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venerdì, 23 Maggio 2025

Segnali di una nuova alba

Sono un Capogruppo (forse del Gruppo più piccolo dell’Ana: 11 alpini e 3 amiche), che tira avanti come chi si trova con l’auto in riserva sulla pista nel deserto. Fermarsi? Mai (sarebbe la fine). Tornare indietro? Impossibile (manca la benzina). Unica scelta? Continuare, andare avanti con la speranza che, dietro la prossima duna, spunti un punto di rifornimento: solo così avremo salva la vita. Ho usato questo paragone perché certe situazioni le ho vissute, personalmente, quando lavoravo nel Sahara algerino.

Il gen. Caruso nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine

Il generale Ivan Caruso è il nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine. Succede al generale Ornello Baron che ha ceduto il testimone dopo due anni. Per il Generale Caruso si tratta di un ritorno in Alto Adige, dove in passato ha ricoperto l’incarico di comandante del battaglione alpini Paracadutisti "Monte Cervino" e del 4° Alpini paracadutisti dal settembre 2002 al luglio 2007.

Il fotografo della montagna

Reduce di esperienze come paracadutista presso i carabinieri, per tanti anni corrispondente di guerra, poi in viaggio in tutto il mondo come operatore di reportage e documentari, dopo 30 anni Kurt Moser è tornato alle sue radici, ai suoi ricordi d’infanzia, caratterizzati dalla presenza delle montagne, le Dolomiti. E ha deciso di voler rendere onore a quei paesaggi che gli hanno regalato giorni felici, passione e tanta forza per affrontare una vita movimentata. 

Raduno sensazionale

“Tu chiamale, se vuoi, emozioni”. Non è solo la frase di una canzone, è la sintesi perfetta di questo raduno. Emozioni di parole: quelle del nostro straordinario Presidente Romano Micoli, del vice Presidente nazionale vicario Luigi Cailotto, del comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato, del sindaco Rosa Leso, del prefetto di Brescia Valerio Valenti a sottolineare ed evidenziare la generosità, l’altruismo e lo splendido legame degli alpini col loro territorio.

Un atteso ritorno

Organizzare un’esercitazione è senza dubbio un impegno complesso, non solo per l’attività operativa vera e propria, ma anche per la ricerca di finanziamenti. Per queste ragioni sono compiaciuto che il neo coordinatore della Protezione Civile del 1º Raggruppamento, Gianni Gontero, si sia assunto questo impegno, considerato il fatto che, a memoria, non ricordo ci sia stata un’esercitazione locale con una così ampia partecipazione (erano circa 600 i volontari). 

Al valore alpino

Durante il primo conflitto mondiale, alpini e artiglieri da montagna meritarono poco meno di 12mila ricompense al valor militare, 9.823 concesse ad alpini e 1.806 ad artiglieri da montagna. Ad oggi si conoscono i nomi dei decorati, grazie ad un elenco pubblicato per la prima volta nel 1954 e ripreso successivamente nel 1972 da Emilio Faldella nella monumentale storia delle Truppe Alpine.

Seicento penne d’oro

In più occasioni viene ricordato che la Protezione Civile Ana ha ricevuto il seme della sua nascita in occasione delle attività di soccorso prestate dopo il terremoto in Friuli. Lo spirito di solidarietà di quegli alpini è lo stesso che alimenta l’animo di chi ha partecipato alle emergenze in Abruzzo nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012 e nel Centro Italia colpito dal terremoto il 24 agosto di quest’anno.

Insieme si può fare

Una bella giornata di sole ha accolto più di trecento alpini per la festa solenne della Madonna del Don, durante la quale è stato donato l’olio da parte del Consiglio Direttivo Nazionale, rappresentato dal vice Presidente vicario Luigi Cailotto in sostituzione del Presidente Sebastiano Favero, a riposo per un malanno di stagione. Il 2016 segna il cinquantesimo della presenza della sacra icona nella chiesa dei Cappuccini di Mestre che ha visto più di cinquanta Sezioni compiere l’atto simbolico della donazione dell’olio. 

Guardare le cause e progettare il futuro

Ho imparato dalla vita che non sempre le cose procedono secondo una evidente logica di causa ed effetto. O meglio, sempre dietro un fatto c’è una causa. Ma le cause non sempre sono prevedibili e allora si ha l’impressione che ciò che accade sia slegato dalle nostre previsioni e ragionamenti. Mettete il caso del terremoto. Chi può prevederlo? E chi può ipotizzare la sua area di devastazione? Eppure la causa c’è anche lì, eccome. Subdola, ma c’è. 

Un grande regalo

Ho avuto il piacere di conoscere la fanfara di Prezzate (Bergamo) in occasione di un concerto al quale ho assistito al teatro di Monastero Bormida (Asti). Al termine del concerto ho chiesto ai musicisti se disponessero di un cd con la registrazione di tutti i pezzi del loro repertorio. 

Alpini d’Australia

Ogni due anni gli alpini d’Australia si incontrano in un raduno conviviale per ricordare le loro storie e consolidare l’appartenenza e la dedizione all’Associazione. Un appuntamento che va ben oltre il passato perché guarda al futuro della stessa Italia e dei figli degli italiani trapiantati in quella grande terra. Quest’anno la Sezione di Sydney ha avuto l’onore di accogliere il Presidente nazionale Sebastiano Favero insieme al Consigliere nazionale, addetto alle relazioni con l’estero, Marco Barmasse e di ospitare gli alpini giunti dai vari Stati australiani. 

Alpini in musica

«Con le vostre note abbiamo battuto il passo nelle piazze e nelle vie d’Italia, facendo sentire il nostro orgoglio di alpini, abbiamo cantato la gioia di stare assieme. Avete scandito i momenti importanti della nostra vita in armi e in congedo e ci avete commosso riportandoci alle sofferenze dei nostri combattenti».

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