L’Assemblea è col Presidente Perona

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    Nel numero di giugno, dedicato all’Adunata, abbiamo riportato il testo della relazione morale che il presidente nazionale Corrado Perona ha letto all’assemblea dei delegati svoltasi domenica 29 maggio.

     

    Erano presenti 581 su 644 delegati, 76 le sezioni rappresentate in Italia e tre Sezioni all’estero: Montreal (Canada), Germania e Argentina. In precedenza, all’apertura dei lavori, era stato nominato presidente dell’assemblea Luigi Boffi, presidente della sezione di Milano. Sono quindi stati consegnati i premi ai presidenti delle Sezioni vincitrici dei trofei sportivi nazionali messi in palio dalla Commissione sportiva presieduta dal consigliere nazionale Onorio Miotto.

    Il Trofeo gen. Antonio Scaramuzza de Marco, che tiene conto del punteggio dei singoli atleti nelle varie gare nazionali (sci alpinismo, sci da fondo e slalom, corsa in montagna individuale e staffetta, marcia di regolarità, tiro a segno con carabina e con pistola), è stato assegnato alla sezione di Trento presieduta da Maurizio Pinamonti; l’altro ambito trofeo, il “Presidente nazionale”, calcolato sulla base del numero di gare alle quali ogni singola Sezione ha partecipato e della somma dei punteggi conseguiti dai suoi atleti è stato vinto dalla sezione di Biella, seguita da Valdobbiadene e da Sondrio. I trofei sono stati ritirati, rispettivamente, da Edoardo Gaja Genessa, Marino Fuson e Alberto Del Martino. Poi alcune incombenze d’obbligo: l’approvazione della relazione morale del presidente, il bilancio consuntivo 2010 e preventivo 2011, la relazione dei revisori dei conti e la relazione sulla quota associativa per quest’anno: tutte approvate all’unanimità.

    Con la riunione del Consiglio Direttivo Nazionale successivo all’Assemblea (è avvenuto sabato 11 giugno scorso) sono scaduti il vice presidente nazionale vicario Marco Valditara, il vice presidente nazionale Ornello Capannolo, il tesoriere Michele Casini e il consigliere nazionale Franco Munarini, non più rieleggibili avendo concluso il loro secondo mandato. Sono stati confermati per il secondo triennio i consiglieri nazionali Adriano Crugnola, Mauro Gatti, Nino Geronazzo, Ettore Superina e il revisore dei conti Ildo Baiesi. Quindi il presidente Perona ha letto la sua relazione, che ha avuto momenti appassionanti sottolineati da lunghi e calorosi applausi di approvazione e di sostegno e si è conclusa con una generale ovazione.

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    “Grazie a tutti coloro che hanno partecipato al Convegno della stampa alpina – ha detto Gian Luigi Ravera (Casale Monferrato) aprendo il dibattito. Ed ha chiesto: – A proposito, chi ha… ‘dimenticato’ un cappello da ufficiale?”. Continuando ha espresso solidarietà al presidente Perona contro il volantino diffuso a Torino da un gruppo anarchico e ha sostenuto che nei riguardi degli alpini che non rispettano le regole è necessario prendere provvedimenti. Una richiesta, questa, fatta propria anche da tutti i delegati che hanno preso la parola dopo Ravera. Riguardava uno striscione di protesta dispiegato a Udine nel corso del rientro della Julia dall’Afghanistan per il fatto che la cerimonia avveniva di venerdì anziché di sabato.

    Concludendo, Ravera ha chiesto di consentire anche agli amici degli alpini la partecipazione ai nostri campionati. “L’ANA deve aprirsi maggiormente alla società – ha sostenuto Giovanni Natale (Abruzzo) – perché non tutti sanno quello che facciamo”. Ed ha invitato “a lasciare spazio ai giovani che all’interno delle Sezioni hanno voglia di fare”. Riprendendo l’episodio del volantinaggio degli anarchici a Torino, Carlo Birone (Genova) ha affermato che non c’è alcuna possibilità di dialogo con quanti assumono certe posizioni sull’onda di uno sport nazionale che denigra ogni valore. “Ho ancora negli occhi l’Adunata di Torino – ha esordito Silvano Spiller (Vicenza) – dove abbiamo dimostrato fedeltà alla radici di un’associazione fondata dai nostri Padri sull’Ortigara per ricordare e aiutare. Abbiamo vissuto due momenti diversi, onorando i nostri Caduti e provvedendo ad allestire una casa per Luca, rimasto ferito in quella che viene chiamata missione di pace ma che, in realtà, è una missione in un Paese nel quale avvengono azioni di guerra. Noi, dunque – ha continuato – siamo di fronte a dei combattenti per cui, oltre alla vicinanza a Luca, dobbiamo essere vicini e far sentire la nostra solidarietà anche agli altri alpini. Questo è il presente associativo: i nostri alpini hanno vissuto e vivono le tragedie e le tensioni dei combattenti in guerra e dobbiamo far sì che la nostra vicinanza si irrobustisca”.

    Non si è spento, e durerà nel tempo, l’eco della straordinaria Adunata di Torino. Il presidente di questa Sezione, Giorgio Chiosso, ha ringraziato Perona, il Consiglio nazionale, il Comitato Adunata e rivolto il suo grazie a tutti coloro, collaboratori, volontari, funzionari comunali e a quanti hanno contribuito all’organizzazione. Ed ha annunciato che “dopo undici anni di onorato servizio” avrebbe messo a fine mese lo zaino a terra. L’Assemblea gli ha tributato un lungo e caloroso applauso. Enzo Chiola, della stessa sezione di Torino, ha annunciato che il 1° reggimento di manovra della caserma Ceccaroni “metterà il cappello e si chiamerà reggimento di manovra alpino”.

    Soravito de Franceschi, presidente della sezione di Udine, ha iniziato esprimendo solidarietà a Perona e dissociandosi “categoricamente dal volantino diffuso da un gruppo di anarchici a Torino”. Quanto allo striscione dispiegato a Udine nel quale si indicavano gli alpini della Julia come “figli di un dio minore” per non aver ottenuto lo spostamento della cerimonia del rientro dal venerdì al sabato, Soravito ha affermato di aver agito in buonafede. Si è quindi scusato per l’accaduto: “Pensavo che il giorno prefestivo avrebbe consentito a un maggior numero di alpini e di udinesi di esprimere il loro affetto e la loro solidarietà agli alpini della brigata”, ha concluso. Roberto Viganò (Monza) ha chiesto di poter avere informazioni sui giovani della mininaja per poter “continuare la loro formazione in modo che possano portare, come soci aggregati, nuova linfa ai nostri Gruppi”.

    È seguito l’intervento del tesoriere Michele Casini, che dopo sei anni ha concluso il suo mandato. Sono stati sei anni difficili, ben affrontati dalla nostra Associazione grazie anche alla sua conduzione economica. Casini ha spiegato che ha potuto portare a compimento opere importanti come la ristrutturazione della sede nazionale, del rifugio Contrin e del soggiorno di Costalovara. L’ultimo problema, il pesante aggravio delle tariffe postali per la spedizione de L’Alpino. Ha ricordato che l’aumento di due euro della quota associativa (anziché 2 euro e 50) è stato possibile perché L’Alpino, grazie alla sua alta tiratura, rientra in una fascia speciale dalla quale sono purtroppo esclusi i nostri giornali di Sezione e di Gruppo.

    Il suo intervento, che voleva anche essere un commiato, è stato sottolineato con un lungo applauso. Poi la replica del presidente Perona ai vari interventi. A Caretti, presidente della sezione Argentina, ha ricordato le sue visite agli alpini delle Sezioni all’estero. “Dobbiamo far sì che questa fiaccola di italianità non si spenga: voi siete i migliori ambasciatori dell’Italia”. Il presidente, riprendendo l’appello di Silvano Spiller per una sempre maggior vicinanza agli alpini in armi, si è detto d’accordo nel considerarli combattenti. Quanto all’incidente di Udine, Perona ha affermato che “è giusto confrontarci anche su argomenti delicati, purché lo si faccia con la schiettezza alpina, da galantuomini”. Quanto ai giovani della mininaja “portiamoli sui sentieri dei nostri Padri. Abbiamo i nostri Sacrari che stanno andando in rovina, lo Stato non ha i soldi né la buona volontà per curarli: bisogna che questi giovani vengano con noi perché si rendano conto che il futuro è anche loro”. Ed ha avuto infine parole di riconoscenza e di stima per il generale Primicerj, confermando, fra gli applausi, che alpini in armi e alpini in congedo sono una stessa famiglia.

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    Ha chiuso gli interventi il generale di C.A. Alberto Primicerj, il cui primo pensiero è stato per gli alpini delle Sezioni all’estero. “È stato un anno duro per le Truppe alpine – ha proseguito – con dodici Caduti in missione in Afghanistan, dove sono state impegnate la Taurinense, la Julia e altri reparti per oltre cinquemila alpini, dove c’è una aliquota permanente di paracadutisti alpini che fanno parte della Task Force 45 (i reparti speciali che danno la caccia ai talebani, n.d.r.) e nel quale le brigate alpine torneranno soltanto nell’autunno del 2012”. Il generale ha ringraziato l’Associazione: “Non ci avete mai fatto mancare la vostra vicinanza e la vostra partecipazione, compresa quella dei momenti tristi dei funerali dei nostri Caduti.

    Chi c’era ha visto una famiglia unita”. E ha avuto parole di riconoscenza nei riguardi di Perona “per quella meravigliosa lettera scritta a un alto prelato che ha accusato gli alpini di essere dei mercenari che vanno in giro per il mondo a portare la guerra”. Riconoscenza anche per l’impegno per donare una casa domotica al caporale Luca Barisonzi, rimasto paralizzato in un attentato in Afghanistan e per i finanziamenti messi a disposizione dei reparti in missione, che costituiscono “un’arma in più” e un modo per far capire alla popolazione che i nostri militari sono lì per aiutare. Quanto all’Adunata di Torino “è stata perfetta. Avete aiutato i nostri ragazzi a far capire cosa significa essere e restare alpino tutta la vita. Vi aspetto a Bolzano – ha proseguito – sarà un’Adunata diversa, ma sono sicuro che avrà un grande successo”. Primicerj si è detto amareggiato per gli episodi fuori le righe denunciati da Perona nella sua relazione morale, ma averne parlato e il fatto che siano stati stigmatizzati da successivi interventi dei delegati significa che la nostra è un’Associazione aperta che non teme la discussione e il confronto.

    Quanto alle critiche “se qualcuno ha qualcosa da dire sulle Truppe alpine scriva o se la prenda con me, non con il presidente Perona – ha continuato il comandante – Gli ordini partono sempre da Bolzano…”. E si è riferito allo striscione che a Udine lamentava il mancato saluto alla Julia di sabato, anziché – com’è avvenuto – di venerdì. Primicerj ha spiegato che così era stato anche per la brigata Taurinense a Biella, e ha affermato che “se qualcuno ci tiene a partecipare alla cerimonia, viene anche se non è programmata di sabato”. L’assemblea gli ha tributato un lungo applauso. Primicerj ha concluso elencando i vari reparti alpini e quelli, non dipendenti direttamente dal comando di Bolzano, che però “hanno il cappello alpino”, come il 1° reggimento logistico e il 24° reggimento di manovra, il 2° genio alpino e il 2° artiglieria da montagna, in tutto circa 2300 uomini che si aggiungono ai 10mila e cento uomini delle Truppe alpine.

    L’ultimo pensiero è stato per i giovani della mininaja: “È un’esperienza che vale la pena di fare. Vi assicuro – ha detto con convinzione – che nei loro occhi ho visto qualcosa che brilla e che qualche volta non vedo altrove… Sono la parte sana della gioventù”. Poi ha concluso invitando a “marciare insieme per difendere quei valori che ci fanno una famiglia unica”. Sono seguite le votazioni per i nuovi consiglieri, dei quali riferiamo a parte. (ggb)