Realtà dell’Ana
Gli alpini, una gran bella famiglia. La Sezione di Treviso, di cui faccio parte, annovera al proprio interno ben 8.674 alpini e 1.953 tra aggregati e aiutanti, comunemente chiamati amici degli alpini. Questi ultimi ammontano oramai al 23% dell’intero organico sezionale (dati da Fameja Alpina di maggio 2015).
Il fronte dei ricordi
Cammina con passo deciso, calza scarponi pesanti eppure con ampie falcate mangia veloce la strada che ha sotto i piedi: un passo un metro. Mi fa segno da lontano, allunga il braccio e si presenta: «Buongiorno sono Livio. Adesso saliamo con la seggiovia, su un pezzo, poi camminiamo. La porto a vedere dove ho trovato l’alpino, intanto però guardiamo i ripristini che ho fatto». Il tono alto della voce infila le parole l’una dopo l’altra, rapide e senza pause. Si avvicina allo zaino, mi dice che è quello in dotazione all’esercito svizzero, «lo sollevi!», quasi impossibile con una mano, almeno per me. Saranno 25 chili, forse più.
Torna il 5º Alpini
Dopo sei mesi gli alpini del 5º reggimento lasciano il Kosovo. Il passaggio di responsabilità con il 132º reggimento Carri, comandato dal col. Ciro Forte, si è svolto alla base di “Camp Villaggio Italia”, sede del Multinational Battle Group West, l’unità multinazionale a guida italiana che ha competenza sul settore occidentale del Paese. A presiedere alla cerimonia il comandante di Kfor, gen. D. Francesco Paolo Figliuolo e l’ambasciatore per l’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese. Durante il loro mandato gli alpini hanno profuso grande impegno nelle attività di cooperazione-civile militare, uno dei pilastri della responsabilità italiana nel teatro balcanico.
L’estate rigenera la nostra identità
L’estate è per gli alpini tempo di rigenerazione. Se l’inverno è evocativo di vicende epiche, vissute su cime invincibili o nella steppa russa, quelle che il beato Carlo Gnocchi definì quasi una epopea biblica, la bella stagione dà respiro alla memoria, coinvolgendo e contagiando del nostro spirito migliaia e migliaia di persone, attratte dai riti della nostra presenza. E quasi sempre si tratta di commemorazioni celebrate nei sacrari a cielo aperto, quelli delle nostre montagne, dove gli alpini hanno scritto la loro storia e dove il linguaggio della natura racconta, con il tanto non detto dei suoi silenzi, il bisogno di grandezze che fiorisce dall’animo. Montagna e storia, fatica e conquista, concretezza e trascendenza…
Persone splendide
Caro direttore, per poter partecipare all’Adunata a L’Aquila, un mese prima dell’evento, mi sono recato in Abruzzo per cercare un posto dove alloggiare. Avevo con me due persone da contattare. Sono ancora commosso per quanto si sono date da fare per poter soddisfare le esigenze del mio Gruppo. Oltre ad avermi trovato uno splendido posto, la prima mi ha portato a conoscere L’Aquila per l’intero pomeriggio, la seconda mi ha messo a disposizione un capannone a Paganica, dove ci siamo fermati, dopo averci fatto conoscere il paese terremotato e i dintorni, malgrado fosse oberato dagli impegni.
Gli orrori della guerra
La foto di pag. 15 del numero di giugno non ci voleva proprio! E così, ancora si riapre la piaga della Grande Guerra con tutti i suoi mali e depravazioni: fucilazioni, vendette, assassinii, stupri, vergogne innominabili...
Formazione in perenne evoluzione
Il progetto che sviluppa le attività di formazione dei volontari della Protezione Civile Ana fa parte di un percorso che non conosce ostacoli, né traguardi. L’evoluzione delle normative, il progresso tecnologico, rivolto alla costruzione e al relativo utilizzo di attrezzature e mezzi meccanici, non permette di stare a guardare.
A tavola con gli alpini
L’impegno degli alpini verso i giovani prosegue ogni anno con maggiore slancio. Nell’anno della grande esposizione universale non poteva esserci argomento più pertinente di quello proposto dalle penne nere di Como, che hanno coinvolto gli alunni della scuola elementare Corrado e Giulio Venini sul tema: “A tavola con gli alpini, i sapori della montagna”.
I “quattro ”… presidenti
Sono l’alpino Errico Bigante che, ritenendolo gesto doveroso, mi permetto trasmettere la bella foto del nostro Presidente con i suoi due predecessori.
16º Raduno alpini 4º rgpt. Viareggio, 25/27 settembre 2015
Sabato 19 settembre: ore 11 - Villa Argentina, inaugurazione mostra dei disegni eseguiti dai ragazzi delle scuole primarie sul tema “La Grande guerra vista dai ragazzi di oggi”. Venerdì 25 settembre: ore 9 ritrovo alla sede Ana in via Salvatori e trasferimento con mezzi propri a S. Giovanni alla Vena per ricordare l’alpino Francesco Vannozzi, caduto in Afghanistan; a seguire, deposizione di una corona di alloro sulla lapide della Medaglia d’Oro al V.M. Enzo Zerboglio presso la Chiesa di S. Caterina in Pisa; ore 9,30 apertura “Ana Point” a Villa Argentina.
Mangiar… si deve
“Che mestiere facevi da borghese?”. “Fabbricante di fisarmoniche e di manichi di scope”. “Bene da oggi passerai cuoco alla mensa ufficiali!”. Con questi criteri, il più sovente, si fabbricavano i cuochi delle mense di guerra. Questo accadeva, naturalmente, quando il cuoco autentico, il professionista degli intingoli e della casseruola, se l’erano portato via i Comandanti superiori con un laconico fonogramma che faceva mugugnare per dodici ore consecutive il direttore di mensa. Eppure questi cuochi “comandati”, creati tali sul campo, balzati dal nulla alla più importante fra le cariche gastronomiche del reparto, come per miracoloso incantesimo, erano portentosi.
Bèrghem arriva prima
Bedonia è una cittadina in provincia di Parma, incastonata fra le cime dell’appennino dell’alta Val Taro dove, in ogni famiglia, è presente e viva la tradizione alpina. Teatro di tante manifestazioni di grande richiamo per le penne nere: quattro raduni sezionali e un’adunata nazionale della Julia, nel 1953 fu don Carlo Gnocchi a celebrare la Messa in uno di questi eventi. Nel 2003 approdò a Bedonia lo sport alpino con l’organizzazione del 31º campionato Ana di marcia di regolarità in montagna.