La naja ci ha fatto alpini
Intanto mi permetta di farle i complimenti per la rivista L’Alpino, veramente ben fatta. Poiché Stato e politici non sono minimamente interessati a mantenere il Corpo degli alpini, credo sia un problema, quello della prosecuzione delle tradizioni del Corpo, di cui debba occuparsi direttamente l’Ana.
Battisti, cento anni dopo
Nel quinquennio di cerimonie per il centenario della Grande Guerra, una delle figure di spicco è senza dubbio Cesare Battisti, di cui quest’anno ricorre l’anniversario della cattura e della morte. Nelle varie manifestazioni organizzate in Trentino è stato ricordato nelle sue vesti di alpino fra gli alpini e di martire. Ma è stato anche riscoperto il Battisti geografo, politico, giornalista, uomo.
Il valore del Cauriol
Un paesaggio alpino pressoché intatto, dunque selvaggio, è quello delle montagne che l’una dopo l’altra s’alzano a formare la Catena del Lagorai. La strada che conduce a Caoria, piccola frazione del comune di Canal San Bovo, termina a ridosso di boschi profumati attraversati da un dedalo di sentieri che montano le cime. Salendo verso l’alto si incontrano numerosissimi manufatti legati alla Grande Guerra, ai reparti alpini in particolare.
Odescalchi 2016
La “Odescalchi 2016” è un’esercitazione bilaterale, primariamente di protezione civile, che ha visto impegnate forze diverse appartenenti all’Italia e alla Svizzera. Premetto che la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini non ha partecipato direttamente all’esercitazione (ha solo fornito qualche volontario nel ruolo di figurante), ma è stata invitata il 21 giugno scorso come osservatore, quando sono stati illustrati gli eventi conclusivi dell’attività addestrativa.
Fiumi sicuri
Le esercitazioni di Raggruppamento rappresentano un momento importante per la vita associativa. I volontari si ritrovano e consolidano l’amicizia, si impiegano automezzi e attrezzature, verificandone l’affidabilità, si prova la linea di comando, si riscontra l’organizzazione territoriale di raggruppamento e quella sezionale, si analizzano nuove procedure e metodi comportamentali. Ma più di tutto si fa conoscere il territorio in cui si opera e la capacità della nostra Associazione a compiere interventi di prevenzione ambientale, legandoci in modo indissolubile alle comunità locali.
Premiato il lavoro in quota
Gli alpini di Azzano San Paolo (Bergamo) sono uomini di poche parole, con tanta volontà e un grande cuore alpino. Da anni portano avanti l’iniziativa del Premio Ifms, acronimo di Federazione Internazionale dei Soldati di Montagna, per far capire da sempre l’importanza di chi opera per il mantenimento dei ricordi, la storia, i sacrifici, la dedizione e il lavoro di chi tiene viva la memoria in ossequio all’etica alpina.
Cuore alpino in Ortigara
“L’Ortigara è bella ma scomoda. Ma l’anno prossimo tornerò!”. Così chiudevo il mio racconto lo scorso anno, e così è stato. Come ai bei tempi: sveglia ore 4, adunata ore 4.45, partenza ore 5 con il mio Capogruppo adottivo Angelo Brazzale e con Luca Sanson, oramai divenuti compagni inseparabili nelle nostre scarpinate. Arriviamo ad Asiago alle 6, come previsto, e ci mettiamo a disposizione dei Presidenti di Asiago, Enzo Biasia, e di Marostica, Giovanni Sbalchiero, per il trasporto in quota del personale.
CUNEO – La Cuneense, mai dimenticata
In occasione dell’incontro con il Gruppo e il Coro alpino di Collegno, presso il memoriale della Cuneense, è stato inaugurato uno stemma in ferro della Divisione alpina. È stato posto sulla facciata dell’ex stazione ferroviaria Cuneo-Gesso nella ricorrenza dell’80° anniversario della costituzione della Divisione Cuneense.
Signore… si nasce!
Sono un alpino e quest’estate ero sul Grappa. Due signore in costume da bagno come fossero in spiaggia, stavano prendendo il sole sui gradoni del sacrario.
Conoscere la montagna e gli alpini
Ha avuto inizio sotto i migliori auspici, in una splendida giornata di sole ai piedi del Monte Vettore, sui Monti Sibillini, il primo incontro con le scolaresche del territorio montano del Piceno presso il Rifugio Ana “Giacomini” di Forca di Presta. Motivo: il progetto di diffusione della cultura della montagna e dell’ambiente intrapreso dalla Sezione Marche.
PADOVA – L’ultimo saluto a Padre Poiana
Fra la posta inevasa, perché pervenuta dopo la sua morte, nell’apposita casella nel convento del Santo a Padova, s’è trovata una busta gialla tipo commerciale con dentro un foglio e l’intestazione “Giovanni Pascoli”, in rosso: la fotocopia della famosa poesia “10 Agosto” che un vecchio amico di padre Enzo Poiana aveva spedito a mo’ di augurio per il suo onomastico.
Lì ci sono gli alpini
È qui che si comincia. Mario ha uno zaino stracolmo e il cappello sempre ben calcato sulla testa. Lo toglie solo per asciugarsi la fronte. Nel tondino sotto l’aquila, il numero 8 e la nappina blu che rimanda alla terra d’Abruzzo, al battaglione L’Aquila. Sotto alla tesa gli occhi azzurro cielo si aprono in uno sguardo fiero. «Io sto in coda» dice a Velon, punto di partenza della prima tappa. Ed è lì che starà sempre, per tutti e quattro i giorni.