Il territorio: Valdobbiadene
Valdobbiadene è famosa in tutto il mondo per la produzione del Prosecco ma gode anche di una ricca storia, le cui origini risalgono a 40mila anni fa, quando cominciò ad essere abitato il pianoro protetto dalle montagne Barbaria e Cesen, vicino al fiume Piave. Durante la prima Guerra Mondiale il territorio è bersaglio di pesanti bombardamenti.
A difesa della Patria
Bellissimo e godibile il tuo editoriale di novembre. Che, siccome in Italia non si parla d’altro da mesi che di cambiare la Costituzione, riporta in auge l’articolo della Carta del 1946 che recita “La difesa della Patria è sacro dovere di ogni cittadino”. Sacro tanto più per gli alpini.
La stele di San Giusto
Sul numero di novembre avete dedicato alla strage di Vergarolla del 18 agosto 1946 una lunga lettera di Norberto Ferretti, in cui si pone chiaramente in luce la matrice slavocomunista di quel delitto contro l’umanità, autentico colpo di grazia alle ultime speranze di Pola italiana, che non a caso avrebbe visto il 92% dei suoi cittadini prendere la via dell’esilio rinunciando ad affetti, beni, e persino alle tombe dei propri cari, in nome dell’Italia e della vita. Spiace, peraltro, che vi sia ignorata l’esistenza della grande stele commemorativa installata a Trieste nella zona sacra di San Giusto, coi Nomi e l’età delle 64 vittime identificate, ad iniziativa della Federazione Grigioverde e della Famiglia di Pola in Esilio, e del loro Presidente, il compianto gen. Riccardo Basile.
La memoria sfragiata
Il mio paese è posto sulla sponda del Lago di Garda ed era, cento anni fa, l’immediato retroterra del fronte sul confine tra l’Italia e l’Impero austroungarico che correva sullo spartiacque. Sono zone in cui si combatté per tutto il periodo della Grande Guerra. Oltre cinquant’anni fa, nella frazione Vesio, su iniziativa del locale gruppo alpini, venne edificato un monumento dedicato ai Caduti di guerra.
SICILIA – Cerimonie per il 4 Novembre
Nella giornata della festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate la Sezione Sicilia ha presenziato alle cerimonie a Catania, Nicolosi, Bronte e Viagrande (nella foto). A Catania, illuminata da un sole quasi estivo, erano presenti i rappresentanti di tutti i reparti delle Forze Armate e delle associazioni d’Arma.
La 20ª Colletta alimentare
Centinaia di volontari alpini all’ingresso dei supermercati di tutta Italia hanno collaborato alla 20ª Colletta alimentare, raccogliendo i generi a lunga conservazione donati dai clienti. Le 8.500 tonnellate di alimenti, raccolti in 12mila punti vendita, saranno distribuite nelle strutture caritative convenzionate. Il grande grazie del Banco Alimentare va ai 140mila volontari che hanno aiutato e ai 5milioni e mezzo di italiani che hanno donato.
Luci e ombre
Ho iniziato a collaborare con l’Ana nel 2011 per dare avvio al progetto di creazione di un sistema che mettesse in comune il posseduto delle biblioteche delle Sezioni Ana e lo rendesse disponibile attraverso Internet. Un progetto costoso sia dal punto di vista economico che personale da parte di chi intendeva parteciparvi, ma anche un progetto basato su due dei cardini della cultura dell’Associazione: la condivisione e la presenza sul territorio.
CANADA – San Valentino con gli alpini
Il Gruppo Laval, Sezione di Montréal, ringrazia vivamente tutti gli alpini, amici e simpatizzanti, con le rispettive famiglie oltre a tutti gli sponsor per il loro contributo al successo del “San Valentino con gli alpini”, l’appuntamento annuale delle penne nere. Un ringraziamento speciale ai giovani che hanno portato una ventata di freschezza! Durante la serata sono state consegnate quattro borse di studio “Franco Bertagnolli”. Nella foto, da sinistra: Costantino D’Ovidio e il nipote Damiano Ficca. I giovani Cristina Santilli e Vincenzo Gaudio, nipoti di Lamberto Cacchione vice Capogruppo di Laval, al centro. A destra il Capogruppo Italo Spagnuolo. Nella foto manca lo studente Damiano Ficca, nipote dell’alpino Camillo Ficca.
Anni di pace
Il decennale dell’ampliamento della United Nations Interim Force In Lebanon (Unifil) è stato il tema dell’incontro svoltosi presso l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica di Milano, cui hanno partecipato anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano (già comandante e capo missione di Unifil dal 2007 al 2010) e il generale Franco Federici, già comandante della brigata alpina Taurinense in Libano tra il 2015 e il 2016.
BRESCIA – Sul Maniva per fare memoria
L’operazione Maniva è nata per “fare memoria”, missione assunta dall’Ana a tutela del patrimonio storico del nostro Paese, a vantaggio soprattutto delle nuove generazioni. Si tratta del restauro dei manufatti della Grande Guerra nella zona dell’omonimo Passo, in Alta Valle Trompia. L’iniziativa è della Sezione di Brescia, in collaborazione con quella di Salò (sul territorio della quale si trovano alcuni dei siti interessati), a cui hanno aderito direttamente o come patrocinatori, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Brescia, il Sistema dei Beni culturali e ambientali, la Comunità montana della Valle Trompia, l’Ateneo, la Provincia e la Prefettura di Brescia, il Comitato provinciale di coordinamento per il Centenario della Grande Guerra e i Comuni di Collio, Bovegno e Bagolino.
VERONA – Per il papà dei mutilatini
Davanti alla baita degli alpini di Borgo Nuovo (Verona) è stata inaugurata l’opera dedicata al Beato don Carlo, per volontà degli alpini locali, guidati dal Capogruppo Adriano Residori, con il contributo del consorzio Zai. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Verona Flavio Tosi, l’assessore comunale Antonio Lella, il Consigliere sezionale Flavio Melotti e una rappresentanza del 4º Alpini paracadutisti. Il parroco Giorgio Fainelli ha benedetto l’opera: un medaglione in bronzo su una stele di marmo. Luigi Gelmini, allievo di don Gnocchi, presente alla cerimonia, ha ricordato che don Carlo, nelle visita a Roma, gli domandava sempre: «Caro Luigi cosa posso fare io per te?». Il Santo degli alpini, con la sua tenerezza, dava speranza ai ragazzi meno fortunati alleviando le loro sofferenze.
Grazie don Claudio!
Mi permetto di darti del “tu” perché sono già stato da te richiamato “perché tra noi alpini si costuma così”. Sono un alpino iscritto al Gruppo di Castel d’Azzano in provincia di Verona da tanti anni. Attualmente sono anche “presidente pro tempore” (credo si dica così) dell’Avis comunale del nostro paese. Su L’Alpino di novembre a pagina 5 c’è una lettera dell’alpino Dario Burresi, che dice la sua sulle contestazioni che ci vengono fatte durante le nostre cerimonie da parte di alcuni parroci. Ebbene, da noi funziona al contrario.