22.4 C
Milano
sabato, 17 Maggio 2025

La legge Mancino

Caro direttore, cosa ne pensi della proposta di legge attualmente in discussione al Senato che estende la condanna da due a sei anni della legge Mancino anche a chi “distribuisce, divulga, diffonde o pubblicizza materiali razzisti o xenofobi”? Se la proposta diventasse legge, su denuncia dell’immancabile antimilitarista, qualche zelante Procuratore della Repubblica potrebbe accusare di xenofobia chi canta pubblicamente l’inno del Piave che recita “…non passa lo straniero” e “…indietro va straniero”, straniero, non nemico.

L’arma della pace

Mai come in questi ultimi tempi si ha l’opportunità, tramite i mezzi d’informazione e divulgazione, di approfondire in maniera esauriente, più veritiera e costruttiva, la storia dei due conflitti mondiali. Costruttiva e riflessiva la grande morale che se ne ricava: che alla fine di tali carneficine militari e civili non ci sono né vinti né vincitori, ma solo perdenti. 

Scritti… con la divisa

Siamo di nuovo con il nostro artigliere alpino del Gruppo Pieve di Cadore, giunto a “metà del campo mobile ed ora s’avvicina la fine”, come scrive alla mamma. 

Una voce fuori dal coro

Mi scuso da subito se questa mia può sembrare “cattiva” ma trovo giusto anche fare sentire una voce un po’ fuori dal coro. Sono un militare, ora in pensione, che ha dato allo Stato ben 44 anni effettivi della sua vita. Ho fatto quasi due carriere complete prima da sottufficiale poi da ufficiale, e vengo con la presente a esporre il mio punto di vista circa il cappello alpino visto che anche su L’Alpino di ottobre se ne parla. 

Questione di teste

Leggo con assiduità le lettere al direttore e vi trovo sempre spunti di riflessione molto interessanti. Ho letto con molto interesse la discussione sul diritto a portare il cappello alpino. Sembrerebbe che portare questo sia un onore, mentre il berretto che gli organi centrali hanno stabilito per amici ed aggregati sia meno onorevole. Ma non è così.

Il col. Losavio nuovo comandante del Reggimento Logistico “Julia”

Lo scorso 24 novembre, presso la Caserma “Cesare Battisti” di Merano, sede del Reggimento Logistico della Brigata Julia si è svolta la cerimonia di cambio del comandante: dopo quasi tre anni e mezzo il colonnello Roberto Cernuzzi ha passato le consegne al colonnello Michele Losavio.

Il col. Mulciri alla guida del Comando Militare Esercito Piemonte

Lo scorso 10 novembre presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino di Palazzo Pralormo, alla presenza del vice comandante delle Truppe Alpine gen. D. Massimo Panizzi e di altre autorità civili e militari locali, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando Militare Esercito “Piemonte”. Il colonnello Fulvio Marangoni, che rimarrà nella storia come il primo comandante del Cme “Piemonte”, nato il 5 luglio 2016 dalla riconfigurazione del Comando Regione Militare Nord, lascia la guida del Comando territoriale piemontese, dopo poco più di 16 mesi, al suo parigrado colonnello Andrea Mulciri, proveniente dal Comando brigata alpina Taurinense, dove ha ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore.

Rassegna Calendari Alpini

Si terrà a Imola il prossimo 11 marzo la 18ª Rassegna dei Calendari Alpini a cura del Gruppo di Imola Valsanterno e de L’Alpino Imolese. Ogni...

Anche per gli alpini vivere è cambiare

Da sempre c’è un motto intorno al quale tento di scandire la mia esistenza: “Vivere è cambiare”. Mi aveva colpito fin da giovane, quando per caso mi ero avvicinato alla figura di John Henry Newmann, docente ad Oxford, finissimo teologo e poeta, poi passato alla Chiesa cattolica e divenuto cardinale. C’è un proverbio che dice che il sasso che rotola non fa muschio. Ma non è questo il senso del motto.

Prima volta delle Trasmissioni

«Ben 110 persone nella storia delle Trasmissioni della Protezione Civile dell’Ana non si erano mai riunite, non avevano mai davvero lavorato gomito a gomito, non avevano mai raggiunto risultati e standard di così alto profilo…». È soddisfatto Luca Zanoni, coordinatore nazionale delle Trasmissioni, nel saluto di chiusura, a Costalovara, il 1º ottobre, della 1ª esercitazione nazionale delle Trasmissioni Ana, e, come si diceva una volta, ne ha ben d’onde.

BOLZANO – Non vi dimenticheremo

Quarantacinque anni fa, durante un campo invernale in località Villalta (Curon Venosta), morirono sette giovani alpini travolti da una valanga. Erano del 5º reggimento, di stanza alla caserma Wackernell di Malles, sede del glorioso battaglione Tirano. Era ancora buio quando il mattino del 12 febbraio 1972, la compagnia del 5º Alpini lasciava la malga Villalta, dove aveva trascorso la notte, per salire la stretta Val Zerzer che si unisce alla Val Slingia in alta Val Venosta. 

Di qui non si passa

Sono un alpino classe 1941 e alcuni anni fa con un gruppo di compaesani abbiamo deciso di fare una ricerca storica sull’attività che era primaria nel nostro comune, le vecchie fornaci di laterizi. Il lavoro è durato 11 anni e nelle varie ricerche ho trovato delle tegole dette marsigliesi non prodotte nel nostro comune, ma di una fornace che si trova a circa 8 km. 

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti