In ricordo dei nostri due Caduti a Kabul

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    Non poteva certo mancare sul nostro mensile alla prima uscita dopo la tragedia di Kabul un ricordo dei nostri due Caduti in un vile attentato: il tenente (promosso capitano sul campo) Manuel Fiorito, del 2º reggimento Alpini e il maresciallo ordinario (promosso, parimenti, maresciallo capo) Luca Polsinelli, del 9º reggimento de L’Aquila, rimasti uccisi da un ordigno telecomandato mentre erano di pattuglia nella zona della capitale afgana. Nello stesso attentato sono rimasti feriti quattro alpini del 2º reggimento che sono ormai in via di guarigione.

    Ai funerali di Stato di Fiorito e Polsinelli, celebrati nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, hanno partecipato il presidente della Repubblica Ciampi, del Senato Marini, della Camera Bertinotti e del Consiglio Berlusconi. Composto, e per questo ancora più straziante, il dolore dei familiari che in questa tragica circostanza hanno saputo dare una grande lezione di dignità e di serenità.

    All’omelia, l’ordinario militare mons. Bagnasco ricordando anche l’attentato di Nassiriya avvenuto il 27 aprile scorso, in cui hanno perso la vita il maggiore dei paracadutisti Nicola Ciardelli, i marescialli dei carabinieri Franco Lattanzio e Carlo De Trizio, e il caporale romeno Bogdan Hancu ha affermato che a distanza di pochi giorni la viltà terroristica ha rinnovato il dolore dell’Italia aprendo nuove ferite .

    Proprio quest’ultimo attentato avvenuto in Iraq, ha avuto una sua tragica conseguenza con la morte di uno dei feriti che si trovavano a bordo del blindato fatto saltare con un ordigno: il maresciallo dei carabinieri Enrico Frassanito, che aveva riportato gravi ustioni in tutto il corpo ed era stato ricoverato all’ospedale di Kuwait City, è morto domenica 7 maggio al suo arrivo in aereo a Verona.

    Le sue condizioni erano state giudicate disperate sin dal momento del ricovero. Aggiungiamo infine che, in particolare per la morte dei due nostri alpini, alla redazione de L’Alpino e alla Sede nazionale sono giunte decine di messaggi di cordoglio e di partecipazione, non soltanto da alpini ma anche da associazioni d’Arma e da tanti cittadini. Sono tutti messaggi che esaltano la missione di pace dei nostri militari, il loro senso del dovere, che manifestano partecipazione al dolore delle famiglie. Non c’è, fra le tante improntate alla pietà per i Caduti e al profondo rispetto per il loro sacrificio, una sola parola che ispiri alla vendetta.