In breve – settembre 2013
Notizie in breve.
SETTANT’ANNI DA QUELLA ODISSEA
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Gli autori hanno raccolto in questo volume tante storie di guerra vissute da abitanti delle loro terre, la montagna veronese e quella vicentina. Storie che ruotano principalmente intorno al dramma della ritirata di Russia, vissuto in primo luogo dai loro padri. I racconti, scritti in modo semplice e avvincente, sono affiancati dalla cronaca del viaggio in Russia sull’itinerario della ritirata, effettuato nell’estate 2012. |
GRANDE GUERRA
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È il diario di don vittorio Maini, cappellano del btg. Monte Clapier . La sua descrizione dei luoghi, dei protagonisti, degli avvenimenti è preziosa testimonianza in prima persona della Grande Guerra. È soprattutto la storia di questo eroico battaglione - che dal 1916 combatte su tutti i fronti fino alla vittoria - scritta in modo avvincente, ma senza concessioni alla retorica. |
SULL’ORLO DELL’ABISSO
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L’altopiano dei Sette Comuni ci riserva sempre molte meraviglie. Una di queste è il monte Cornone, con gli attigui monti San Francesco e Sasso Rosso. Sono picchi che sprofondano verso la Val Brenta, spartiacque naturale con il Grappa. Per combattere su queste rocce sospese sull’abisso occorrevano particolari capacità tecnico militari e forza mentale e fisica per vivere in condizioni particolarmente difficili. Qui gli alpini, e non solo loro, resistettero agli assalti dei soldati austro-ungarici, addirittura contrattaccarono. Questo volume racconta le battaglie combattute su questo fazzoletto di terra da uomini coraggiosi che hanno fatto la storia. |
GENTE DI MONTAGNA
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Il romanzo di fantasia narra la storia di un bimbo rimasto orfano in seguito all’eccidio compiuto dai nazisti nel suo paese tra le montagne d’Abruzzo. Adottato da una famiglia emigra negli Stati Uniti. Diventerà un agente dell’FBI. Giunto all’età della pensione scopre una lettera che lo spingerà a compiere l’indagine più importante della sua vita, la ricerca del vero colpevole dell’eccidio avvenuto nel suo paese. Varie peripezie, colpi di scena e un finale a sorpresa. |
1957. UN ALPINO ALLA SCOPERTA DELLE FOIBE
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L’autore, ufficiale esperto di mine ed esplosivi, speleologo e fotografo, viene convocato nel 1957 dal ministero della Difesa per una missione segreta, coperta per 50 anni dal segreto militare, che lo porta a diventare testimone di una delle più atroci pagine del dopoguerra: le foibe. Sono pagine che restituiscono i contorni di una tragedia lontana attorno alla quale c’è ancora tanto da scoprire e da studiare. |
GUIDA AI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA NELLA PROVINCIA DI UDINE
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È il terzo volume delle Guide Gaspari dedicato agli itinerari per studenti, insegnanti ed escursionisti, alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che hanno legato la loro storia ai luoghi della Grande Guerra in Friuli. Ricordare una guerra e quel che ha lasciato è un modo per conoscere un passato che, scomparsi i testimoni diretti, rischierebbe di cadere nell’oblio. |
Alpini dormienti: “Guardo al futuro con serenità”
Presidente, dieci anni fa l’ANA contava 26mila alpini in più e 23mila aggregati in meno. Come vede la vitalità dell’Associazione pensando a questo invertirsi dei fattori?
La vitalità c’è nel senso che nell’arco dei dieci anni il numero degli associati ha subito una modesta diminuzione. Fa riflettere avere 26mila alpini in meno, ma questo è dovuto in parte ad un fatto fisiologico, tanti che hanno fatto naja o la guerra sono andati avanti. La leva non c’è più e quindi l’unica possibilità è quella di at tingere dai dormienti. Gli aggregati sono una risorsa - penso ad esempio al loro grande impegno nella Protezione Civile - e lo sono nella misura in cui tanti giovani che non hanno potuto fare il servizio di leva aderiscono ai nostri valori, alle nostre idee, si impegnano e sono con noi.
Angela ringrazia il "presidentissimo"
Nel dicembre 2012 nella casa di Endine Gaiano ho suonato con la fanfara alpina di Ramera di Ponteranica alla Messa di Natale alla presenza dell’alpino Caprioli: i suoi occhi erano lucidi per l’emozione ed ora sono io ad essere commossa per il suo essere “andato avanti”!
Coerenza alpina? Compito di tutti
Caro direttore, credo di avere sentito il fremito della tua penna nella recente corrispondenza con i lettori, specialmente in risposta all’artigliere poco patriottico o di fronte ad un certo conformismo. A me sembra che l’alpino e il sacerdote abbiano trovato una buona sintesi concettuale. Il compito è difficile, almeno quanto lo sforzo di indicare il nostro futuro associativo, ed è destinato soprattutto a chi ha un’idea approssimativa del significato di essere alpini e a chi non percepisce certi pericoli.
AUSTRALIA – Una bella festa a Griffith
La sezione ANA di Griffith, ormai con pochissimi soci, ospita sempre volentieri alpini provenienti da ogni parte d’Australia, così si sta in allegria e si canta insieme.
Le crode dei Da Col
E poi ci sono le Dolomiti. Aguzzi campanili che nascono da pendii boschivi fitti, pennellati dalle mille tonalità di colori che segnano il succedere delle stagioni. Dolcezze di boschi che precedono inaspettati campanili di roccia fredda, aguzza. Ma non inesplorata. È qui che durante la guerra i nostri alpini avevano dimora, tra difficoltà impensabili. Costantemente minacciati da freddo e schioppettate nemiche. Eppure proprio tra queste guglie frastagliate si compirono imprese leggendarie. E furono tante, tantissime considerando i mezzi di allora, gli scarsi rifornimenti, la neve che l’inverno rivestiva ogni cosa. Sui torrioni ciclopici di Croda Rossa e Cima Undici nell’inverno del 1915 e nella primavera del ’16, un brulicare di uomini.