SALÒ – Gli alunni hanno colto nel segno
Nella mattinata dell’ultimo giorno dell’anno scolastico 2016/2017, presso l’istituito di scuola primaria Enrico Fermi di Polpenazze del Garda, gli alunni della classe 5ª sono stati premiati per il concorso “Il milite… non più ignoto”, dal Presidente della Sezione Romano Micoli, alla presenza del Capogruppo Claudio Mazzacani.
TRENTO – Come cent’anni fa
Erano ormai più di due anni che sulla catena del Lagorai si combatteva quando, il 27 agosto del 1917, con una speciale “Messa al campo”, il cappellano del btg. Feltre, don Luigi Agostini, inaugurava la “sua” chiesetta di guerra: eretta alle falde del Monte Cauriol, in località Campìgol del Fèro, grazie all’impegno degli scalpellini e dei carpentieri che mai mancavano fra i montanari del 7º ed impreziosita all’interno da una statua della Vergine realizzata in legno di cirmolo dal ten. Giuseppe Caimi (caduto alla fine del 1917 sul Grappa).
Un giorno alle Stelline
Il calendario indica il 19 novembre, quindi pieno autunno, ma la temperatura a Milano pur di primo mattino ci fa pensare ad un inizio di primavera. È in questo clima che i Presidenti di Sezione, come ogni anno, si sono ritrovati al Palazzo delle Stelline per il consueto incontro ormai parte integrante della vita associativa. Mancano solo tre Sezioni all’appello e in sala il pubblico è numeroso poiché ogni Presidente ha pensato bene di farsi accompagnare dai suoi più stretti collaboratori.
Rassegna calendari alpini
Si terrà a Imola il prossimo 11 marzo la 18ª Rassegna dei Calendari Alpini a cura del Gruppo di Imola Valsanterno e de L’Alpino Imolese. Ogni testata giornalistica alpina, Sezione, Gruppo o reparto alpino interessato dovrà far pervenire entro il 31 gennaio 2018 due copie del proprio Calendario 2018 all’indirizzo: Gruppo Alpini Imola Valsanterno, piazza Gramsci, 21- 40026 Imola (Bologna), se possibile non a mezzo corriere. Per informazioni telefonare a Giovanni Vinci, tel. 0542/682785, cell. 334/3930680, mail: giovinalpin@libero.it oppure a Dante Poli, cell. 320/0625078, email imola.bologneseromagnola@ana.it
La forza di Bashkim
Ho letto con piacere l’editoriale del numero di ottobre, ho conosciuto Bashkim in Italia e poi, quando è ritornato in Albania, ha organizzato un viaggio in cui ho avuto la possibilità di conoscere un paese misconosciuto, descrivendolo con tanto amore e passione che me lo ha fatto apprezzare.
Tre richieste
Caro direttore ti chiedo di pubblicare il testo di tre cose in tutto, la prima è l’inno degli alpini perché a richiesta pochissimi lo sanno, la seconda è il testo in vernacolo di coscrit piemonteis, che sarebbe bello che almeno gli alpini piemontesi cantassero quando una banda o fanfara lo esegue, la terza è la richiesta/proposta che la Preghiera dell’Alpino non sia letta da un singolo eletto ma che venga richiesto che tutta l’assemblea la reciti, dopo anni di uditorio e polemiche sul testo, almeno che la si reciti magari unendosi a catenata come facciamo nel coro parrocchiale con il Padre Nostro.
I motti e la loro epoca
Leggo con stupore la lettera di Riccardo Gismondi, al quale vorrei ricordare che il motto Dio-Patria-Famiglia risale al laico Giuseppe Mazzini, non certo al ventennio fascista. Chi ne vuole conferma può compiere una modesta ricerca, anche su internet. Inoltre ricordo bene che in molte nostre Adunate degli anni passati, vi erano cartelli con la scritta “Dio, Patria, Famiglia”. “Pro aris et focis” (l’equivalente, in latino, del motto Dio-Patria- Famiglia) è un detto usato dagli antichi autori per esprimere attaccamento a tutto quello che è caro e venerabile. Aggiungo che è il motto di molte famiglie e anche di reggimenti militari.
Grazie alpini siciliani
Ho avuto il grande piacere di partecipare alle cerimonie a Linguaglossa e Taormina lo scorso mese di ottobre in quanto iscritto alla Sezione di Padova, Gruppo di Arcella. Sono stati due giorni densi di emozioni sia per la bellezza dei luoghi che per il calore della gente di Sicilia. E poi ho avuto la possibilità di incontrare te, nostro impareggiabile direttore, di stringerti la mano, di ascoltare le tue allocuzioni e la tua omelia durante la Messa a Linguaglossa.
Brucia l’arco alpino
Alla siccità che durava ormai da mesi si è aggiunto il forte vento e, alla fine di ottobre, sulle montagne della Valsusa, da un focolaio, le fiamme si sono prorogate a dismisura. Una situazione drammatica che ha visto anche gli alpini intervenire con le squadre dell’antincendio boschivo. Solo grazie al massiccio intervento dei canadair, degli elicotteri, dei Vigili del Fuoco e dei volontari, dopo una settimana si è riusciti a domare le fiamme, anche se l’opera di bonifica si è prolungata per parecchi giorni.
Per gli Alpini non esiste l’impossibile
Un altro anno ormai sta giungendo al termine con il suo fardello di problemi risolti e non, riguardanti ciascuno di noi singolarmente, ma anche la nostra Associazione. È con soddisfazione e con orgoglio che oggi posso comunicare a voi tutti che il primo intervento, voluto dal Consiglio Nazionale e interamente finanziato con i soldi provenienti dai nostri Gruppi, dalle nostre Sezioni e da enti e privati che hanno fiducia in noi, è stato consegnato alla popolazione di Campotosto sabato 25 novembre scorso. Altri interventi, almeno quattro, sono già avviati e pensiamo di poterli completare e consegnare entro la metà del prossimo anno.
MODENA – La sezionale di Modena
L’alzabandiera in Piazza Roma a Modena ha aperto ufficialmente la 75ª adunata sezionale. L’appuntamento più importante del calendario della Sezione di Modena è ritornato nel capoluogo dopo ben 27 anni; era infatti il 1990 quando fu organizzata l’ultima volta in città in occasione dell’inaugurazione della sede di via del Luzzo. Il ricco programma del sabato è proseguito al Centro Alberione per l’inaugurazione della mostra storico alpina con esposizione di cimeli militari, stampe e tante immagini sulla Campagna di Russia.
Ricordi di giovinezza
Nell’editoriale di agosto-settembre “Il potente messaggio della montagna”, ho rivisto molto della mia giovinezza con i filò nella stalla della mia famiglia. Nel mio paese di La Valle Agordina, si può dire che ogni abitazione rurale avesse vicino la stalla con il fienile, qualche volta erano uniti. Nelle lunghe notti invernali, le nostre mamme e nonne, in attesa che le mucche gravide partorissero, filavano la lana, rammendavano vestiario e costruivano “scarpet” (calzature in pezza) per tutta la famiglia.