Sfidarsi in montagna
Era la memorabile estate del 1789. Mentre la Francia viveva il crollo della monarchia, il nobile trentanovenne Dèodat de Dolomieu, scienziato empirico e autodidatta, intraprese un viaggio in Tirolo. Camminò per oltre 1.300 chilometri lungo valloni, superando passi, oltre valichi inesplorati. E s’imbatté in una roccia nuova, diversa, capace di trattenere il bagliore dei raggi del sole, nell’ultima sera. Una pietra che, complice il destino, venne battezzata Dolomia perché figlia di monsieur Dolomieu, suo primo estimatore. Queste rocce hanno visto passare migliaia di alpini, in guerra e in pace. Monguelfo, Dobbiaco, San Candido, campi estivi e invernali, il 6º Alpini e il 2º artiglieria da montagna erano di casa qui.
Sostieni la disabilità
Si concluderà con l’Adunata del Piave la raccolta fondi organizzata da Fondazione di Comunità e dalle Sezioni di Treviso, Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto che a partire da gennaio di quest’anno hanno promosso il progetto “Sostieni la disabilità”.
MONDOVÌ – Sci alpino
Nelle giornate dedicate alla cerimonia solenne a Mondovì, per ricordare la Campagna di Russia, si è svolta una gara di sci di fondo organizzata dai Gruppi Alta Val Pesio (Sezione di Mondovì) e di Chiusa Pesio (Sezione di Cuneo).
CIVIDALE – Dal Friuli per il Centro Italia
Una cerimonia semplice, nell’aula magna della Scuola primaria di Faedis, per consegnare i fondi raccolti a favore delle popolazioni terremotate di Accumoli. La gara di solidarietà ha visto coinvolte diverse realtà presenti sul territorio: l’amministrazione comunale, l’Ana, la Protezione Civile, la proloco, la parrocchia, tutta la cittadinanza, la Scuola dell’infanzia di Campeglio e la Scuola primaria di Faedis che, con il mercatino di Natale, ha raccolto mille euro.
Ci sei o ci fai?
Non ho ancora capito se ci sei o se ci fai. Rispondendo a quell’ingenuotto di Gian Paolo Cazzago che dice cose scontate, politicamente corrette (usando, come si dice ora, il linguaggio populista!). Non ti è passato per la testa che magari si senta in dovere di farlo con il cappello alpino perché con il nostro dire lo abbiamo educato male? A incominciare da te stesso quando, sulla stessa pagina, rispondi a Renato Dorna e, con il punto interrogativo, chiedi se fu tradimento.
Cosa c’è dietro a una Adunata?
Una nuova Adunata. Perché? Che senso ha riunire una folla oceanica di alpini e quali obiettivi si propone? Sembra perfino sfacciato porre queste domande a voce alta. Ma provate a immaginare che, a bruciapelo, qualche cronista malizioso vi facesse questa stessa domanda nei giorni in cui saremo gioiosamente radunati per le strade di Treviso. Non si tratta di sottovalutare l’intelligenza e la sensibilità degli alpini.
VERONA – La Pandora di Natale
Alla giornata dei saluti del Comandante, generale Federico Bonato, alla Forza in Servizio presso il Comando Truppe Alpine di Bolzano erano presenti anche il Consigliere nazionale Alfonsino Ercole, il Presidente sezionale Luciano Bertagnoli e il vicario David Favetta che hanno ricevuto un assegno di 2.800 euro, raccolti a seguito dell’adesione da parte del Comando all’iniziativa promossa dalla Sezione di Verona, per la raccolta di fondi da destinarsi ai progetti di solidarietà promossi dalla Sezione con la “Pandora di Natale”.
Incredibile ma vero!
Caro direttore sono figlia di un alpino della Julia, classe 1922, nonché reduce di Russia e partigiano a Marostica, moglie di artigliere alpino, madre di alpino trasmissioni e volontario di Protezione Civile con svariati dimostrabili interventi, avevamo anche due cani che con il figlio facevano ricerca persone scomparse. Non mi dilungo oltre.
Il sogno di una “baita”
Son certo che mi perdonerai se approfitto del nostro giornale per rivolgere una richiesta di aiuto a tutti i nostri fratelli alpini. Mi chiamo Gianni Ruga e ti scrivo a nome del Gruppo di Bernareggio, Sezione di Monza del quale sono Capogruppo. Siamo un Gruppo molto giovane, nato nel 2011, e abbiamo la necessità di costruire una “baita” che ci permetta di fare vita associativa e organizzare le nostre manifestazioni.
COLICO – Il senso del dovere
Ricordare chi ha combattuto. Ricordare il passato per costruire il futuro. Ricordare che 62mila penne nere partirono per la terribile Campagna di Russia e che soltanto 19mila fecero ritorno alle loro case e alle loro famiglie. Il senso del dovere come monito e insegnamento per le nuove generazioni. Queste le parole chiave per leggere il significato della cerimonia del 74º anniversario della battaglia di Nikolajewka organizzata dalla Sezione di Colico.
Anche a Treviso: presenti!
Le tante attività che la Protezione Civile dell’Ana ha programmato per la prossima Adunata confermano un indirizzo che si è consolidato in questi ultimi anni: un impegno che permette di perfezionare procedure operative e organizzative. Anche a Treviso gli alpini, per dimostrare il profondo senso di solidarietà che li anima, hanno deciso di fare un dono alla città che riguarda la conservazione dell’ambiente e le attività con finalità sociali.
IVREA – Cuorgnè al papà degli alpini
In una sorta di passaggio di testimone tra Cassano d’Adda (città natale del generale Perrucchetti e luogo in cui è sepolto) e Cuorgnè (città dove il Generale visse gli ultimi anni della sua vita e dove morì), si sono concluse le manifestazioni per il centenario della morte del “papà degli alpini” con una serie di eventi alpini che hanno trasformato Cuorgnè in “capitale” delle penne nere. All’interno del Teatro comunale è stata allestita la mostra con i disegni degli alunni delle scuole primarie del locale circolo didattico che avevano partecipato al concorso “La cartolina dell’Alpino”.