La solidarietà del fare
Nel cuore martoriato di Campotosto l’Ana ha voluto realizzare una struttura polivalente antisismica per offrire alla popolazione un punto di aggregazione sicuro in seguito ai gravi eventi sismici del 18 gennaio, che hanno drammaticamente sottratto al paese edifici pubblici, abitazioni private e attività commerciali.
Il 3 agosto 2017 sono iniziati i lavori per la costruzione di questa “Casa della comunità” di Campotosto, donata al Comune dall’Associazione Nazionale Alpini come struttura definitiva e antisismica progettata sulla base di tre esigenze cardine: sicurezza, funzionalità e armonia con il territorio.
TORINO – La magia di un Natale alpino
Chi non ha mai sognato da piccolo di poter visitare la casa di Babbo Natale, vedere la fabbrica dei giochi, sbirciare gli elfi che impacchettano i giocattoli e accarezzare le renne, fedeli amiche del vecchietto con la barba bianca? A Torino il sogno del Natale si concretizza: fino al 7 gennaio le fantasie dei bambini diventano realtà nei 20mila metri quadrati dei prestigiosi giardini della Reggia di Venaria Reale, dove sorge il villaggio di Santa Claus, immerso nel verde del parco.
Il ponte dell’amicizia
«Avanti alpini, avanti, di là c’è l’Italia, avanti!». C’è chi racconta che fu questo uno degli ultimi incitamenti del generale Giulio Martinat prima di gettarsi nella mischia con i suoi uomini ed essere colpito a morte. Medaglia d’oro al Valor Militare, morì il 26 gennaio 1943 quando i resti delle gloriose Divisioni alpine superarono faticosamente il terrapieno della ferrovia di Nikolajewka uscendo dai sottopassi e si lanciarono a ovest, attraversando il ponte sul fiume Valuy, che si trova a circa 1 km. L’inferno sembrava alle loro spalle e “casa” una parola che avevano nuovamente l’ardire di sussurrare.
Sul cappello che noi portiamo
Mi riferisco in primo luogo alla lunga lettera a firma Andrea Miconi, in cui questi si lamenta che, alla cerimonia per la Giornata del Ricordo a Basovizza, gli onorevoli Meloni e Salvini “…siano stati ritratti con il cappello in testa solo per avere voti”; tale onore, a suo avviso, spetterebbe tra gli altri al Papa “quale capo della Chiesa cattolica per la quale noi siamo custodi e difensori… ad altri no”.
Informare e prevenire
Sette le piazze in Italia - Asti, Firenze, Monza, Piacenza, Pistoia, Pordenone e Verona - che hanno visto protagonisti i volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini nella campagna informativa “Io non rischio”. L’iniziativa, giunta al settimo anno, è promossa dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile in tutte le città capoluogo di provincia. “Io non rischio” è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Ma ancora prima di questo, è un proposito, un’esortazione che va presa alla lettera. L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, e questo è un fatto.
Adunata di pace
La colomba bianca, simbolo di pace, è elemento centrale del logo che caratterizza l’Adunata nazionale di Trento. La città del Concilio ospiterà dall’11 al 13 maggio 2018 l’evento che ricade a un secolo dalla fine del primo conflitto mondiale. Proprio per questo, nelle intenzioni della locale Sezione guidata dal Presidente Maurizio Pinamonti la prossima primavera andrà in scena un’Adunata all’insegna della pace e della riconciliazione.
Tracce del passato
Un pubblico numeroso e attento ha affollato, nella mattinata del 22 ottobre, il salone del Centro culturale “La Società” per assistere alla consegna dei riconoscimenti ai vincitori di “Alpini Sempre”, il premio nazionale letterario di narrativa e ricerca scolastica sugli alpini. Arrivare alla 15ª edizione è un risultato di non poco conto per una comunità periferica e per un piccolo gruppo Ana e dimostra l’interesse della gente e il valore degli scrittori che hanno posto al centro dei loro lavori la montagna e il ruolo degli alpini sia in pace che in guerra.
Con le gambe della mente
A forza di sentir parlare dei miracoli in termini strabilianti e spettacolari va a finire che ci sfuggono quelli veri che ci passano sotto gli occhi tante volte in un giorno. Fatti straordinari vissuti nell’ordinarietà del quotidiano. Quando entro in casa di Riccardo Cerantola a Cartigliano, comune del vicentino di 3.800 abitanti, i miracoli che si presentano sono almeno due. Il primo è tecnologico. A parte le varie macchine che consentono le funzioni vitali non più autonome, colpisce il computer oculare con il quale il padrone di casa comunica col mondo.
Il forte Bramafam
Con questa nostra lettera vogliamo ringraziare ufficialmente e pubblicamente il Gruppo di Bardonecchia (Sezione Val Susa). Il Gruppo si è dimostrato l’unica realtà in Alta Valle di Susa che ha spontaneamente deciso di contribuire finanziariamente al lavoro di volontariato che noi da più di vent’anni svolgiamo per il recupero e l’allestimento museale del Forte Bramafam di Bardonecchia.
Eroe di corsa
Appena avuta la comunicazione gli alpini della Sezione di Vancouver hanno pensato ad uno scherzo: una penna nera bergamasca si era messa in testa di attraversare il Canada coast to coast, un’impresa mai tentata da alcun runner. Migliaia di chilometri in un ambiente ancora selvaggio, attraverso le Montagne Rocciose e immense foreste, percorrendo, tranne che per i tratti autostradali, la Trans-Canada Highway e, in subordine, la rete viaria di giurisdizione federale che unisce le dieci province del Paese.
Le sorprese della vita
Settantatré anni dopo, Mario e Isidoro si sono ritrovati. Stavolta in tempo di pace, nella serenità della famiglia invece che tra le bombe. I due reduci Mario Capovilla, 95 anni, di Capriana in Val di Fiemme, e Isidoro Carlotto, 98 anni, di Egna, si sono riconosciuti e incontrati la scorsa estate, grazie a un articolo del Doss Trent, periodico di Sezione, in cui il Gruppo di Capriana faceva gli auguri di compleanno al suo alpino più anziano. Nel breve pezzo pubblicato sulla rivista c’era un accenno al periodo bellico in cui Mario Capovilla venne richiamato per prestare servizio di supporto alla contraerea al Pont dei Vodi di Lavis.
Un’Adunata possibile
Perché no la Sardegna? Su L’Alpino di ottobre, l’alpino Ferrari proponeva la Sardegna per un prossimo raduno; la cosa ha suscitato alcune sue perplessità. Vorrei però ricordare l’ottima (a mio avviso) riuscita del raduno di Catania nel 2002. Detta città non ha certo forti tradizioni alpine, eppure eravamo in tanti e ben accolti.