Un punto d'onore
Due o tre voti in Parlamento valgono le concessioni fatte dal Ministero dei Beni Culturali alle pretese di alcuni oltranzisti altoatesini? Evidentemente sì per chi pone al di sopra di tutto la sopravvivenza del proprio potere. Di questa situazione ovviamente ne approfittano personaggi che, da cinquant'anni, con la strategia dei piccoli passi, delle opportunità offerte da una classe politica priva di senso dello Stato, chiedono non tanto e non solo di cancellare novant'anni di storia, ma di porre sul banco degli imputati gli alpini.
Rispetto per il Tricolore
Matteo Miotto era un giovane alpino che, come tanti altri, credeva nella missione che conduceva: portare la pace in una terra sconvolta da guerre...
lecito sperare nel nuovo anno
L'anno che se n'è andato non è stato entusiasmante. Un anno di crisi che ha condizionato la vita sociale ininterrottamente da gennaio a dicembre,...
Presidente, saluta la nostra Italia
Poco prima di rientrare in Italia, al momento di salutare alpini, famigliari e amici convenuti a Melbourne per partecipare ai lavori del congresso...
Ancora sangue
Ancora sangue, ancora morti in terra afgana. Non abbiamo strumenti adeguati per capire perché in quelle regioni affascinanti e desolate, dove si sono fermate...
Italia svendesi, a pezzi
Il 26 giugno 2009 i 18 componenti della speciale commissione dell'Unesco l'organismo promosso dalle Nazioni Unite costituito nel 1945 per promuovere la collaborazione...
Uno scrigno chiamato Dolomiti
Con la proclamazione a Patrimonio dell'Umanità , l'Unesco ha calato sul tavolo delle Dolomiti un mazzo di carte molto pesante per la responsabilità...
L'intellettuale sotto il cappello
Ho sotto gli occhi le parole del filosofo contemporaneo, Pierre Levy: Gli intellettuali collettivi sono spazi umani che incoraggiano a singolarizzarsi in modo continuo. Cantieri per la costruzione di macchine celibi. Schiere di nomadi in marcia sui viali della città . Sono parole pensose. Tento di tradurle per noi alpini, noi che sentiamo il fascino delle cose semplici e l'irresistibile richiamo di dire pane al pane e vino al vino.
Bergamo s' scoperta ancor pi alpina
Come un festoso tornado, l'83ª Adunata nazionale degli alpini non è passata su Bergamo senza conseguenze, lasciando un'eredità di stimoli e riflessioni capaci...
ma gli alpini non hanno paura
Novant'anni! Abbiamo brillantemente girato la boa di questo traguardo dimostrando soprattutto che lo spirito alpino è quello di sempre. E questo nonostante nel Novecento,...
Se l'informazione ha un virus
L'informazione sta poco bene. L'impressione è che anche nelle redazioni sia entrato il virus che circola pernicioso per le strade della quotidianità. È il virus dei diritti, reclamati come pretese irrinunciabili. Tanti quante sono le teste dei cittadini e capaci di mettere all'angolo la cultura dei doveri, quella che obbliga a fare qualche fermata e a misurarsi con i diritti degli altri.
2010: anno degli Alpini
Quello appena iniziato si presenta come un altro anno denso d'impegni per l'Esercito Italiano, che continuerà a sostenere l'onere maggiore delle operazioni, sia in Patria sia all'estero, in un ambito sempre più interforze e multinazionale. L'Afghanistan rimarrà lo scenario più impegnativo per i nostri soldati, chiamati ad operare in un contesto molto difficile, sia sotto il profilo ambientale, sia per la natura della minaccia.