Per i nostri Marò
Caro direttore e redazione, è un po’ difficile seguire la vicenda (incredibile) dei nostri Marò: anche avendo il tempo di scavare su internet, l’informazione non è sempre completa e correttamente aggiornata. L’Alpino potrebbe riservargli un breve aggiornamento mensile fino alla conclusione?
Umanesimo e illuminismo
Caro direttore, negli ultimi secoli, sino all’Unità d’Italia, il nostro Paese fu colonia e dominio di Austria, Spagna, Francia e Stato della Chiesa, ancor prima fu ripetutamente violato e depredato da barbari e invasori venuti dal nord e dall’est Europa, dal Medio Oriente e Africa mediterranea. L’occupazione da parte della Germania nazista e i bombardamenti delle nostre città ad opera degli inglesi e degli americani sono ancora vivi nella memoria di alcuni di noi.
Pellegrinaggio a Milovice
Tra le tante cerimonie in omaggio ai Caduti, quella che ogni anno le Sezioni di Belluno e Conegliano celebrano al cimitero di Milovice suscita un’emozione particolare. La cittadina a 30 km da Praga fu da sempre luogo di detenzione per i prigionieri di guerra, russi, serbi e dopo la rotta di Caporetto anche di molti nostri connazionali.
Giotto ci mancherà
La scomparsa di una persona cara è sempre un pezzetto della nostra esistenza che viene a mancare, ma quello che ci conforta è tutto il bene compiuto. Giotto Scaramuzzi ci ha lasciato sabato 12 dicembre. Per lungo tempo, senza assalti e gomitate, ha frequentato con assiduità e competenza la Sede Nazionale affiancandosi all’indimenticabile Angelo Greppi e proseguendo con instancabile, quotidiano impegno nella gestione della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini.
GORIZIA – Una scuola intitolata al ten. col. Cuzzi
La collaborazione tra la scuola primaria di largo Isonzo a Monfalcone, il Comune e il Gruppo Ana ha consentito, dopo quasi due anni di trafila burocratica, la realizzazione di un evento unico in tutta la Provincia di Gorizia: l’intitolazione di una scuola pubblica ad un alpino. È stata così valorizzata la figura del ten. col. Amelio Cuzzi, Medaglia di Bronzo al V.M. che, oltre ad essere stato Capogruppo di Monfalcone, collaborò con molte altre associazione locali e fu l’ideatore della “Fiaccola alpina della fraternità”.
Finalmente insieme
Sono immagini in bianco e nero quelle che riconducono la mente di ognuno di noi alla Campagna di Russia. Figure irriconoscibili, avvolte da coperte, pastrani, lembi di stoffa incapaci di contrastare il gelido inverno del 1942 che s’affacciò su un gennaio altrettanto tragico. Figure come sospese tra terra e cielo in un infinito bianco, freddo, surreale. Orizzonti che continuano oltre il campo visivo, senza limite alcuno. Paesaggi piatti, rinsecchiti e sempre uguali. Non un’altura. Quei ragazzi galvanizzati da una propaganda menzognera, partirono con la tradotta a luglio: cominciava così la loro vicenda in terra russa. Più il treno macinava chilometri, più cresceva negli animi la sensazione che da quei luoghi fosse impossibile fare ritorno.
Incontri romani
Il Presidente Sebastiano Favero e il Direttore generale Adriano Crugnola, accompagnati dal Delegato in Roma Federico Di Marzo, hanno vissuto il 26 e 27 novembre, due intense giornate a Roma, che hanno visto concretizzarsi una serie di incontri su temi di particolare interesse per la nostra Associazione.
Quell’Italia oltre oceano
Questo è il racconto di un viaggio nel lontano continente australiano per celebrare il 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ma perché proprio in Australia? L’idea è stata del col. Antonio Coppola, addetto alla Difesa presso l’Ambasciata italiana a Canberra, che aveva assistito con interesse, qualche mese fa, ad una serata sulla Grande Guerra organizzata dalla Sezione Ana di Sydney, la città più popolosa dell’Australia. Detto fatto: da Canberra vengono inviati gli inviti alle Associazioni d’Arma italiane presenti in Australia, compresa l’Ana, che accetta con entusiasmo.
Perché ci vogliono bene
Se mai facessimo un sondaggio per chiedere alla gente cosa piace degli alpini, credo che ai primissimi posti della hit parade troveremmo la cordialità che incontrano nello stare con loro. Un’emozione? Un’impressione? Potremmo anche considerarla come una nota di colore. Ma non è così. Lo stare insieme come sanno fare gli alpini racconta molto di più di un fatto di folclore che qualcuno, con buona dose di ingenerosità, vorrebbe banalizzare dentro un fiasco di vino o qualche grappa di troppo.
Rassegna dei calendari alpini a Imola
La 16ª rassegna dei calendari alpini, a cura del Gruppo di Imola Valsanterno e de L’Alpino Imolese, si terrà a Imola il 6 marzo 2016, in collaborazione con la Sezione Bolognese Romagnola. Ogni testata giornalistica alpina, Sezione, Gruppo o reparto alpino interessati dovranno far pervenire entro il 31 gennaio 2016 due copie del proprio calendario 2016 all’indirizzo del Gruppo alpini Imola Valsanterno, piazza Gramsci 21, 40026 Imola (Bologna). Per informazioni telefonare a Giovanni Vinci 0542/682785, cell. 334/3930680 e-mail: giovinalpin@libero.it oppure a Dante Poli 320/0625078, e-mail: imola.bologneseromagnola@ana.it
TREVISO – Sessant’anni di Villorba
Il Gruppo di Villorba, guidato dal Capogruppo Alvaro Mariotto, ha raggiunto il traguardo dei sessant’anni come tanti altri Gruppi della Sezione, segno di una realtà alpina longeva e piena di vitalità. Popolazione e penne nere hanno accompagnato i festeggiamenti già da sabato, al concerto di cori alpini nella chiesa parrocchiale.
A Brescia per Nikolajewka
Belogorje, Novo Kalitva, Opyt, Sheljakino, Warvarovka, Romanchovo, Scororib, Nowo Karkowka, Valuiki, Nikitowka, Arnautowo, Nikolajewka: sembra una giaculatoria, la formula magica con cui uno sciamano vuole chiamare a raccolta gli spiriti e invece è un rosario di morte e di speranza insieme, di muta disperazione e di eroismo, il cui esito ultimo, ce lo dice la storia, sarà una dura disfatta da leggere, però, come una grande vittoria. Qualcuno, forse non a torto, l’ha definita “un’avanzata all’indietro”, altri l’hanno definita una “salutare presa di coscienza della follia collettiva” che aveva portato i nostri governanti a seguire un pazzo.