A Savona “L’alpino dell’anno 2013”
Questo il programma della 40ª edizione del premio nazionale “L’alpino dell’anno 2013”, organizzato dalla sezione di Savona con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia e della Città di Savona.
BRISBANE – Vita alpina oltre oceano
Al Brisbane Abruzzo club si è tenuta l’annuale cena degli alpini. Un incontro importante per le penne nere lontane, eppure molto legate alle tradizioni italiane e alpine. La serata si è aperta con il benvenuto del presidente Daniele Riondato e il saluto agli ospiti del coordinatore delle sezioni ANA in Australia Giuseppe Querin, di Joe Politi, presidente dell’Associazione siciliana QLD e di Giovanni Foltran di Lismore.
A Pordenone il contagio continua
Rientro nella mia stanza dopo l’ammainabandiera e il passaggio della stecca agli amici de L’Aquila. Ci accompagnano fuori da Piazza XX Settembre tanti silenziosi eroi. Sono presenti anche loro, benché solo nelle icone dorate delle medaglie che ondeggiano sul Labaro. Hanno sfilato con noi, secondo quella logica della memoria, che si espande come un eco, per sussurrare al cuore delle generazioni che avanzano e che non sapevano. Anche la pioggia ha cessato di fare storie. Ma solo qualche ora prima ce l’aveva messa tutta per mettersi a gamba tesa contro il passo cadenzato degli alpini. Chissà perché.
Per non dimenticare
La presente per complimentarmi in relazione all’ultima Adunata a Pordenone. Non abbiamo mai avuto bisogno dei numeri per dimostrare ciò che siamo e la nostra grandezza, un perfetto connubio di dovere e solidarietà, ma questa volta l’Adunata ha dato una lezione in più rispetto alle altre volte.
FRANCIA – I 30 anni di Mulhouse
Il gruppo di Mulhouse (Alsazia), sezione Francia, ha festeggiato il suo 30° compleanno. Numerosi gli alpini e amici presenti: da Parigi il presidente sezionale Adolfo Corradini e il capogruppo di Parigi Vanni Duratti con alpini e familiari, e da Nilvange (Lorena) il capogruppo Salvatore Spinello anch’egli con un numeroso seguito.
Pensieri positivi
Una bella consuetudine che anima il sabato sera dell’Adunata è quella del saluto del sindaco e del presidente nazionale ANA alle autorità, al Consiglio Direttivo Nazionale e ai presidenti delle Sezioni dell’Associazione. È un appuntamento che ogni anno si arricchisce di personalità importanti, colori e musica. A Pordenone è stato anche silenzio e commozione.
Che difficile tenere il passo!
Approfitto della nostra posta per sottolineare un problema che si ripresenta sempre più spesso: la fanfara a lato della tribune d’onore, forse per sveltire il traffico, batte una cadenza da tarantella che niente ha da spartire con la normale cadenza di marcia (il “33” era persino più lento del normale, quando marciavamo con i muli!).
L’anima degli alpini
La “Cittadella degli Alpini” allestita dal Comando Truppe alpine e dalla brigata Julia al Parco Galvani, nel centro di Pordenone, ha avuto il record di affluenza: 83mila visitatori nei tre giorni dell’Adunata e 600 alunni delle scolaresche durante il primo giorno di apertura. Dalla prima edizione, svolta nel 2007 a Cuneo, la Cittadella si è sviluppata e ampliata, acquisendo un interesse crescente. A Pordenone i visitatori non solo hanno potuto ammirare i mezzi e gli equipaggiamenti delle Truppe alpine, ma hanno anche potuto apprezzare il modo, unico nel suo genere, in cui i soldati di montagna interpretano il loro ruolo.
Applausi a catinelle
Sono le otto del mattino quando mi reco alla tribuna più importante dell’Adunata. Faccio fatica ad aprirmi un varco tra la folla. Per l’intero percorso è ormai un brulicare di gente che si è assiepata qui fin dalle prime luci del giorno, per avere garantita una “poltrona in prima fila”. E uno si chiede: ma chi glielo fa fare? Tutto quel tempo in piedi, quando basta essere anche solo in terza fila per dover allungare il collo, come le giraffe, giusto per garantirsi di vedere qualcosa. Mi chiedo queste cose e poi penso che, in alcune circostanze, non sono solo gli occhi che portano dentro immagini e regalano emozioni. Sono tutti i sensi che entrano in gioco, come quando passiamo davanti ad un panificio e il profumo del pane ci manda richiami e tentazioni contro la dieta.
Alpinità e fede
Purtroppo quest’anno, per motivi personali, ho potuto “gustare” la nostra Adunata solo per televisione. Ma ho già detto ai miei confratelli che per il prossimo anno, la seconda domenica di maggio non ci sarò per nessuno, perché a L’Aquila vorrò esserci per poter sentire l’entusiasmo che solo noi alpini passiamo trasmettere alle persone.
Segni di speranza
Nessuna cattedrale, nessun duomo né opera d’arte a far da cornice. La scelta per la consueta messa del sabato all’Adunata, è caduta sul Palazzetto dello sport prediligendo così la gente al luogo. A dimostrazione che la sacralità non è quasi mai legata ad orpelli e apparenze, ma piuttosto all’essenziale, alla potenza della preghiera in grado di trasformare migliaia di individui in comunità.
Il rispetto del Cerimoniale
Domenica ho partecipato all’Adunata e mi sono indignato nel vedere sfilare in prima fila il signor Gasparri a fianco del nostro presidente e del Labaro.



