Cittadella alpina: successo record
L’Adunata di Bolzano ha riservato alla Cittadella degli Alpini un successo record inaspettato: in quattro giorni oltre 50.000 visitatori di ogni età hanno affollato gli stand di tutte le specialità delle Truppe Alpine allestiti sui prati del Talvera. Ed è stata proprio la posizione a portare un pubblico senza precedenti a vedere da vicino mezzi, armi ed equipaggiamenti di ultima generazione in dotazione ai reparti alpini e di tradizione alpina.
Alpini, per favore ritornate
Bolzano è un bijou, nemmeno una carta a terra o un fiore calpestato. L’avevano detto, ma non ci si credeva. Sembrava impossibile uscire indenni dall’assalto dei trecentomila. Pareva impossibile alla città dove regna un ordine asburgico, in cui si passa il tempo a pettinare i fili d’erba delle aiuole. E invece ci sono riusciti. «Alpini, per favore ritornate ». Stava scritto così su uno striscione appeso lunedì mattina fuori da un terrazzo, lungo le vie della sfilata. Il giorno dopo l’Adunata, inutile negarlo, i bolzanini si sono risvegliati tutti un poco depressi, intristiti, col magone: mai avrebbero pensato di vivere una simile magnifica baraonda; ora è finita e non vedono l’ora che ricapiti.
Il comandante ISAF: modello italiano vincente
“Il modello italiano è da imitare e sarà di esempio per gli altri comandi regionali ISAF (International Security Assistance Force) in territorio afgano”: con queste parole il comandante delle forze multinazionali in Afghanistan, lo statunitense generale John R. Allen, si è congedato dal generale Luigi Chiapperini, comandante la brigata bersaglieri Garibaldi, al termine della visita a “Camp Arena” la base che ospita il Comando Regionale Ovest a guida italiana.
Missione compiuta
Missione compiuta. Luca ha la sua nuova casa, unica in Italia, in cui potrà vivere assistito dalle più moderne tecnologie domotiche. Era un impegno che avevamo assunto non appena ci era giunta la richiesta della madre di Luca: “Abitiamo al terzo piano di una casa senza ascensore: come faremo?”. Era un peso economico difficile da sostenere, ma noi sapevamo di avere un serbatoio: quello degli alpini e quello della gente che ci conosce e sa che i soldi dati all’Associazione non spariscono, ma sono impiegati bene e ne rendiamo conto. Abbiamo fatto così anche con le trentatré case costruite a Fossa, in Abruzzo.
Mai vissuta una tale atmosfera di festa e amicizia
“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga, c’è una lunga penna nera…”. Quella penna nera “che a noi serve da bandiera” purtroppo io non l’ho mai portata. Sono nato e cresciuto in una cittadina di confine, a Vipiteno, dove gli alpini erano di casa, erano amici di tutti. Grande appassionato di sci e di montagna, sognavo sin dai tempi del liceo di poter frequentare la mitica scuola militare alpina di Aosta o comunque di poter essere arruolato in qualche battaglione alpino ma per la morte prematura di mio papà (proprio il giorno della visita di leva, un giorno di grande dolore e non di gioia come per i coscritti del ’37) venni esonerato dal servizio militare.
Sacrari: un accordo con Onorcaduti
L’ANA collaborerà nelle attività di custodia e manutenzione ordinaria dei sacrari e cimiteri militari. Un accordo in questo senso è stato firmato a Roma fra il Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, generale C.A. dei Carabinieri Vittorio Barbato ed il nostro presidente nazionale Corrado Perona. Alla firma era presente anche il vice presidente nazionale vicario Sebastiano Favero e l’assessore all’Istruzione alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan. L’accordo impegna l’Associazione a fornire la propria collaborazione gratuita per integrare, ove necessario, i servizi di custodia, pulizia e manutenzione ordinaria dei sepolcri che verranno concordemente individuati di volta in volta.
TRENTO – Commemorati i legionari cecoslovacchi
Le Legioni Cecoslovacche, chiamate Legione Ceche, erano unità militari volontarie, composte da cechi e slovacchi che combatterono a fianco delle potenze dell’Intesa (Francia, Regno Unito e Russia) durante la prima guerra mondiale. Piccole unità armate furono organizzate dal 1914 da volontari cechi e slovacchi con lo scopo di ottenere l’aiuto per la creazione di uno Stato indipendente cecoslovacco. La Legione cecoslovacca italiana era costituita da disertori dell’esercito austro-ungarico e da prigionieri di guerra che si aggregarono all'esercito italiano. Dal 21 aprile 1918 i soldati della Legione furono riconosciuti quale Corpo militare dello Stato cecoslovacco e inquadrati nell’esercito in Divisioni comandate da un generale italiano.
Un dono alla città dalla P.C. ANA: lavori e servizi
La sensibilità per il patrimonio culturale, la natura e l’ambiente è uno dei tanti valori che contraddistingue gli alpini. Come segno tangibile di riconoscimento alla comunità che ospita l’evento, gli alpini della Protezione Civile dell’ANA nei giorni che hanno preceduto l’Adunata, hanno realizzato alcuni interventi di ripristino e sistemazione di opere ed infrastrutture pubbliche a beneficio della Città di Bolzano e della comunità cittadina. Con il coordinamento del Servizio Tecnico Ambientale e di Progettazione del Verde del Comune di Bolzano, sono stati individuati quattro importanti interventi ambientali dedicati al capoluogo e realizzati in maniera curata e professionale. Lunedì 7 maggio gli alpini della Protezione Civile, si sono messi all’opera per dare il meglio di sé per l’esecuzione delle opere individuate congiuntamente con l’amministrazione comunale.
Luca: una nuova casa per un nuovo inizio
Gravellona Lomellina, un bel borgo di duemila abitanti nella “Bassa”, con le case affrescate e le figure in ferro battuto sui tetti, da oggi ha una nuova casa. È quella costruita dagli alpini per Luca Barisonzi, un progetto innovativo di edilizia per diversamente abili, unico in Italia, firmato ANA dall’idea alla realizzazione. Centotrenta volontari si sono alternati durante i cinque mesi di lavoro che sono stati necessari per la costruzione; sono arrivati da ogni parte d’Italia, dal Friuli alla Sicilia, uniti dalla voglia di condividere un bel progetto. Sono alpini che spesso, come nel caso dei capi cantiere e dei progettisti, hanno anteposto la solidarietà ai loro impegni lavorativi e famigliari.
È stato bello. Davvero
“È stato bello”, così ha commentato la stampa, compresa quella di lingua tedesca: “Wir feiern gemeinsame Werte” (“Festeggiamo valori comuni”). “Alpini, tornate”. Nulla sarà più come prima a Bolzano, che lunedì mattina si è svegliata diversa. Eppure le strade erano pulite, come sempre. Come sempre il traffico scorreva, gli autobus erano puntuali alle fermate. Dell’invasione degli alpini restava solo tanta nostalgia perché la città sembrava vuota. Solo sui prati che costeggiano l’Isarco, il torrente che taglia in due la città, c’era qualche tenda smontata fra masserizie pronte per essere caricate sulle auto. L’erba non mostrava alcun passaggio, non una carta per terra. Traffico di biciclette lungo le piste ciclabili, qualche bolzanino passeggiava sui sentieri, con bambini, carrozzine: come sempre.
I temi caldi: futuro associativo e soci aggregati
Nel pomeriggio di venerdì 11 maggio, presso la sala principale del Comune di Bolzano, ha avuto luogo l’incontro tra il consiglio direttivo dell’ANA e le rappresentanze delle Sezioni e Gruppi autonomi all’estero. A presiedere l’incontro è il delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Ferruccio Minelli, essendo il presidente Perona impegnato in altra manifestazione. Sono presenti il vice presidente vicario Sebastiano Favero, il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e numerosi consiglieri nazionali. Fatto l’appello delle Sezioni presenti, Minelli esordisce sottolineando l’importanza della riunione in quanto è l’unico momento in cui è possibile trattare i problemi che emergono da una realtà così vasta e complessa come quella degli alpini che vivono all’estero. E conclude: “I problemi voi li vivete, noi li conosciamo”.
Corone e onori ai Caduti dei due fronti
Venerdì mattina, conclusa la cerimonia dell’alzabandiera, da piazza Mazzini, il presidente Perona con il Consiglio Direttivo Nazionale, il comandante delle Truppe alpine e il picchetto d’onore si sono trasferiti al rione di san Giacomo, per rendere omaggio ai Caduti sepolti nel cimitero militare formato da due settori attigui, con soldati dell’esercito austro-ungarico della prima guerra mondiale e altoatesini Caduti nella seconda guerra mondiale nei diversi fronti con l’esercito tedesco.