vicenda che da due anni vede due fucilieri di marina trattenuti in India sotto l’accusa, mai ancora diventata vero e proprio capo d’imputazione, di aver sparato e ucciso due pescatori indiani è tra le cose più avvilenti che mi sia mai capitato di raccontare. Intanto, per l’accusa in sé. Non ho mai nascosto di conoscere e di considerare un amico Massimiliano Latorre. L’ho conosciuto in circostanze difficili, a Kabul, quando mi recavo ogni giorno, nella primavera del 2007, all’aeroporto militare per fare un servizio sugli elicotteri della Marina, a base “Pantera”.

Gli alpini di Colico in ricordo di Nikolajewka

Il prossimo 2 febbraio gli alpini di Colico celebreranno il 71° anniversario della battaglia di Nikolajewka. La cerimonia sarà preceduta dal concerto della fanfara della Brigata alpina Julia in programma sabato 1° febbraio, alle ore 21, nel teatro “De Andrè” di Mandello del Lario.

L’Università Cattolica studia l’Adunata degli alpini

Studiare l’impatto economico e sociale dell’Adunata degli Alpini sul territorio è lo scopo del progetto di ricerca curato dal prof. Paolo Rizzi, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Alla presentazione, a Milano, erano presenti il vice presidente vicario dell’ANA Adriano Crugnola, il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il presidente della provincia Massimo Trespidi e il già presidente della sezione ANA di Piacenza Bruno Plucani.

Meteomont… e scii sicuro

Con l’arrivo della stagione invernale e della neve caduta in quota, si ripropone il pericolo delle valanghe. Poiché sono migliaia gli sportivi che praticano lo sci alpinismo e le escursioni sulla neve non appare superfluo il consiglio di consultare il bollettino valanghe del Servizio Meteomont, premessa di qualsiasi attività in montagna per evitare rischi.

In ferrata sul Catinaccio

A conclusione delle iniziative per celebrare il 140° anniversario della fondazione del Corpo (15 ottobre 1872), gli ufficiali e sottufficiali in servizio al comando Truppe alpine di Bolzano hanno effettuato una ascensione di reparto sulla cima principale del Catinaccio. La scelta è stata motivata dal fatto che il Catinaccio oltre a dominare la città di Bolzano ed essere ben visibile dallo storico Palazzo Alti Comandi, non risulta essere mai stato asceso da alcun reparto militare.

Bagliori di guerra

Erano anni infiammati quelli che per primi si affacciarono al nuovo secolo, il Novecento. Una pace ingannevole legava tra loro le potenze europee. Come un liquido che borbotta in una pentola e ribollendo minaccia di tracimare da un istante all’altro. Uno scenario complesso disegnava una carta europea vincolata da alleanze, patti segreti e promesse illusorie; una divisione in blocchi che come un muro si ergeva su un terreno minato pronto a saltare in aria. La Triplice Alleanza del 1882 univa anche militarmente l’Italia alla Germania e all’Austria-Ungheria.

La più bella del 2013

È di Joselito Gobbo, del Gruppo di Zero Branco (Sez. Treviso), la più bella foto della rubrica “Obiettivo sulla montagna” pubblicata nel 2013. Così ha deciso la redazione de L’Alpino. Ripubblichiamo la foto, che mostra un tronco sulla cui sommità si è formato un fiore di cristalli di neve. Complimenti a Joselito, che ha fissato l’attimo fuggente prima che il sole sciogliesse questa meraviglia che la natura ci dona.

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