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domenica, 8 Giugno 2025

Alpino chiama alpino

Ringrazio per aver pubblicato nella rubrica Alpino chiama alpino di ottobre i dati di mio padre, Lino Bottacin deceduto nel 1946 per malattia contratta...

…ADAMELLO OGGI Sul ghiacciaio, scendendo dal cielo

Il grosso elicottero CH 40 sale dal versante trentino dell'Adamello, passa radente sulla forcella sotto Punta Croce e si tuffa sulla spianata del...

ADAMELLO IERI… 90 anni fa: tormente e bagliori di buonumore

di Umberto Pelazza È paradossalmente, per dirla col tenente Bonaldi (più noto come 'La Ecia', befana, dal foulard sul quale calcava il cappello...

La Guerra Bianca in un grande reportage della rivista Montagne

Il duplice servizio sull'Adamello di queste pagine è stato annunciato dal bimestrale Montagne che ha pubblicato anche la copertina de L'Alpino in coda...

Parma Il cuore della citt

Capita, nei primi giorni della settimana dell'adunata, di fare un confronto con l'anno precedente. Per pronosticare l'affluenza, sondare il gradimento della città, l'atteggiamento della...

Montagne, tsunami, calotte polari e deriva delle terre emerse

di Umberto Pelazza Pronosticabili, lente e durature le o­nde litiche che creano montagne; impreviste, effimere e catastrofiche le 'onde di porto' degli tsunami; casuali...

La guerra sul Don: a Voronezh convegno con delegazioni di 7 Paesi

Nei giorni 9 13 aprile 2005 presso l'Università statale agraria K.D. Glinka di Voronezh (Russia) si è svolto un convegno internazionale scientifico per celebrare...

BELLUNO Benvenuta, tenente Sarnataro, prima donna ufficiale degli alpini

Si chiama Lidia Sarnataro, è medico ed ha il grado di tenente. È il primo ufficiale alpino nella storia del Corpo. Il tenente Sarnataro...

FRANCIA La fanfara della Taurinense a Parigi

Come ogni anno é stata commemorata a Parigi la vittoria nella Grande Guerra e la Giornata delle Forze Armate. Le cerimonie sono iniziate...

TRIESTE Bentornato alla vita, Leonardo

In una strada di Aurisina alla periferia di Trieste il 20 maggio del 1998 il giovanissimo Leonardo Riccioli, figlio dell'alpino Mario e fratello dell'artigliere...

Uniti, guardando lontano

Imponente, grandiosa, fantastica i parmensi non trovavano più le parole per definire la giornata di domenica giunta ormai all'imbrunire, dopo la sfilata durata undici ore e conclusa con un mare di folla in piazza Garibaldi, con quel momento fatto di solennità ma anche di sottile tristezza che è l'ammainabandiera. Perché la città viveva ancora in un clima di festa, e il Tricolore che aveva invitato a guardare in alto sembrava ora riportarci sulla terra, alla nostra quotidianità.

L'Adunata degli alpini era finita, la città stava riacquistando il suo aspetto di sempre. Il giorno dopo, con gli uffici aperti e le strade senza transenne, le bandiere che decoravano ponti e lampioni avevano un altro significato, senza gli alpini.
Ma molto è rimasto. Lo ritroviamo ricordando le alte parole del sindaco Ubaldi, cresciuto dal padre, alpino, ai valori in cui ci riconosciamo; nella convinzione del presidente della Provincia Bernazzoli, ( gli alpini hanno fatto del bene alla città e alla provincia ). L'impressione che hanno lasciato è di essere affidabili, soprattutto uniti. E, per riflesso, di appartenere ad un'associazione compatta.

È stato quel qualcosa in più che ha contrassegnato la nostra Adunata nazionale, un qualcosa molto importante alla vigilia dell'assemblea dei delegati e in un momento storico di transizione. E che ci conforta, perché conferma che siamo sulla strada giusta e che pur in un mondo che cambia, gli alpini sanno stare al passo, e non soltanto alla sfilata, perché sono inseriti nel tessuto sociale di ogni singolo paese.

La riprova?Mai come in questi mesi sono state aperte nuove sedi, di sezione e specialmente di gruppo, segno di una brillante vitalità. Ma soprattutto non è soltanto un'impressione mai abbiamo visto sfilare tanti giovani. Sono gli stessi giovani che hanno chiesto di fare di più, di contare di più nell'Associazione, seguendo l'esempio dei veci alla cui scuola sono cresciuti. Nessuno pensa che il futuro associativo sia pianeggiante, che la fine della leva obbligatoria non abbia imposto di imboccare strade nuove. Ma raccogliere lo zaino e rimetterlo in spalla sembra stia facendo bene all'Associazione, e lo si vede.

Come quando, dopo una sosta in una lunga marcia in montagna veniva dato l'ordine di ripartire, e toccava alzarsi e mettersi in cammino ritrovando nuova lena, così stiamo facendo adesso. E non c'è dubbio che, restando uniti, riusciremo a raggiungere la cima, e potremo guardare lontano.

CUNEO Col cappello alpino, sulla Cordigliera peruviana

Marco Merana e Maurilio Siccardi alpini del gruppo di Demonte fotografati sulla cima del nevaio Ishinca a quota 5.800 nella Cordigliera Blanca del Perù....

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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