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martedì, 6 Maggio 2025

TORINO – Restaurato il Parco della Rimembranza per onorare l’Italia e i suoi Caduti

Ancora una volta gli alpini della sezione di Torino sono stati protagonisti di una storia che ha le sue origini nel 1928. Infatti è da allora che il Parco della Rimembranza è entrato nel nostro cuore. Da quell’anno, e fatta eccezione per il periodo bellico, i pellegrinaggi annuali si susseguono per mantenere vivo e presente il ricordo dei Caduti torinesi. La cerimonia all’Ara del Parco, programmata e organizzata il 3 novembre di ogni anno dal gruppo di Torino Centro, ha acquistato nell’ultimo decennio una particolare e prestigiosa valenza con una notevole partecipazione di autorità militari, rappresentanti della Regione, della Provincia e della città, oltre ad Associazioni d’Arma, allievi delle scuole medie cittadine e con il patrocinio dell’amministrazione comunale, della brigata alpina Taurinense e del comando della Regione Militare Nord.

Solidarietà alpina

Un anno fa mi sono recato, con mia moglie Daniela, in Guatemala, a La Verbena, sobborgo della capitale, per consegnare dei soldi che 12 gruppi alpini di Vicenza mi hanno dato per aiutare dei bambini rimasti orfani di entrambi i genitori che “lavoravano” come “operatori ecologici” nella più grande discarica del Guatemala. Raccoglievano tutto quel materiale, ferro, vetro, plastica, lattine per poi consegnarlo alle potenti ditte di riciclaggio e guadagnare così qualche soldo per sopravvivere. Con l’aiuto del suddetto gruppo si è riusciti ad inaugurare poco tempo fa un asilo chiamato “La Guarderia”. Per iniziare questo progetto servivano ancora soldi per poter mantenere questi bambini. Una buona parte della somma necessaria l’abbiamo raccolta vendendo materiale guatemalteco, ma ci mancava ancora qualcosa. Ho chiesto al capogruppo se era possibile fare una cena missionaria. Risposta favorevole e cospicua somma raccolta. Non vi dico la felicità dei missionari nel vedere e constatare che in Italia la gente sente questi problemi e si adopera per gli aiuti.

Venanzio e Daniela Zanin - San Lazzaro (VI)

SVIZZERA – Cerimonia per i Caduti a Mon Repos

Gli alpini del gruppo di Ginevra con il gagliardetto e il Tricolore hanno partecipato alla tradizionale cerimonia in onore dei Caduti svizzeri svoltasi al parco Mon Repos. Vi hanno partecipato anche rappresentanti di altre associazione d’Arma italiane. Una lunga sfilata, preceduta dalla fanfara dei Cadetti di Ginevra, ha raggiunto il monumento ai Caduti al quale è stata deposta una corona mentre la fanfara suonava l’inno nazionale svizzero. Brevi parole sono state espresse dal gen. Berger, poi lo scioglimento e vin d’honneur offerto dall’esercito svizzero.

UNA MONTAGNA, UNA STORIA

La storia dell’assalto italiano al Kleiner Mittagshofel (1952 metri) nelle Alpi Giulie. Una battaglia breve, solo due giorni, in condizioni difficilissime, che fu un capolavoro di strategia anche se finito con un insuccesso dovuto alla tenacia degli austriaci, decisi a riconquistare quella piccola cima occupata con fatica l’anno precedente.

1981-2011 – Trent’anni di Alpini a Locate Varesino

Nel 30° di questo Gruppo della sezione di Como, il libro ripercorre la piccolagrande storia di un gruppo di uomini, lastricata dei valori e dell’impegno che contraddistinguono gli alpini, anche mantenendo viva la memoria di quanti non ci sono più. Il volume, particolarmente curato, è ricchissimo di belle foto a colori.

ADAMELLO –ORTIGARA – GRAPPA

“Mamma carissima, sia con te sempre la grande fiducia nei destini della Patria le cui tristi sventure saranno vendicate non per miracolo di oggi o di domani, ma per il frutto vittorioso di persistente sacrificio e lavoro di tutti gli Italiani. Ti bacia con forte affetto tuo figlio Antonio”. È la lettera che il tenente del 5° Alpini, battaglione Edolo, Antonio Leidi manda alla madre Ester, nel novembre del 1917.

ANGELI NEL FUOCO…

La storia di un incidente di volo nel quale morirono 19 persone del 7° corso paracadutisti, da cui venivano selezionati gli uomini che poi avrebbero scritto le pagine di El Alamein. Toccanti le testimonainze dalle quali emerge una scelta volontaria tutta in salita, irta di sacrifici.

A COME ALPINI

Acome Alpini, Z come Zaino. Un divertentissimo alfabeto di 44 vignette e storielle - fra aneddoti e momenti di vita vissuta - raccontate sul solco della memoria da Ettore Frangipane che, in sintonia con il lavoro di giornalista alla sede Rai di Bolzano, ha curato da sempre la passione per la satira un po’ scanzonata e mordace, ma sempre cogliendo con umorismo la vita, compresa quella da alpino. “Su questo Corpo, che è stato anche il mio - scrive nella prefazione - ho voluto spendere qualche ricordo: un po’ di nostalgia, un po’ di ironia, tanto affetto”.

TRISTE ODISSEA DI UN ALPINO DELLA GRANDE GUERRA 1915-1918

Le memorie di guerra di Giuseppe Lunardi, nonno dell’autrice. Classe 1893, emigrato in Germania, ritornò in Italia nel 1913 per il servizio militare, poi lo scoppio della guerra, la prigionia e il ritorno “a baita”.

IL MIO CAMMINAITALIA

Il giornalista e scrittore Corbellini ha percorso da solo e a sue spese, da Marsala a Trieste, 2000 chilometri del “Sentiero Italia” toccando i luoghi più legati alla storia nazionale, dall’Aspromonte di Garibaldi al Monte Corno di Battisti. Una testimonianza delle ricchezze storiche e artistiche che fanno grande il nostro Paese.

E QUI, QUANDO FIORIRÀ LA TERRA?

È il diario di 18 inesorabili mesi, che ci restituisce l’eroismo e l’umiltà di un uomo impegnato a dimostrare ogni giorno, a se stesso e agli altri, che la vita è sempre il dono più grande, anche quando ogni cosa attorno sembra suggerire il contrario.

IL CALVARIO DEGLI ALPINI NELLE CAMPAGNE DI GRECIA E DI RUSSIA

È un’opera che si distingue dalle precedenti perché basata su fotografie dell’archivio della brigata Julia e dell’aiutante di battaglia serg. magg. Santo Vincenzo De Paoli. Ne conta oltre 200 oltre a numerosi documenti inediti.

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