Conferita al tenente Enrico Tigrucci la medaglia di Bronzo alla memoria

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    Tutta la comunità di Alte di Montecchio Maggiore si è stretta intorno alla famiglia del tenente Enrico Tigrucci nel sedicesimo anniversario della morte. Un momento particolarmente solenne poiché alla memoria dell’ufficiale d’artiglieria da montagna è stata assegnata la Medaglia di Bronzo al Merito Civile per un episodio che gli costò la vita, avvenuta il 4 marzo 1994.

    Tigrucci, 27enne, comandava la 32esima batteria del Gruppo Bergamo. Durante un’escursione aveva ricevuto l’ordine di scendere con i suoi sessanta alpini da Col della Chiave in Val di Vizze. Durante la marcia, viste le condizioni dell’innevamento, fermò la batteria e s’inoltrò da solo a verificare la praticabilità del sentiero. Improvvisamente si staccò una grossa slavina che nella sua corsa trascinò anche il tenente.

    L’ufficiale vicentino, di fatto, salvò così la vita dei suoi artiglieri. Sedici anni dopo, alla presenza di numerose autorità, del vice presidente nazionale Silvano Spiller e del presidente della sezione di Vicenza Giuseppe Galvanin, del sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto, il prefetto Melchiorre Fallica ha consegnato nelle mani di Laura Colla Tigrucci, madre del tenente, la medaglia di Bronzo.

    Contestualmente è stata dedicata all’ufficiale la piazza antistante la sede del gruppo alpini di Alte Ceccato. La manifestazione, organizzata con grande impegno dalle penne nere del Gruppo, si è svolta con pacata discrezione, in linea con la personalità di Tigrucci. Così, almeno, lo hanno ricordato i commilitoni del 168esimo corso dell’Accademia Militare di Modena, e così lo hanno descritto alcuni di quei sessanta artiglieri presenti alla cerimonia che proprio al loro tenente devono la vita.

    A Montecchio Maggiore c’era anche una rappresentanza dell’Accademia, quaranta cadetti del 190esimo corso. Da sedici anni i cadetti vengono in visita al nostro Gruppo spiega Giovanni Cinquetti, capogruppo di Alte visite che sanciscono un forte legame tra noi alpini e i futuri ufficiali. Tutto nel ricordo del tenente Tigrucci e nel valore umano e militare del suo esempio . L’amicizia coltivata tra gli alpini e l’Accademia è merito di don Pierino Saccella, tenente colonnello degli alpini.

    Nel 1994 Saccella era cappellano militare al 5º reggimento, caserma Druso a Silandro, dov’era in servizio Tigrucci. Del tenente, Saccella conserva il ricordo della sua fede, che era anche forza ed esempio. Ma anche queste parole sono state appena accennate, con il timore che a volerle gridare troppo si rischi di dire un solo aggettivo in più del dovuto. E chi conosceva Tigrucci dice che il primo ad essere scontento di tanta ridondanza sarebbe stato, manco a dirlo, lui stesso.

    Federico Murzio

    Pubblicato sul numero di aprile 2010 de L’Alpino.