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domenica, 11 Maggio 2025

L’incontro con gli alpini all’estero e le rappresentanze dell’IFMS

Nella mattinata di sabato 7 maggio, al Teatro Alfieri, i vertici dell’ANA, con il presidente Corrado Perona, una consistente componente di militari in servizio guidata dal comandante della brigata Taurinense Figliuolo, rappresentanze delle Sezioni all’estero e numerose delegazioni di militari in servizio e in congedo provenienti da numerosi paesi d’Europa si sono incontrati per l’ormai consueta assemblea alla vigilia dell’Adunata. È una testimonianza del forte legame che tiene uniti gli alpini di tutti gli eserciti che sulle montagne si sono formati e hanno dato vita ai loro reparti più prestigiosi.

Le quattro voci dell’Adunata

Senza di loro la sfilata sarebbe solo un lento scorrere di alpini, finirebbe per diventare monotona anziché uno spettacolo sempre vivace, entusiasmante, spesso travolgente. Sono le voci dell’Adunata: tre avvocati, Guido Alleva, Manuel Principi e Nicola Stefani, e un giornalista pubblicista, Francesco Brighenti. Ovviamente, alpini.

L’Ospedale da campo ANA con il posto medico avanzato di 3° livello

Ospedale da campo ANA e squadre sanitarie della nostra Protezione civile hanno garantito assistenza medica e di pronto soccorso all’Adunata di Torino. In piazza Vittorio Veneto, a ridosso del ponte Vittorio Emanuele, era posizionato il Posto Medico Avanzato di 3° livello (PMA) dell’Ospedale da campo della nostra Associazione. Si tratta di una struttura paragonabile ad un ospedale “leggero”, in grado di erogare prestazioni di vario tipo, come è avvenuto proprio all’Adunata di Torino.

Un grande “Grazie!” ai magnifici volontari del S.O.N.

Spiegare chi sono gli uomini del S.O.N., il Servizio d’Ordine Nazionale, appare superfluo. Tutti conoscono gli uomini in divisa verde che regolano l’afflusso e il deflusso della sfilata, prestano assistenza in zona tribune, provvedono al servizio d’ordine durante le cerimonie, sono disponibili a intervenire in tante, svariatissime occasioni in quel piccolo universo fatto di centinaia di migliaia di persone concentrate nel ristretto spazio di una pur grande città, in un crescendo dove non si sa se conti di più la pazienza o la professionalità.

“Alzabandiera!”, ed è già Adunata

“Alzabandiera!”: tre squilli di tromba rompono il brusìo di piazza Castello ed è già Adunata. E mentre il Tricolore, la bandiera con la corona di stelle dorate in campo blu, simbolo dell’unità dell’Europa, e quella con i colori di Torino salgono lentamente sui pennoni, la fanfara della brigata Taurinense intona l’inno di Mameli. Sono le nove di venerdì mattina e questo è il primo atto ufficiale dell’84ª Adunata nazionale degli alpini a Torino.

“Siete espressione di valori antichi e sempre validi”

“Tutta la città vi accoglie con affetto, riconoscenza, amicizia”. Il vescovo di Torino mons. Nosiglia non nasconde certo i suoi sentimenti per gli alpini. Celebra la Messa in una affollatissima Piazzetta Reale con una dozzina di cappellani e monsignor Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi. Ha sull’altare il cappello del padre, Divisione Cuneense, battaglione Ceva.

Gli alpini? “Tessitori dell’Unità nazionale”

Carissima Torino, domenica 8 maggio 2011 qualcuno ti ha privilegiato colorandoti, per quasi tutto il giorno, del giallo del sole e dell’azzurro del cielo: guarda caso, i colori del tuo Gonfalone. Vestita di bandiere, striscioni, vessilli, gagliardetti, divise, calzata da scarponi, hai ravvivato l’austerità del tuo tessuto urbano e ai tuoi abitanti hai regalato senso di libertà e partecipazione in allegrezza con le migliaia di ospiti. “Stupore, entusiasmo, incredulità - risponde Torino - un’Adunata nazionale degli Alpini li genera sempre ma questa … questa è stata da letteratura!”.

Quel connubio felice tra Adunata e Giro d’Italia

Mai mi sarei immaginato di trovarmi a partecipare ad una trasmissione televisiva per la partenza della tappa inaugurale del Giro d’Italia. Eppure verso le tre del pomeriggio del sabato dell’Adunata mi trovavo seduto in un camion, attrezzato a studio televisivo, a fianco dello striscione d’arrivo della tappa del giro in attesa che cominciasse la trasmissione RAI di Auro Bulbarelli nella quale l’amico Enzo Cainero era riuscito a ricavare uno spazio anche per gli alpini.

Il Centro di Coordinamento, cuore pulsante dell’Adunata

Lo svolgimento regolare dell’Adunata di Torino è stato garantito da un gruppo di lavoro che da venerdì 6 maggio ha operato con continuità (24 ore su 24) presso la sala operativa della Protezione civile di Torino, in via delle Magnolie, dove è stato costituito il Centro di Coordinamento della manifestazione, sede del Corpo della Polizia Municipale della città.

“Con gli alpini tutta l’Italia è a Torino”

Al teatro Alfieri, sabato pomeriggio, in una cornice festosa c’è stata la cerimonia del saluto ufficiale della municipalità con i vertici dell’Associazione. L’incontro delle autorità con il presidente Corrado Perona e il Consiglio Direttivo Nazionale. Gli interventi sono stati intercalati da brani suonati dal complesso musicale Brass Quintett e da servizi filmati sulla storia degli alpini in armi e in congedo. Sul palco erano presenti con il presidente Corrado Perona e il sindaco Sergio Chiamparino, il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, artigliere alpino, con il capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Biagio Abrate, il comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj, il presidente della Regione Roberto Cota, il presidente della Provincia Antonio Saitta e il presente della sezione di Torino Giorgio Chiosso.

L’Adunata di Torino e “l’esercito” dei media

L’Adunata è da sempre un evento, lo è per gli alpini che vi partecipano e anche per gli abitanti delle città che li ospitano, ma nell’era della comunicazione globale non poteva non trasformarsi, sempre più, anche in un evento mediatico. Un vero e proprio “esercito” di giornalisti, fotografi, video operatori, tecnici, addetti stampa ha seguito da vicino l’Adunata di Torino; un’organizzazione complessa che esige una forte integrazione tra i vari media – tv, giornali, internet – e che necessita di un notevole supporto tecnologico e logistico.

Torino il giorno dopo, con nostalgia

Arruffata, ma felice ed orgogliosa. Così si è svegliata Torino dopo l’invasione degli alpini e il tocco rosa del Giro d’Italia, ancora alla ricerca dello spirito che ha trascinato la città per tre giorni. Gli occhi dei torinesi puntati sui parchi, per trovare qualche tenda. Il distacco pesa, il caloroso abbraccio con le penne nere ha lasciato il segno. Come alla fine di un bel film: si rimane incollati alla poltrona del cinema provando a vivere qualche emozione con i titoli di coda. La festa però è terminata. I parchi, dal centro alle periferie, sono lindi. Solo qualche roulotte dei ritardatari, qualche vessillo delle sezioni da ritirare in attesa della prossima adunata a Bolzano. La stecca è già in viaggio.

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