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lunedì, 9 Giugno 2025

Forza paralimpica

Quando lo sport incontra la solidarietà l’avversario diventa un compagno d’avventura, gli sci corrono più leggeri e la tensione agonistica, palpabile sui visi degli atleti prima della gara, si scioglie in ampi sorrisi. È stata questa l’aria che si è respirata alla 68ª edizione dei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine svolti a Sestriere, nel comprensorio che nel 2006 fu la punta di diamante delle Olimpiadi. Aver avuto la sensibilità di dedicarla agli atleti paralimpici «è un segno di vicinanza ad un mondo che tocca da vicino anche molti militari che hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell’adempimento del proprio dovere», ha ricordato durante la cerimonia d’apertura il comandante delle Truppe Alpine, generale Federico Bonato.

Tutto troppo bello

Giovedì 25 febbraio, cielo color latte e aria di neve sopra Bormio. Eppure tanti gli alpini, oltre 1.200 in veste di atleti, per dare inizio alla seconda edizione delle Alpiniadi invernali firmate Ana. Una cerimonia ordinata, nello stile della gente di montagna, ha reso onore al Labaro scortato dal Presidente Favero e dal Comandante delle Truppe Alpine Federico Bonato. Tanti i vessilli e i gagliardetti che dalla piazza Quinto Alpini hanno raggiunto l’antica Torre della Bajona posta accanto al Kuerc (coperchio nel dialetto locale), simbolo di Bormio.

TRENTO – I cinquanta di Meano

Era il 1965 quando fu fondato il Gruppo di Meano. I veci alpini pensarono da subito di proporre manifestazioni che non fossero autoreferenziali, ma che potessero coinvolgere la popolazione e in particolare i giovani delle scuole elementari e medie. Una scelta azzeccata poiché gli alpini negli anni sono diventati il punto di riferimento di un’intera comunità.

Un compagno di viaggio

Buongiorno, mi chiamo Luca Sevega, ogni mese aspetto l’arrivo de L’Alpino e non appena aperto, lascio che mi accompagni, con i suoi articoli, nelle storie e nelle cronache recenti e passate di uomini e donne che in qualche modo hanno tracciato e scritto la storia e da cui, tutti noi, dovremmo cogliere il valore dei loro gesti, delle loro lotte, ideali, sacrifici e delle tradizioni. 

Intitolata una piazza a Luca Sanna

Nel quinto anniversario della morte il Comune di Pietra de’ Giorgi (Pavia) ha voluto intitolare una piazza del paese al caporal maggiore capo Luca Sanna, caduto in Afghanistan il 18 gennaio 2011. Luca fu colpito mortalmente a Bala Murgab nello stesso attentato dove rimase gravemente ferito Luca Barisonzi.

Chi vede lungo, vede prima

Caro direttore, su L’Alpino di gennaio 2015 avevo letto la bella lettera di Leo Spanu di Sorso (Sassari) con “riflessioni sulla leva” che ho apprezzato moltissimo. Impeccabile e scontata la tua risposta sulla “mancata politica maiuscola” e sul “vuoto di competenza con cui spesso si amministra il paese”.

Quali repertori per i cori Ana?

Non posso che rallegrarmi per la felice idea di organizzare un convegno per il canto alpino, annunciato su L’Alpino di dicembre 2015. Concordo con i dubbi espressi all’inizio dell’articolo: “Canti degli alpini, sugli alpini o canti di montagna?”.

IMPERIA – Ai Caduti di Oliveto

In piazza Bernardo Berio ad Oliveto di Imperia è stata inaugurata, alla presenza delle massime autorità civili e militari, una lapide ai Caduti di tutte le guerre. È stata una cerimonia commovente perché sono stati i congiunti dei Caduti che hanno scoperto ufficialmente l’opera. 

Fare famiglia

Egregio direttore, sono il maestro del Coro gruppo alpini di Melzo, Sezione di Milano. Ho potuto leggere solo in questi giorni il numero 11/2015 de L’Alpino e vorrei ringraziare per “Cantare ancora, cantare sempre”. 

Un francobollo per l’Adunata

Premetto che da molti anni, come diversi alpini, collezionisti e non, seguo la filatelia postale. Ho avuto, qualche tempo fa, un contatto a titolo...

Un’eredità da custodire

class="testonotizia">Brescia ha celebrato ancora una volta magnificamente, a livello nazionale, l’anniversario della battaglia di Nikolajewka: sabato 23 gennaio, la Sezione di Brescia, presieduta da...

Storia antica, vestito nuovo

"Oh! Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini! Solo, ai piedini provati dal rovo porti la pelle de’ tuoi piedini…" Alzi la mano chi, avendo la mia anagrafe, non ha imparato a scuola questi versi del Pascoli. Parole, per noi datate, con le quali si raccontava la fatica delle famiglie del tempo. Persino le uova del pollaio potevano servire per comprare un abito nuovo. Ma questo non era garantito anche per le scarpe se poi, a marzo, le galline andavano in cova diventando chiocce. Versi che ci arrivano con tutta la loro carica di sofferta ingenuità e senza rimandi alla realtà dentro la quale siamo immersi.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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