A Vallonara, lungo la strada che da Marostica porta verso Asiago, c’è una casa diventata un segnavia storico della Grande Guerra: era il posto tappa militare dal quale passavano i reparti destinati al fronte all’altopiano. Decine di migliaia di soldati delle varie armi sono passati di lì, molti di loro non hanno più fatto ritorno. Quella casa è ora una sorta di monumento nazionale del sacrificio di tanti nostri soldati, alpini in particolare.
Non c’è da meravigliarsi, dunque, se le penne nere di questa frazione hanno voluto organizzare l’adunata della sezione di Marostica, anche per festeggiare la ricorrenza del 50º di fondazione del gruppo guidato dal giovane Federico Santini. È proprio davanti a quel posto tappa che si è mossa la sfilata fino al monumento dedicato ai Caduti, ai quali sono stati resi gli onori.
Davanti alla bella sede realizzata con grande impegno è stata celebrata la Messa seguita dai saluti delle autorità. Fra queste il sindaco di Marostica Gianni Scettro, l’allora presidente sezionale Roberto Genero, l’assessore regionale Elena Donazzan. Il capogruppo ha parlato con riconoscenza dei soci fondatori: Antonio Tasca, Gianmarino Gasparotto, Antonio Borsato, Maurilio Maroso, Francesco Melan e Giuseppe Passarin.
Ha quindi parlato dei capigruppo succedutisi durante questi anni a partire da Attilio Pigato e Gianni Rossi. Non sono più tra di noi, ma i loro figli hanno sfilato portandone con orgoglio i cappelli. Al termine della celebrazione, un ricordo è stato consegnato ai capigruppo Angelo Dal Zotto, Adriano Passarin, Bruno Dalla Palma e Alessandro Maroso.
Renato Angonese
Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.