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sabato, 31 Maggio 2025

Scritti… con la divisa

Siamo ancora con l’alpino Luigino della compagnia Comando del battaglione Gemona, che, avendo l’incarico di “Informatore”, deve sapersi muovere in ogni ambiente, compreso quello invernale, per raccogliere informazioni utili al reparto. Ecco perché viene mandato a Sappada per il corso sci. Pochi giorni dopo scrive ai “Carissimi genitori, sorelle e zii”.

Motore alpino…

Grande, grandissima stagione di Giandomenico Basso, il pilota di Cavaso del Tomba che, in un crescendo rossiniano, lo scorso mese di ottobre a Verona, si aggiudica il Campionato Italiano di Rally alla guida di una Ford Fiesta R5, alimentata a gas per la prima parte della stagione, per poi tornare alla più classica alimentazione a benzina. Giandomenico Basso, da pronunciare tutto d’un fiato quasi fosse uno scioglilingua, alla fine di una stagione massacrante ma dall’epilogo indimenticabile, è riuscito a sbaragliare la folta e agguerrita concorrenza bissando il successo del 2007 a suggellare così una carriera fin qui prestigiosa ma che, vista la determinazione e la professionalità del pilota, promette altri grandi traguardi ambiziosi. 

Le ali di Cino

Il 23 marzo scorso se n’è andato Cino Tortorella, noto a tutti per il suo personaggio televisivo più famoso, il bonario Mago Zurlì, nei panni del quale condusse per tanti anni lo Zecchino d’Oro in tv. Non sono però in molti a sapere che Cino (Felice) era stato anche alpino, anzi, un alpino “con le ali”! Il suo servizio di leva lo fece, infatti, nel lontano 1954, nel primo plotone alpini paracadutisti della brigata Taurinense.

Il servizio di leva

Ho prestato servizio nel 1965-1966 come sottotenente presso il btg. Susa a Pinerolo. Vorrei riscontrare la lettera di Flavio Manfredi (si tratta forse dell’allora tenente Manfredi, poi generale, anche lui in servizio al medesimo btg. Susa? Se è così, lo saluto con tanta amicizia). Bene, in quel periodo si preparava la spedizione a Bardufoss in Norvegia per una esercitazione Nato in un sito e stagione (marzo) in cui potevano verificarsi rigidissime temperature tipo Russia.

I nuovi mezzi di comunicazione

Mi ha particolarmente coinvolto la lettera, su L’Alpino di febbraio di Ermanno Germanetti che ha affrontato un argomento sempre più ostico, quello della comunicazione. Personalmente mi permetto di esprimere una mia opinione in proposito. Sono un vecio alpino e di conseguenza non certo figlio di questo moderno mondo di comunicazione così tecnologicamente, velocemente e freneticamente avanzato.

I disservizi postali

Mi permetto di scriverle a seguito di quanto letto nell’articolo di Matteo Martin inerente la postalizzazione della rivista L’Alpino e relativi disservizi. Parto dal presupposto che da un po’ di tempo a questa parte segnalo tali disservizi anche raccogliendo alcune lamentale degli iscritti al Gruppo, peraltro ho letto anche questo mese L’Alpino on line. Lo stesso vale per la rivista sezionale Lo Scarpone Orobico. 

La liturgia ha i suoi riti

Si sono svolti a Selva i funerali di un nostro concittadino, alpino da più di 60 anni e socio fin dalla costituzione del Gruppo locale. Come da sempre, per onorare l’amico alpino e per significare la nostra vicinanza ai familiari, hanno partecipato un gruppo di alpini anche con gagliardetti. 

Quello che il Piave racconta

La 90ª Adunata celebra quest’anno la sua storia sulle rive del Piave. Non importa se al di qua o al di là, se a destra o a sinistra. Questa è materia per i benevoli sfottò di chi popola le sue sponde. Per i fatti qui accaduti e per la coscienza civile del Paese, il Piave fu il sussulto di coscienza dopo la sconfitta di Caporetto. Come ha scritto il giornalista Cazzullo, qualche tempo fa, «furono il Piave, il Grappa a trasformare una guerra che era meglio non fare, in una guerra fondativa. 

Prima i doveri

Il 10 febbraio si è celebrato il Giorno del Ricordo, commemorato con grande e commossa partecipazione anche a Basovizza, presso le foibe tristemente famose. Bella cerimonia, commovente, alla quale sono state presenti tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento.

Sempre pronti

In questo numero de L’Alpino e nei successivi, desidero portare a conoscenza dei nostri associati come sono distribuite le risorse di mezzi e materiali della nostra Colonna mobile. La Colonna mobile dell’Associazione Nazionale Alpini è un progetto, ancora in corso di implementazione, nata sulle molteplici esperienze acquisite tramite l’assistenza alla popolazione, dopo il sisma del 6 aprile 2009 che colpì L’Aquila e i suoi dintorni.

TORINO – Sempre pronti!

Gli alpini del Gruppo di Santena, fedeli al loro motto “Sempre prunt se a’ niè damamca” (sempre pronti se ce ne è bisogno), ha festeggiato il suo 85º anno di fondazione. Protagonista insieme alle tante penne nere c’era, immancabile, il grande tricolore a testimoniare l’amor di Patria. Due giorni vissuti intensamente, iniziati con la Messa per ricordare gli alpini del Gruppo “andati avanti”. Sono così ritornati in mente tanti volti, i vari aneddoti e i tanti sorrisi dei soci che con amicizia, impegno e lavoro hanno scritto la storia del Gruppo.

PISA – LUCCA – LIVORNO – La grande mondinata alpina

Oltre mille persone, quattro quintali di castagne distribuite e la mongolfiera, fornita dall’associazione “Wind&Fire” di Fragneto Monforte (Benevento) - conosciuta in tutta Europa nel suo settore - presa d’assalto da più di 500 persone, bimbi inclusi. Insomma, la “grande mondinata alpina”, svoltasi a Piano di Coreglia, è stata un successo senza precedenti ed è riuscita a portare in paese molta più gente rispetto alle passate edizioni. 

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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