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lunedì, 26 Maggio 2025

Sulla strada del davai

Siamo saliti ancora una volta quassù, ai novecento metri del Colle di Nava, dove sessantasei anni fa i reduci della divisione Cuneense vollero innalzare un cippo che ricordasse i loro sfortunati compagni rimasti in terra di Russia. È l’alba di domenica 3 luglio. C’è il sole e un verde che abbaglia. Sulla statale 28, nel traffico, i forzati del mare affrontano la lunga discesa che li separa dall’agognata meta: la Riviera dei fiori è giù, a quaranta chilometri.

Vicini alla gente

Sono 2 milioni le ore spese a favore della comunità che, monetizzate, si traducono in 57 milioni di euro, cui si aggiungono i quasi 6 milioni di somme raccolte e donate. Il totale raggiunge la cifra straordinaria di 63.715.081,37. È questo, in numeri, il valore di un anno di solidarietà alpina che si evince dal Libro verde 2015, presentato lo scorso 4 luglio a Udine, nel Palazzo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

VERONA – Parlando di Shoah, con gli alpini

Gli alunni delle due classi di quinta elementare dell’Istituto comprensivo di Sanguinetto, accompagnati dalle insegnanti sono stati accolti nella Sezione di Verona dagli alpini del Gruppo “Cap. Gino Biasi” di Sanguinetto Concamarise, per celebrare la Giornata della memoria. 

LECCO – L’alpino Angelo Bonfanti

Grazie all’interessamento del Ministero della Difesa e dell’Unirr di Lecco sono giunte notizie certe sulla sepoltura di Angelo Bonfanti, 5º Alpini, Divisione Tridentina, dato per disperso in Russia.

Un figlio della guerra

È da tempo che gli alpini o chi vuol commemorare il centenario della Grande Guerra, mi invogliano a scrivere qualcosa che mi ricordi mio padre o forse ancora di più mio nonno. Sono figlia di Gino Boldo. Suo padre Luigi detto “Sissi”, della famiglia dei Menotti era nato nel 1885. Veniamo all’inizio del 1916. A casa mio nonno aveva lasciato 4 figli, la giovane moglie che all’epoca aveva 30 anni. Lui era a combattere sul Monte Cauriol. 

Montagna di gioia

Sulle montagne di Laste c’è un’ultima malga prima del cielo. Il sentiero che la raggiunge sale gradualmente tra splendidi boschi di abete e larice, sotto lo sguardo delle cattedrali di roccia dolomitiche. Ai 1.868 metri di Col delle Casiere la montagna è in festa per l’alpino Diego Dorigo, uno degli ultimi pastori della valle, vincitore del 36º Premio fedeltà alla montagna.

Grazie alla terra Giuliana

Gorizia, un raduno festoso, protetto da un tempo favorevole, finalmente senza il fastidio dei trabiccoli e dell’ineducazione di chi li conduce e li usa. La città è stata una piccola Berlino. Il muro che divideva la città, protetto da torri armate di mitragliatrici, separava l’abitato goriziano rimasto italiano, dai quartieri periferici e dalla stazione della ferrovia Transalpina.

Arrivederci don Brupon

Sabato 2 luglio 2016 è morto don Bruno Pontalto, maestro del coro brigata alpina dell’Orobica. Ho conosciuto bene don Bruno. Il primo incontro con lui avvenne il 27 ottobre 1979 a Merano. “In quel tempo” il Presidente dell’Ana era Bertagnolli, mentre la segreteria era “comandata” dal colonnello Tardiani, il quale aveva concepito l’idea di indire un concorso di cori fra alpini alle armi. L’idea degli “addetti ai lavori” suscitò qualche dubbio.

Lavoro per maestri di vita

Lavoro per maestri di vita A settembre si tirano le somme dei nostri incontri estivi, quelli che potremmo chiamare, senza forzature, gli appuntamenti con la storia. Adamello, Ortigara, Contrin, Monte Piana, Pasubio, Monte Grappa, Col di Lana, Monte Tomba… Per molti si tratta di nomi sconosciuti, per tanti altri punti topografici e niente più. Primo Levi diceva che la memoria dovrebbe essere il segnalibro dentro la storia.

Una vita da montanara

Sono una spiga prossima alla falce, avendo la verde età di 93 anni, tutti vissuti alla rigida regola alpina: figlia di un alpino della guerra 1915-1918, sorella di due alpini (uno deceduto nel lager tedesco nel 1944), sposa di un alpino che fece 8 anni di naja, madre di due alpini e nonna di altri due.

Sui monti del bresciano

Ricorrendo l’85º di fondazione, il gruppo alpini di Sarezzo ha fortemente voluto l’organizzazione del 44º campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna, per poterlo inserire, come fiore all’occhiello, tra le varie iniziative di celebrazione dell’anniversario. L’escursionismo ha tradizioni secolari in Val Trompia e vanta, nell’ultimo mezzo secolo, molti campioni in questa disciplina che, da queste parti rivaleggia con i più blasonati sport del pallone. 

Il Calvario del Cadore

A guardarlo da Misurina sembra una testa spelacchiata; poi, sopra, salendo dal Rifugio Angelo Bosi, le negritelle fiorite sul pianoro verde invitano ad annusare il loro profumo di vaniglia, e tra altri fiori, le stelle alpine... Non si fatica proseguendo sul sentiero, attratti dai segni lasciati dalla guerra, e spuntano di seguito la “Capanna Carducci” utilizzata anche come deposito dagli “Amici di Monte Piana”, volontari insigniti a giugno scorso del Premio Ifms perché ogni anno, da decenni, le prime due settimane di agosto recuperano e ripristinano le trincee e le gallerie del museo all’aperto.

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