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domenica, 4 Maggio 2025

Una storia che unisce

Breno, cittadina della media Valle Camonica, capitale della Valle fin dai tempi della dominazione veneta, e ancora oggi centro di riferimento e di richiamo per l’intero territorio valligiano in quanto sede delle Istituzioni comprensoriali, del Parco dell’Adamello, del sito archeologico di Minerva, di un apprezzato e ricco museo e di numerosi altri servizi, ha accolto quest’anno il 52º pellegrinaggio in Adamello, richiamando tanta gente sia in quota sia durante la cerimonia conclusiva.

Ritorno a casa

Sono trascorsi cinquant’anni dalla posa della prima pietra per la costruzione del Memoriale che ricorda i Caduti del battaglione Intra. Una struttura semplice, lineare senza ornamenti. Vinceranno i nomi incisi sulle targhe di bronzo, vincerà la frase riportata poco sopra “Noi siamo gli alpini morti per l’Italia”. E quella fila di nomi sono gli uomini del battaglione Intra che, un poco per volta, tornano a casa: gente di lago e di montagna reclutata nelle terre del Cusio, del Verbano e dell’Ossola e ancora nel luinese e nel varesotto. Sono gli alpini dalla nappina verde segno distintivo di un battaglione che annoverava gente esperta nell’arte dell’arrangiarsi, montanari, spesso contrabbandieri capaci di sconfinare al buio, con zaini che parevano zavorre, dal lago su verso la Svizzera e ritorno.

Con i veterani spagnoli

In Spagna, a 40 chilometri da Lleida, sulle colline di Balaguer presso il Monastero di Les Avellanes, l’Associazione Artiglieri Veterani da Montagna di Lleida, membro dell’Ifms, ha ricordato il suo 25º di fondazione, in concomitanza con il 13º Memoriale e l’XI Giornata di fratellanza spagnolaitaliana. All’incontro ha partecipato una delegazione dell’Ana (nella foto) composta dal presidente della commissione Ifms Renato Cisilin, dai membri esterni Alessio Granelli e Danilo Perosa, con i vessilli delle Sezioni di Bergamo, Pavia, Torino e dagli alpini dei gruppi di Gropello Cairoli (Pv), Moncalieri e Testona (To), Mozzo, Osio Sotto e Foresto Sparso (Bg).

Di scena alle Cinque Torri

Oltre 700 militari di 11 Paesi hanno partecipato all’esercitazione alpinistica organizzata dal Comando Truppe Alpine alle “Cinque Torri”, sulle Dolomiti ampezzane, dove cent’anni fa i nostri soldati combatterono in trincea, a oltre 2.200 metri di quota. Dopo tanti anni al Falzarego, gli alpini hanno raccolto una nuova sfida in uno dei luoghi più belli delle nostre montagne, su vie alpinistiche di notevole difficoltà che arrivano fino all’VIII grado della Columbus, sulla Torre Grande. Scopo dell’addestramento è quello di verificare il livello di preparazione tecnico-alpinistica delle Truppe da montagna, non solo in arrampicata, ma anche su arditi passaggi, nel recupero dei feriti e in azioni tattiche in assetto da combattimento, finanche con lo schieramento dell’artiglieria da montagna. Uno dei momenti più spettacolari è stata la traversata aerea tra la Cima Nord e la Sud della Torre Grande: una fune di acciaio tesa tra le due vette e gli alpini in assetto da combattimento, elmetto e fucile, hanno superato il dirupo.

Cima Vallona: un canto di dolore

«Portategli il vostro sincero rimpianto, portategli il vostro ricordo soltanto, che sappiano loro che sono partiti che noi tutti noi siam rimasti feriti. Portategli il vostro sincero rimpianto, portategli il vostro ricordo soltanto, che sappiano loro che sono partiti; che noi, tutti noi, siam rimasti feriti. Portategli i fiori, portategli il sole, un bacio di donna, un ricordo d’amore. Chi sa maledire o chi sa pregare quei quattro ragazzi dovrà ricordare. Voglio saper se la mano assassina che ha mosso la terra, che ha messo la mina, sa stringere un’altra, se sa accarezzare se quella d’un uomo può ancora sembrare».

Cantore ai suoi figli

«Oh yes, the famous italian mountain troops!», questa la frase pronunciata con entusiasmo da Elisabetta II, regina d’Inghilterra, nel corso della sua ultima visita ufficiale in Italia. L’avevano portata a vedere Villa Borghese quando, tra le molte statue, scorse quella dell’artigliere alpino con il suo mulo. «Come fa a conoscere gli alpini, Maestà?» le chiese titubante qualcuno del seguito. «Ma perché anch’io da ragazza ho letto tutti i libri di Kipling!», fu la risposta lapidaria della sovrana. Che cosa dunque aveva mai scritto Rudyard Kipling, l’indiscusso re dei libri d’avventura per ragazzi, di così eclatante sul conto degli alpini?

Contrin mozzafiato

Sembra incredibile, ma ogni volta che si risalgono le rampe della Valle di Contrin nessuno resta insensibile ai panorami mozzafiato che fanno da anfiteatro naturale a questo scorcio di Trentino. Quando poi il sentiero, reso agevole negli anni dai lavori di ripristino sostenuti dall’Ana e dalla Provincia Autonoma di Trento, viene letteralmente invaso da una lunga ed ininterrotta colonna di cappelli alpini, questo panorama diventa unico e irripetibile. Insomma, il binomio “alpinimontagna” qui al Contrin si fa oggetto di tangibile riscontro, e l’animo del buon alpino ne trae certamente beneficio e giovamento.

Valdobbiadene terzetto vincente

Nel cuore delle Prealpi biellesi, in Valle Elvo, dove dominano da secoli faggi querce e betulle, nel territorio del comune di Graglia si è disputato il 43º campionato nazionale Ana di marcia di regolarità in montagna a pattuglia, organizzato dalla Sezione di Biella. Forte l’adesione, con trentaquattro Sezioni iscritte per un totale di 130 pattuglie e 390 atleti. Organizzare un campionato di queste dimensioni non è cosa facile. I problemi di ospitalità, logistici e organizzativi sono decisamente impegnativi.

A Nava per chi non fece ritorno

Il suggestivo rintocco della campana a morto accompagna il lento procedere dell’alpino col cuscino di fiori verso la chiesetta dove riposano i resti del generale Emilio Battisti. I reduci della Cuneense attendono che il trombettiere termini le struggenti note del Silenzio quindi entrano assieme per porgere il saluto al “loro” generale. Si conclude così il 66º raduno al Sacrario della divisione Cuneense al Colle di Nava: dal 1950 i reduci della Divisione martire non mancano all’appuntamento per rendere omaggio a chi non è tornato dalla Russia.

Formazione in perenne evoluzione

Il progetto che sviluppa le attività di formazione dei volontari della Protezione Civile Ana fa parte di un percorso che non conosce ostacoli, né traguardi. L’evoluzione delle normative, il progresso tecnologico, rivolto alla costruzione e al relativo utilizzo di attrezzature e mezzi meccanici, non permette di stare a guardare. 

A tavola con gli alpini

L’impegno degli alpini verso i giovani prosegue ogni anno con maggiore slancio. Nell’anno della grande esposizione universale non poteva esserci argomento più pertinente di quello proposto dalle penne nere di Como, che hanno coinvolto gli alunni della scuola elementare Corrado e Giulio Venini sul tema: “A tavola con gli alpini, i sapori della montagna”. 

Un aiuto per la “Tenda dell’anima”

La “Tenda dell’anima” al Pian delle Betulle, in alta Valsassina (Lecco), ex voto degli alpini del battaglione Morbegno, rappresenta un luogo della memoria che a oltre mezzo secolo dalla costruzione, mantiene intatta la forza evocativa e di narrazione di fatti accaduti più di settant’anni fa ma ancora vivi nel ricordo degli alpini lecchesi. 

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