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lunedì, 20 Maggio 2024

Il podio a Brescia e Vicenza

Duecento atleti, ventitré Sezioni rappresentate: sono questi i numeri del 43° campionato nazionale ANA di tiro a segno con carabina libera, e del 29° con pistola standard, disputati quest’anno a Vicenza. Palcoscenico della gara, il moderno poligono di tiro “Gen. Vaccari”. La manifestazione conclude le iniziative organizzate in occasione del 90° di fondazione della sezione di Vicenza. 

Alpini che cantano: da Negrar…

Il coro ANA “Coste Bianche” della sezione di Verona, nasce a Negrar nel 1975 da un gruppo di persone appassionate di canto corale e in collaborazione con il locale Gruppo alpini, con lo scopo di diffondere e mantenere vive le tradizioni del canto popolare e tradizionale di ogni regione d’Italia. Nel corso di quasi 36 anni di attività ha visto succedersi tre direttori e dal 2003 è diretto dal maestro Damiano Ceschi, che ha studiato pianoforte, canto corale e composizione presso il conservatorio di Verona ed ha partecipato come pianista a concorsi nazionali e internazionali, vincendo numerosi premi.

SICILIA – Dal Piemonte per onorare le Batterie Siciliane

Calorosa accoglienza quella riservata dalla città di Messina agli alpini del gruppo di Maggiora, sezione di Omegna, giunti a Messina in 40 assieme ad alpini della vicina Borgomanero, con il sindaco Giuseppe Fasola, il parroco don Fausto Giromini e il coro Alpe Pianello. La delegazione ufficiale dell’ANA era composta dal vice presidente nazionale Nino Geronazzo, dal presidente della sezione Sicilia Giuseppe Avila e dal capogruppo di Messina Luciano di Nuzzo. La prima cerimonia ha avuto luogo al monumento dedicato alla “Batteria Masotto”.

Udine vince con Pivk

Il bel tempo, nonostante i timori della vigilia, ha favorito lo svolgimento del 41° campionato di corsa in montagna individuale nel magnifico scenario tra lago e monti che contraddistingue Perledo (Lecco). La competizione, che ha contato ben 437 atleti, si è svolta su un impegnativo percorso di 12 chilometri ed è stata dominata dal friulano Tadei Pivk che ha imposto il suo ritmo fin dall’inizio.

GERMANIA – Alpini a Sonthofen, per il Grüntentag

Sul monte Grünten, in Baviera, c’è un sacrario, un blocco in pietra sovrastato da una semplice croce di ferro sul quale sono incisi i nomi di oltre tremila soldati del 3° reggimento Jäger caduti nella Grande Guerra, di altri della seconda e inoltre dei Caduti nelle missioni di pace in Afghanistan. Alle cerimonie che si celebrano sul Grünten e nella cittadina di Sonthofen da una decina d’anni partecipano anche gli alpini della sezione Germania ai quali si sono uniti da un paio d’anni quelli della sezione gemellata di Marostica.

CADORE – Sul Piana, il “monte del pianto”

Sul Monte Piana, campo di battaglia dal maggio 1915 all’ottobre 1917, sono stati commemorati i 14.000 Caduti d’entrambi i fronti. Alla cerimonia organizzata dalle sezioni Cadore e Padova, in collaborazione con l’Associazione “Amici di Monte Piana” e i Comuni di Auronzo e Dobbiaco, con loro rappresentanti, erano presenti tanti alpini, anche di altre sezioni (Treviso e Bolognese-Romagnola), i vessilli delle sezioni Cadore (con il presidente Antonio Cason), Padova, Vittorio Veneto e numerosi gagliardetti e, per le Truppe alpine, il comandante del 6° Alpini, col. Luigi Rossi.

Un ponte sul futuro

Due donne, tre alpini, tre amici e una bella storia di solidarietà che inizia a Ndithini, un piccolo, sperduto villaggio tra le colline del massiccio dell’Ithanga, in Kenya, dove c’è una missione delle suore dell’ordine delle piccole Figlie di San Giuseppe che aiutano i bambini orfani, ammalati e denutriti. Negli anni hanno fatto tanto ma serve sempre una mano per sistemare e migliorare le condizioni di vita. E quando c’è stato bisogno di costruire un ponte per il villaggio gli alpini non si sono tirati indietro. Lo hanno chiamato “Il ponte delle nuove generazioni”. È un bell’auspicio per il futuro in una terra che ne ha tanto bisogno. Questa è la storia della sua costruzione…

Recuperati i resti di 10 Caduti

Riposavano sul Pasubio, la Posina e Montemaggio, dove infuriò la guerra soprattutto negli anni 1916- 17 e dove la montagna conserva ancora tanti segni di quell’immane sciagura che fu il conflitto mondiale. E che di tanto in tanto ci restituisce i resti di soldati, e chissà quanti ancora ne nasconde alla pietà dei vivi. Nelle scorse settimane sono stati recuperati i resti di nove soldati italiani e di uno austriaco.

Sfogliando i nostri giornali novembre

La nostra stampa.

All’inizio fu canto di soldati

Alla fine della Grande Guerra, a Trento, stavano insieme, ancora in servizio come ufficiali, Piero Jahier, alpino, che aveva diretto il giornale di trincea “L’Astico”, e il musicista Vittorio Gui, sottotenente del Genio. Pressoché coetanei, poco più che trentenni, dedicavano il tempo alla stesura e alla stampa dei canti che avevano sentito intonare dai soldati lungo il tempo del conflitto, canti di tutte le regioni italiane. E insieme pubblicarono il fascicolo “Canti di soldati”.

Quei cappelli stonati

Su L’Alpino n. 8 c’è ancora la segnalazione di gente con il cappello alpino in testa alle feste della Lega. Io sono capitato per caso ad una di queste feste ed effettivamente c’erano cappelli alpini in testa sia a giovani che a meno giovani.

Due chilometri di applausi

Hanno sfilato per quasi due chilometri accolti da tricolori alle finestre e ai balconi, cappelli nelle vetrine, striscioni e cartelloni. Così Novara ha vissuto l’invasione di 25mila penne nere, arrivate in città per il 15° raduno del primo raggruppamento. Tra gli alpini di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Francia sono sfilati anche i vessilli delle sezioni di Australia, Brasile e Sud Africa. Il Labaro, scortato dal presidente Corrado Perona e dai consiglieri nazionali ha aperto la sfilata tra due ali di folla festante, seguito dal vessillo della sezione di Novara guidata dal presidente Antonio Palombo.

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