Alpino alla ribalta
Fatico un po’ a trovarlo. Poi finalmente il telefono squilla e una voce calda quasi impostata, risponde. Superati i primi momenti di naturale incertezza, cominciamo a chiacchierare. Lascio che sia lui a parlare; vorrei non sembrasse un’intervista, ma piuttosto un racconto. Una sorta di biografia vocale. Il telefono non aiuta, ma ci provo lo stesso. Andreapietro Anselmi parla di sé in una dizione perfetta, impeccabile. Mi spiazza, immaginavo di sentire qualche espressione dialettale, invece nulla. Eppure è nato e vissuto fino ai trent’anni a San Bortolo delle Montagne, comune di Selva di Progno, provincia di Verona.
Vox populi, vox dei
Grazie direttore per l’editoriale e in particolar modo per lo spazio, l’attenzione e le risposte che vuoi e sai dare agli alpini e ai non alpini che ti scrivono esprimendo piaceri, delusioni, critiche, appelli e suggerimenti.
La grande cavalcata
L’alpinista e cartografo Julius Payer era uno dei soldati più felici dell’esercito austriaco, in quel giorno del 1865 quando Franz Kuhn von Kuhnenfeld, il vecchio generale avversario di Garibaldi allora diventato ministro della guerra, gli aveva consegnato l’incarico di disegnare la carta geografica di tutto il Gruppo Ortles-Cevedale per conto dell’Imperial Regio Istituto Geografico Militare. «È fatta!» si era detto il giovane tenente boemo appena appresa la notizia. Nei suoi anni futuri c’era ora un mondo quasi totalmente inesplorato: labirinti glaciali, cime inviolate, valli in parte mai percorse, morene, e angoli sconosciuti. Molte importanti lacune cartografiche dovevano essere fugate, e nelle zone sconosciute – dove gli antichi latini avrebbero liquidato i misteri geografici con la convenzionale scritta “hic sunt leones” – lui stesso avrebbe dovuto avventurarsi e con pazienza assegnare nuovi toponimi.
Cinque interventi per la città
#alpiniadunata2014
L’impegno per la conservazione del patrimonio culturale, la natura e l’ambiente sono alcuni dei tanti valori che contraddistinguono gli alpini. Come segno tangibile di riconoscimento alla Città che ospita l’evento dell’Adunata, e per evidenziare la loro specifica e diversificata capacità operativa, gli alpini della PC dell’ANA nei giorni che precederanno la grande manifestazione, realizzeranno alcuni interventi di ripristino e sistemazione di opere e infrastrutture pubbliche a favore dei cittadini di Pordenone.
La grande ristorazione
#alpiniadunata2014
Nei padiglioni della grande ristorazione, collocati presso il parcheggio Marcolin e allestiti dal Comitato Organizzatore, i partecipanti all’Adunata possono trovare un pasto caldo ad un prezzo certo. Alcuni punti di ristoro di minore dimensione si trovano in piazza Risorgimento, in piazzale Giustiniano, in largo San Giorgio e al termine della sfilata, vicino al Parco Galvani.
Sfilerà la Bandiera del 3º da montagna
#alpiniadunata2014
La sera di venerdì 9 maggio, all’87ª Adunata nazionale di Pordenone, sfilerà la Bandiera di guerra del 3° reggimento artiglieria da montagna della “Julia”, di stanza a Tolmezzo, dove hanno sede la 13ª batteria e la 69ª compagnia dell’8° reggimento alpini.
Liturgia e alpini
Un recente articolo sulla Tribuna di Treviso ha riportato a galla la vecchia storia del divieto ecclesiastico ai canti alpini ed alla Preghiera dell’Alpino (versione ANA) a Messa o nelle esequie funebri. Ciò ha creato un certo scompiglio tra parecchi alpini. Mi puoi raccontare come stanno le cose in realtà?
“Alpini pregate per me”
Un pellegrinaggio che è già diventato una pagina di storia per la sezione di Lecco. Il 4 e 5 marzo, una delegazione di 800 “penne nere” è partita dalle falde del Resegone alla volta di Roma, per partecipare all’udienza generale di papa Francesco, “colorando” piazza San Pietro con una distesa di cappelli. Sono riusciti ad attirare l’attenzione del Pontefice che ha chiesto di poterne indossare uno, prontamente passato da un alpino dell’alta Brianza.
Viaggio nella Provincia
#alpiniadunata2014
La forza della natura è stato l’elemento che ha caratterizzato, nei secoli, questa parte del Friuli Venezia Giulia, rendendo caratteristiche città e borghi della provincia di Pordenone. In particolare l’acqua, abbondante e nelle sue diverse forme di utilizzo, ha rappresentato in passato una grande risorsa che sta perpetuando la sua forza propulsiva anche nel presente. Ne sono esempi emblematici il sito palafitticolo dei Palù del Livenza a Polcenigo, area diventata patrimonio dell’Umanità tutelata dall’Unesco.
PARMA – Scurano in festa
Scurano, frazione del comune di Neviano degli Arduini, ha ospitato il 62° raduno della sezione di Parma, a cui hanno partecipato molti alpini e simpatizzanti della provincia e delle zone limitrofe. Sabato è stata la giornata del ricordo; una delegazione del gruppo di Scurano e della sezione di Parma, accompagnata dalla fanfara di Orzano-Cividale, ha deposto una corona al monumento all’Alpino e al cippo che ricorda i nove alpini del comune di Neviano degli Arduini periti nel naufragio del piroscafo Galilea nel marzo del 1942. La sera, nella Pieve romanica, i cori Monte Orsaro della sezione di Parma e il coro Canossa di Reggio Emilia, hanno “duettato” in un susseguirsi emozionante di canti alpini.
Un'amara realtà
Leggo su L'Alpino di febbraio la lettera del capogruppo di Legnago (Verona) Maurizio Mazzocco indirizzata al direttore Bruno Fasani con il titolo “Onori al carnefice”.
Comprendere per condannare
Ho letto con attenzione la lettera di Maurizio Mazzocco di Legnago, pubblicata su L’Alpino, dal titolo “Onori al Carnefice”. Da appassionato di Storia (che ha il compito di aiutare a comprendere e non di giustificare), modestamente osservo come i “sentimenti popolari” citati nella lettera del Sig. Mazzocco, se non corroborati dalla storia documentata e provata, corrano il rischio di diventare populismo stereotipato.