Sfogliando i nostri giornali

    0
    65

    La nostra stampa.

    O u rump o u moeur – Sez. Intra: IL GIORNALE IN UN CLIC – “Il mondo corre, la tecnologia galoppa. Anche per gli alpini, anche per il nostro giornale. E allora, se volete riceverlo in formato pdf e leggerlo comodamente sul vostro computer, risolvendo una volta per tutte i problemi di posta e di consegna, basta scrivere all’indirizzo intra@ana.it e segnalare il vostro indirizzo e-mail. Dal prossimo numero, il giornale arriverà in un clic”.

    Notiziario del Gruppo, gr. Bollate – Sez. Milano: NEL SEGNO DEL CAMBIAMENTO – “Nel 2012 il gruppo alpini di Bollate inizia le proprie attività nel segno del cambiamento. Anche il nostro piccolo notiziario è cambiato, o meglio, sta cercando di cambiare. Cercheremo sempre di aggiornarvi in tempo utile sulle iniziative nazionali, sezionali e del Gruppo, magari una forma più leggera e chissà magari anche colorata. Sono tante le notizie degne di nota, ma vorrei soffermarmi per scrivere di noi. Sì avete letto bene di noi come Gruppo, come alpini e soprattutto come amici. Chi passa ogni tanto in via Ambrogio da Bollate avrà notato che la nostra sede si è finalmente trasformata”.

    Pochi ma buoni – Sez. Napoli: RINATA – “Dobbiamo essere felici perché finalmente dopo quasi 50 anni la nostra Sezione è rinata. Dopo tanti sacrifici economici sono iniziati i lavori per la sistemazione della nostra amata e storica sede sociale. La sezione di Napoli negli ultimi tempi sta riscontrando un ingresso di giovani che vogliono collaborare, dando un nuovo impulso alla nostra Associazione che vuole affacciarsi al mondo moderno senza rimanere indietro. Questo ha spinto a rinnovare il nostro sodalizio anche a livello strutturale cercando di creare un ambiente accogliente per i soci che vogliono partecipare a tutte le nostre attività”.

    Fiamme verdi – Sez. Conegliano: MISSIONE ZONGO – “In Africa, a Zongo, città nel nordest del Congo, di 35mila abitanti, situata sulla riva orientale del fiume Ubangi, presso la missione delle suore Giuseppine retta da suor Maria Concetta, bisognava completare l’edificio costruito l’anno scorso (cucina con servizi, refettorio e sala polivalente). Così, è stato dato corpo all’operazione Zongo 5, che ha portato in Africa un container di materiale vario e una squadra di alpini e altri volontari tutti colpiti dalla stessa malattia, lavorare dove serve. Pioniere delle missioni in Africa è il nostro vecio Attilio Manzato, una delle colonne degli alpini di Pieve di Soligo”.

    Fameja alpina – Sez. Treviso: GLI EROI DI NERVESA – “Nove alpini, a rappresentare i 90 anni della sezione di Treviso, si sono recati presso l’antica abbazia di Nervesa della Battaglia. Tra loro i tre consiglieri Conte, Guerra e Tonellato. Missione: raccogliere la terra del Montello da custodire nel testimone della staffetta del settembre scorso. La terra rossa, a ricordare il sangue versato da migliaia di eroi su queste rive care alla Patria, è stata raccolta e posta in un semplice paiolo di rame. L’abbiamo portata nella bella sede in costruzione del gruppo di Nervesa, pronta per essere messa nel fatidico testimone…”.

    Lo scarpone orobico – Sez. Bergamo: AMICI DEGLI ALPINI– “Nella seduta del 27 luglio 1975 del CDN il presidente Franco Bertagnolli propone di favorire iniziative tese a far conoscere sempre di più gli alpini e a cementare quei vincoli, tanto numerosi fra simpatizzanti e amici degli alpini con l’Associazione. È quindi dell’avviso di accogliere come amici degli alpini tutti coloro che, non avendo i requisiti per essere soci dell’ANA, dimostrano il loro attaccamento e la loro simpatia alla nostra Associazione. Il presidente nazionale espone, poi, un suo intendimento, condiviso dal comitato di presidenza, che l’Associazione esca dal circolo chiuso in cui è rimasta fino ad ora. A suo avviso uno dei modi è quello di diffondere il più possibile il giornale L’Alpino”.

    La baita di Bresso, gr. Bresso – Sez. Milano: RICORDI E SILENZI– “A febbraio è stato celebrato in tutta Italia il Giorno del Ricordo, per fare memoria della cacciata di 300 mila italiani di ceppo Veneto dall’Istria e dalla Dalmazia e dell’eccidio di migliaia di questi nostri connazionali perpetrato dai partigiani comunisti titini. Nei giorni successivi il nostro Parlamento ha ratificato, praticamente all’unanimità, l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea (sarà il 28° Paese dell’Unione dal 1°luglio 2013, n.d.r.). La stampa e la televisione nazionale, forse perché distratte e impegnate a dedicare paginate e ore ad escort, veline, nonché alla logistica e dislocazione dei loro tatuaggi, ha fatto passare questa importante decisione sotto colpevole silenzio”.

    Sote le crode – Sez. Cadore: I CAPPELLANI MILITARI OGGI– “I cappellani militari esistono perché la chiesa continua a prestare attenzione agli uomini in divisa. La chiesa riconosce i militari come depositari di alti valori umani e sociali che applicano nelle loro azioni concrete e nei territori dove si trovano ad operare nelle missioni di pace. La divisa è una esteriorità emblematica che implicitamente porta chi la indossa ad essere disponibile al servizio verso gli altri, i deboli, gli oppressi dalle guerre. Ecco che la chiesa destina sacerdoti per l’assistenza spirituale e morale degli uomini in divisa, appunto i cappellani militari. Spesso queste figure hanno svolto compiti fondamentali per il supporto degli alpini in armi, assicurando l’assistenza spirituale in condizioni difficili, se non addirittura tragiche e disperate.