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domenica, 4 Maggio 2025

Sulle orme del “Morbegno”

Al Pian delle Betulle, in Valsassina, la sezione di Lecco costruì nel 1959 una chiesetta votiva dedicata ai Caduti del battaglione Morbegno. Era la realizzazione del voto fatto durante la campagna di Grecia dagli stessi alpini del battaglione per ricordare i loro compagni Caduti. Tornati in Patria, i sopravvissuti dalla Grecia e dalla Russia onorarono quell’impegno. La cappelletta venne costruita sul progetto che un ufficiale del battaglione, l’architetto Mario Cereghini, aveva abbozzato in guerra: a forma di tenda con un campanile a metà fra un minareto e la Colonna Mozza dell’Ortigara. La chiamarono la “Tenda dell’anima”.

Giovani, il nuovo che avanza

I giovani sono una grande risorsa, danno un contributo di idee ed un aiuto nelle attività dei gruppi e delle sezioni e danno un significativo contributo nella… sveglia degli alpini “dormienti”: è quanto è emerso dall’incontro dei referenti del 1° Raggruppamento riuniti ad Alessandria. All’incontro, avvenuto alla fine dell’aprile scorso, erano presenti i referenti di 18 dei 23 iscritti al Gruppo Giovani delle 25 sezioni di Piemonte Liguria, Valle d’Aosta e Francia ai quali ha dato il suo saluto prima l’allora presidente nazionale Corrado Perona, quindi il presidente della Sezione Bruno Pavese, il consigliere sezionale Daniele Bertin e infine il coordinatore Giovani dei 1° Rgpt. Mauro Buttigliero che ha riferito gli argomenti all’ordine del giorno.

Scoprire che alpini è bello!

“Ora ha un senso cantare Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte. L’Italia chiamò, dice Elena, 18 anni, liceo linguistico. “Ho imparato che di fronte alla fatica hai due possibilità: arrenderti o affrontare la situazione e crescere”. Le fa eco Daniela, 17 anni, liceo classico: “L’alzabandiera mi è rimasto nel cuore… e poi le escursioni, dolori alle gambe, alla schiena e alle spalle per il peso dello zaino, vesciche ai piedi e ginocchia gonfie per i più “veci”, ma lo sforzo e la stanchezza sono stati ricompensati da paesaggi mozzafiato! È stata una delle esperienze più belle e significative che abbia potuto vivere finora… Ho riscoperto i valori dell’amicizia, della collaborazione, del rispetto e dell’adattamento alle diverse situazioni…”.

Grazie Piacenza!

Grazie. Grazie ancora cittadini di Piacenza! Grazie per averci consentito giorni di serenità, di amicizia e buon'umore accomunando noi alpini a voi residenti. Grazie per avere sopportato il disagio inevitabile che vi abbiamo creato sperando che sia stato di bellezze della vostra città, nonché di farci apprezzare lo spirito padano che ci accomuna.

Il “Malga Roma” in Russia

Il coro Malga Roma si è formato nel 1993, nell’ambito della Sezione di Roma. La sua caratteristica è il repertorio specialistico, costituito dai canti alpini e dai classici della montagna, con l’esclusione sia di composizioni contemporanee, sia di brani che non hanno attinenza con la tradizione militare alpina e, più generalmente, con la cultura montanara.

In breve – luglio 2013

Notizie in breve.

Alla scoperta del Forte

Werk Gschwent di Lavarone, oggi meglio noto come Forte Belvedere, fu progettato dal Genio militare austro-ungarico sotto la direzione del tenente ing. Rudolf Schneider e realizzato tra il 1908 e il 1912 su uno sperone di roccia calcarea che sporge a strapiombo sulla Valdastico. Doveva costituire uno dei punti di forza lungo la linea dell’ipotetico fronte contro l’Italia, nonostante gli accordi della Triplice Alleanza firmata il 20 maggio 1882 dall’Italia che si univa così alla Germania e all’Austria-Ungheria: un patto del quale i nostri “alleati” si fidavano evidentemente assai poco se dalle fine dell’Ottocento ai primi del Novecento diedero il via alla costruzione di una serie di forti lungo tutto l’arco alpino di confine per bloccare gli accessi alle valli strategiche.

Ritorniamo a Rossosch

Il 19 settembre 1993 l’Associazione Nazionale Alpini inaugurò un asilo a Rossosch (Russia), nello stesso luogo in cui durante la seconda guerra mondiale era insediato il comando del Corpo d’Armata Alpino. Nel cantiere dell’Asilo sorriso, così chiamato a testimonianza del rinnovato sentimento di pace e fraternità tra i popoli, lavorarono oltre 600 volontari alpini. Grazie alle numerose offerte libere e di materiali l’opera fu completata in soli due anni. Vennero successivamente realizzate alcune parti esterne come la piscina, il piazzale e il giardino. Seguirono le manutenzioni quasi annuali.

Il libro Ritorniamo a Rossosch “Operazione Sorriso” è la riedizione, aggiornata e ampliata, della bella storia di solidarietà scritta a più mani da Lino Chies, Sebastiano Favero, Cesare Poncato e dalla generosità di tante penne nere - le “mani parlanti” come vengono chiamate dagli autori - senza le quali il Sorriso non sarebbe potuto apparire. Tra le novità rispetto all’edizione del ’97 c’è una consistente documentazione fotografica, rivista e aggiornata, i “nuovi incontri” con le testimonianze e i racconti successivi al 1995, mentre la parte finale riporta documenti e atti sullo sviluppo costruttivo dell’opera. Inoltre, i testi introduttivi sono stati tradotti in alfabeto cirillico, perché il libro possa restare un documento a memoria anche per il popolo russo.

Un grazie a quattro coraggiosi

Alla recente Adunata di Piacenza quattro alpini della nostra Sezione appartenenti al gruppo di Bordano, Bruno Picco (vice presidente sezionale), Gerri Patriarca (capogruppo), Igliz Scussolin e Paolo Zingaro, sono stati protagonisti del salvataggio di una giovane del posto da un tentativo di violenza.

Carica dei trentamila

Se non è un record, poco ci manca; e a pochi giorni dalla sfilata che ha concluso il raduno del terzo raggruppamento, Schio si culla nell’idea di essere stata per tre giorni capitale degli alpini del Triveneto. Con la città vestita a tricolore già parecchi giorni prima, è il tradizionale alzabandiera di venerdì nella centralissima piazza Alessandro Rossi a dare il via all’evento.

Gli occhi che sanno vedere

Scene, molto diverse tra loro, mi passano davanti agli occhi con la loro forza provocatrice. Casumaro, provincia di Ferrara, primo giugno 2013. Si inaugura la nuova scuola materna, offerta e messa in piedi dagli alpini. Ci sono loro, le penne nere, compiaciute della loro ultima prova di generosità. Lo hanno fatto perché era una cosa che andava fatta. E tanto basta.

I sindaci alle nostre Adunate

Anche quest’anno ho partecipato all’Adunata. Indimenticabile come sempre. Solo, con spirito propositivo, le segnalo come molte persone fra il pubblico si chiedevano il motivo della presenza di tanti sindaci non alpini alla sfilata.

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