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domenica, 19 Maggio 2024

I tre dell’Ave Maria

In Valsesia, dove le loro gesta erano sulla bocca di tutti, venivano chiamati i “tre dell’Ave Maria”. Erano legati tra loro da un sentimento vero e duraturo, amici che ogni volta si ritrovavano in paese per un breve periodo durante l’inverno e diventavano una valanga che tutto travolgeva e coinvolgeva. La notizia del loro ritorno si spargeva in un lampo, costringendo addirittura i padri più protettivi a confinare nelle camere le figlie, così attratte da siffatti spiriti liberi. Erano giorni di festa per i tre compari e, si sa, la vera festa significa baldoria e trasgressione. Gli alagnesi perdonavano loro questi eccessi in quanto questi figli esuberanti rappresentavano, con le gesta da loro compiute nella vita militare, l’essenza della vita in montagna, dura e ricca di sfide che tempra gli uomini e le cose. Parliamo di due Alpini doc, Giacomo Chiara e Giovanni Gualdi, e dell’aviatore Alberto Giacomino.

Non solo terremoto

La fondazione della città de L’Aquila, a metà del 1200, rappresentò un evento unico nel medioevo italiano essendo nata secondo un disegno armonico senza precedenti nella storia dell’architettura urbana costituita dall’unione di molti castelli-villaggi, calcolati secondo la tradizione in novantanove. Non casualmente la città si identifica proprio dal numero novantanove delle sue piazze e delle sue chiese facendo risalire ai castelli fondativi la costruzione di altrettanti contesti urbani di riferimento. Il monumento civile più celebre della città, pienamente visitabile e fruibile, infatti è proprio la “Fontana delle Novantanove Cannelle”, costituita da altrettanti mascheroni che versano l’acqua, riferibili – secondo la leggenda – ai volti dei fondatori.

Basterebbe chiedere aiuto agli alpini

Gentilissimo direttore, la ringrazio per la bella rivista che ci onora poter leggere. Sono un amico, simpatizzante degli Alpini e da vent’anni iscritto nella Protezione Civile ANA. Ho avuto la gioia di aiutare tante persone: dalla Versilia a L’Aquila, passando dall’Albania. Ora sono addolorato, particolarmente quando arrivano notizie di alluvioni, smottamenti o altre comunicazioni di disastri ambientali.

Il dovere di avere doveri

Credo che molti di noi, e comunque un italiano su sei, abbiano ancora negli occhi due serate prodotte dalla Rai nel mese scorso, protagonista...

VALLECAMONICA – Consolidare i valori alpini

Da sempre le feste sezionali in Vallecamonica sono state realizzate grazie all’impegno del direttivo della Sezione. Quest’anno, per la prima volta, è stato un Gruppo ad assumersi tale onere, quello di Darfo Boario Terme guidato da Mario Sala, che ricopre anche la carica di vicario della Sezione. La complessa organizzazione è stata resa meno gravosa dal fine ultimo: il ricordo e la memoria dei tanti nomi incisi sui marmi dei nostri monumenti e la conseguente volontà di trasmettere i valori che abbiamo ricevuto dai nostri “veci”.

I nostri reduci

Sono il vice capogruppo di un paese di 4mila persone, volevo portare al suo giudizio un problema ormai noto ma con ancora tanta confusione fra i Gruppi. Già diversi anni fa alcuni soci mi chiesero spiegazioni perché dopo la morte di un reduce di guerra al suo funerale non gli si poteva far onore con il cappello alpino e il gagliardetto perché non era iscritto a nessun Gruppo ANA.

Una bella pagina

Nei giorni scorsi, a vent’anni dall’alluvione che nel 1994 colpì il Piemonte, abbiamo, in più occasioni, ricordato quel tragico evento che portò distruzione e numerosi morti. Come ogni anno, si è rinnovato il plauso e il ringraziamento alla grande solidarietà che da ogni parte e in mille modi abbiamo riscontrato. In prima fila gli Alpini sia quelli in servizio sia quelli ormai in congedo. Questi ultimi li abbiamo apprezzati sia per la preziosa presenza operativa sia per la loro disponibilità economica; infatti molti Gruppi hanno voluto portare solidarietà e contributi.

GORIZIA – Sul San Michele

Monte San Michele è una cima situata sulle pendici del Carso goriziano, teatro di numerose battaglie durante la Grande Guerra. È in questo luogo della memoria che è avvenuto il 40º raduno, organizzato dal gruppo di Gradisca d’Isonzo con il patrocinio della sezione di Gorizia e la partecipazione di numerosi Alpini, amici e familiari e delle delegazioni estere della Slovenia, dell’Austria e dell’Ungheria. Presenti, oltre al vessillo della sezione di Gorizia, anche quelli di Novara e Palmanova, oltre a numerosi gagliardetti che hanno fatto ala a quello di Gradisca d’Isonzo.

Alpino… in mare

È un bel ritorno quello della nave “Alpino” che rinasce a Riva Trigoso (Genova), nel luogo in cui nel 2006 il libro di bordo si era chiuso, dopo quarant’anni di onorato servizio. La nuova fregata “Alpino” risponde alle esigenze tecnologiche e di flessibilità della flotta della nostra Marina Militare, ed è la quinta di una serie di dieci Fregate Europee Multi Missione, commissionate a Fincantieri dalla Marina nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo-francese, in coordinamento con l’Organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti.

Diamo colore al nostro logo

Verde acqua, o verde alpino classico, oppure verde militare o con una punta di giallo in più? Per tutti questi anni il logo dell’Associazione, bello e senza tempo, non aveva una codifica nei colori, con il risultato di vederlo stampato o riprodotto su striscioni o altri oggetti in modo alquanto personalizzato.

“Albanaia” al Filodrammatici

Il coro ANA di Milano parteciperà allo spettacolo teatrale “Albanaia”, tratto dall’omonima opera di Augusto Bianchi Rizzi, presentato in prima nazionale al Filodrammatici di Milano dal 27 gennaio al 1° febbraio 2015. La rappresentazione, a regia di Bruno Fornasari, vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’attore e co-direttore artistico del teatro Tommaso Amadio e di 18 coristi che non canteranno in formazione, ma saranno parte attiva dello spettacolo.

BELLUNO – 50 candeline per Farra d’Alpago

Una bellissima festa quella organizzata per il 50° del gruppo di Farra d’Alpago che ha visto la partecipazione del presidente nazionale Sebastiano Favero, del presidente della sezione di Belluno Angelo Dal Borgo, del già vice presidente nazionale Nino Geronazzo e di moltissime autorità. Nel suo intervento il presidente nazionale ha evidenziato come gli Alpini sappiano stare insieme, con forza e fiducia e siano pronti ad affrontare gli ostacoli.

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