Bandiera… di pace
Omaggio ai patrioti
Ambasciatori d’alpinità
Impegno e fratellanza
Costruttori di comunità
Se lo vuoi, puoi fare tutto
Un trentino, camuno d’adozione
Sono molti i trentini che hanno dato lustro allo sport, alle arti e alle scienze, in passato e di recente. Uno tra loro si fece onore come scienziato, naturalista ed esploratore. Era un alpino della prima ora e precisamente del 1873, anno in cui la nostra specialità, dalla teoria di Perrucchetti, divenne pratica grazie al Ricotti. Giambattista Adami era nato a Pomarolo in Trentino il 20 aprile 1838 e, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali a Rovereto, s’iscrisse alla facoltà di giurisprudenza a Innsbruck. Poco più tardi si trasferì a Padova per frequentare il II e III anno ma, sentendo il fervore della lotta e degli ideali provenienti dalle zone limitrofe, scelse, fra mille pericoli insieme con vari compagni trentini, di varcare il confine e di raggiungere Torino per arruolarsi nelle truppe sardopiemontesi.
Una vita da film
In partenza per il Libano
Dopo due anni gli alpini tornano in Libano. Nel maggio del 2016 la brigata Taurinense era stata impegnata per sei mesi nel Paese dei Cedri, oggi tocca alla Julia, salutata ufficialmente lo scorso 6 aprile a Udine, nella splendida cornice del chiostro cinquecentesco della caserma Di Prampero, sede del Comando brigata. Gli alpini in congedo, sempre vicini a quelli in armi in queste occasioni, erano presenti con il Presidente nazionale Sebastiano Favero, il suo vice Alfonsino Ercole e alcuni consiglieri nazionali che hanno scortato il Labaro, mentre le penne nere delle Sezioni, presenti con numerosi vessilli, erano schierate accanto ai reparti della Julia.
Monumenti eterni
Il più profondo e commovente discorso pronunciato per celebrare i Caduti per la Patria è senza dubbio quello tenuto ad Atene 2.500 anni fa. Nel 430 a.C. lo stratega Pericle si rivolge ai cittadini ateniesi con un epitaffio che passa alla storia e che noi conosciamo perché riportato dallo storico Tucidide ne “La guerra del Peloponneso”. Vale la pena di riprenderne qualche passo. Dice l’eminente politico greco riferendosi ai soldati caduti per la difesa e la grandezza di Atene che essi: «Furono uomini capaci di osare, consapevoli dei loro doveri, animati nel loro agire da un vivo senso dell’onore».
Giovani idee
Aosta città alpina: non ci sono dubbi a riguardo e l’aria alpina la si respira in ogni suo angolo, specie di fronte all’alzabandiera nel piazzale della caserma Battisti, circondato da verdi montagne. Passando da lì una domenica mattina di aprile, un alpino in servizio in quella caserma avrebbe potuto osservare con curiosità un folto drappello di giovani che indossavano le maglie verdi con la scritta “Dal 1919, l’impegno continua”, all’ombra di un’altrettanto densa schiera di vessilli sezionali, provenienti da tutte le parti d’Italia. Stiamo parlando del 4º Convegno nazionale Giovani alpini che si è tenuto ad Aosta, presso la Caserma Battisti il 7 e 8 aprile scorsi: un momento particolarmente importante per esaminare e valutare l’attività svolta e per gettare le basi per i passi futuri che riguardano questa componente associativa.
Parlar di alpini
Sono Stefano Filippi de Il Giornale e l’inviata Ebe Pierini i vincitori, ex aequo, del Premio Giornalista dell’anno 2018, rivolto ai reporter che durante l’anno passato abbiano fatto conoscere l’opera degli alpini, le tradizioni e le tematiche care alle penne nere. Il voto è stato unanime da parte della Commissione presieduta dal Consigliere nazionale Renato Romano e composta da Bruno Fasani, direttore de L’Alpino, e dai referenti dei quattro Raggruppamenti Ana: Marino Amonini, Enzo Grosso, Antonio Maritan e Paolo Mastracchio.