La Grande Guerra, in 38×27
C’era una volta… la Grande Guerra. Combattuta nelle trincee non meno che nelle retrovie del Paese. Non c’era ancora la televisione a portare la gente nel fuoco dell’inferno e la radio era privilegio di pochi. Gli Stati Maggiori coinvolsero i migliori grafici per tappezzare il Paese di manifesti che demonizzavano il nemico e spronavano i cittadini alla vittoria. I giornali – quotidiani e riviste – non furono da meno, avendo sottomano una schiera di giornalisti dell’area futurista che glorificavano la guerra come unica igiene e motore del mondo. Gli stessi giornalisti che, una volta andati alla guerra, scoprirono che era brutta e cattiva, lo scrissero e furono emarginati dal regime per tutto il periodo del Ventennio. A anche un po’ dopo.
“Raccontare una guerra non è meno importante che combatterla, specialmente se dura 41 mesi e coinvolge milioni di uomini e milioni di famiglie delle quali è indispensabile conquistare il consenso. Era una guerra diversa da quelle del Risorgimento, che si svilupparono e conclusero nell’arco di qualche settimana o qualche mese, ed ebbero un impatto territoriale limitato.
Tre Alpini. Con la A
Visi immobili e concentrati, occhi lucidi di commozione fissi sul palco dove i premi per “l’Alpino dell’Anno 2012” stanno per essere consegnati. La folla assiepata sulla piazza del Comune di Varazze, città che quest’anno ha voluto organizzare l’evento, è stretta attorno agli alpini Giuseppe Zonca e Luca Antonacci e al parente dell’alpino “andato avanti” Walter Bevilacqua e ascolta in profondo silenzio la lettura delle motivazioni per le quali i tre sono stati prescelti tra le numerose segnalazioni delle sezioni ANA.
Le emergenze, in aula
Terremoti, alluvioni, disastri di origine antropica. Sono tutte situazioni di emergenza nelle quali si è trovata e si troverà prima o poi nuovamente ad operare, nel contesto della Protezione Civile nazionale, la P.C. ANA. Nei recenti interventi si è constatato che grazie alla Colonna Mobile dell’ANA e a un addestramento sistematico da parte delle strutture decentrate, i tempi medi della prima emergenza si sono notevolmente ridotti.
Bergamo, staffetta d’oro
Nei mesi scorsi, avevo già mentalmente messo in relazione una nota frase, posta da Johan Sebastian Bach al termine di una sua monumentale opera, con il nostro impegno nell’organizzare questo campionato: “Non senza fatica si giunge al termine”. Ora, a bocce ferme ho la piena conferma sull’attinenza ed opportunità del paragone. Partiamo da un anno ormai lontano: il 2000.
Da Cima Vallona invito alla pace
Cima Vallona, 46 anni dopo. E sembra ieri. Sembra ieri che sia stato ucciso da una mina l’alpino 22enne Armando Piva, del battaglione Val Cismon, e dilaniati da altri ordigni il capitano dei carabinieri Francesco Gentile, il sottotenente Mario Di Lecce e il sergente Olivo Dordi, entrambi paracadutisti incursori del 9° reggimento d’assalto “Col Moschin”.
2 Giugno a Roma…
Alla sfilata per la festa della Repubblica, il 2 Giugno a Roma, c’era anche il nostro Labaro, scortato dal vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola. Come era stato annunciato, la sfilata si è svolta in forma ridotta a causa della crisi economica che colpisce, con l’Europa, anche l’Italia, ma non per questo è stata meno suggestiva. Anzi, è sembrata esprimere maggiormente il rapporto fra i militari, le associazione d’Arma, le forze del volontariato e i cittadini. Particolarmente applaudite la fanfara della brigata alpina Julia seguita dalla Bandiera di guerra del 9° reggimento, scortata da una compagnia di alpini in tuta bianca, zaino e sci in spalla.
La casa degli alpini
Ne aveva studiato aspetto e passaggi. Ne conosceva la conformazione, differente dalle altre Dolomiti. Immaginava il suo piede puntato in una fessura e le sue mani aggrappate alla roccia fino a raggiungere quelle placche levigatissime, prive di ogni asperità. L’aveva già salita mille volte, con il pensiero. Era il suo sogno, la sua Regina: la Marmolada. Egli credeva fermamente che per conquistare qualcosa, bisognasse prima sognarlo. Lo aveva fatto: per Arturo Andreoletti essa rappresentava l’ascesa, qualificata all’epoca come ‘la più difficile delle Alpi’.
Terremoto: la Colonna mobile ANA in Toscana
Con il prolungarsi delle scosse di assestamento che hanno colpito le zone settentrionali della Toscana, per rendere più incisiva, specie dal punto di vista psicologico, l’attività di soccorso alla popolazione la nostra Associazione è stata attivata nelle prime ore della giornata del 24 giugno (50 volontari del 3° Rgpt. e 15 del 2° Rgpt. per montaggio tende riservate ai volontari).
“Il passato che insegna”
Nell’amena cornice del Soggiorno alpino di Costalovara sabato 22 e domenica 23 giugno, i referenti sezionali del Centro Studi si sono dati convegno per il loro incontro annuale e dibattere sul tema “Il passato che insegna”. Se preceduta da incontri propedeutici di Raggruppamento, la scelta dell’incantevole nostra dimora è risultata ben accetta a tutti i convenuti, anche per il futuro, alla luce del promesso impegno ad alleviare gli oneri delle Sezioni più lontane.
“Ambrogino dell’Esercito” a Corrado Perona
Lunedì 13 maggio, presso l’Auditorium di Milano, in occasione del 152° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano, ha avuto luogo la 7ª edizione di “Festeggi…Amo l’Esercito”, evento promosso dall’Associazione Amici di Palazzo Cusani con il patronato della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano.
Piacenza 2.0
Per definire l’Adunata è stato utilizzato ogni genere di termine ma quello di “2.0” è alquanto singolare: da dove salta fuori? Il termine è stato coniato da un esperto di internet, Tim O’ Reilly, per indicare un’evoluzione del world wide web che da una situazione di staticità degli anni novanta si è sviluppato in uno stato di grande interazione con gli utenti.