Un monumento a Gigli e Ranzani
Dove il Po scorre più lento ed ogni tanto minaccia i paesi che attorniano le sue rive, domenica 30 settembre, con le nuvole che coprivano il sole, più di mille persone, in maggioranza alpini, si sono trovati a ridosso dell’argine del grande fiume, nel piccolo paese di Santa Maria Maddalena di Occhiobello, una frazione del comune di Occhiobello (Rovigo), per commemorare il capitano Massimo Ranzani, insignito di Croce d’Onore alla memoria e il s.ten. Mauro Gigli, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Alpini che cantano: da Negrar…
Il coro ANA “Coste Bianche” della sezione di Verona, nasce a Negrar nel 1975 da un gruppo di persone appassionate di canto corale e in collaborazione con il locale Gruppo alpini, con lo scopo di diffondere e mantenere vive le tradizioni del canto popolare e tradizionale di ogni regione d’Italia. Nel corso di quasi 36 anni di attività ha visto succedersi tre direttori e dal 2003 è diretto dal maestro Damiano Ceschi, che ha studiato pianoforte, canto corale e composizione presso il conservatorio di Verona ed ha partecipato come pianista a concorsi nazionali e internazionali, vincendo numerosi premi.
Le donne e la vita militare
Sono un tenente colonnello di amministrazione (riserva) che ha svolto la sua venticinquennale carriera nelle Truppe alpine. Mi permetto di manifestare il mio pensiero sulle donne nella vita militare. Un pensiero controcorrente, non allineato e, perciò, non destinato a ricevere il plauso della maggioranza. Le scrivo per manifestarle il mio sconcerto e la mia amarezza nel prendere visione dell’ultimo numero della rivista a me cara L’Alpino.
Un ponte sul futuro
Due donne, tre alpini, tre amici e una bella storia di solidarietà che inizia a Ndithini, un piccolo, sperduto villaggio tra le colline del massiccio dell’Ithanga, in Kenya, dove c’è una missione delle suore dell’ordine delle piccole Figlie di San Giuseppe che aiutano i bambini orfani, ammalati e denutriti. Negli anni hanno fatto tanto ma serve sempre una mano per sistemare e migliorare le condizioni di vita. E quando c’è stato bisogno di costruire un ponte per il villaggio gli alpini non si sono tirati indietro. Lo hanno chiamato “Il ponte delle nuove generazioni”. È un bell’auspicio per il futuro in una terra che ne ha tanto bisogno. Questa è la storia della sua costruzione…
La copertina de L’Alpino
Sulla copertina de L’Alpino numero 8 figura una ragazza con in testa il cappello alpino, truccata come una bambola, i capelli raccolti dietro la nuca coperti dal cappello, se così non fosse ne verrebbe fuori la coda del mulo.
Una Medaglia all’8° Alpini
Una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito è stata conferita alla Bandiera di guerra dell’8° Alpini, “per aver contrastato in Afghanistan, nell’ambito della missione ISAF, la forte resistenza armata dei talebani”. La cerimonia, presente il nostro Labaro scortato dal presidente nazionale Corrado Perona, si è svolta a Udine.
Recuperati i resti di 10 Caduti
Riposavano sul Pasubio, la Posina e Montemaggio, dove infuriò la guerra soprattutto negli anni 1916- 17 e dove la montagna conserva ancora tanti segni di quell’immane sciagura che fu il conflitto mondiale. E che di tanto in tanto ci restituisce i resti di soldati, e chissà quanti ancora ne nasconde alla pietà dei vivi. Nelle scorse settimane sono stati recuperati i resti di nove soldati italiani e di uno austriaco.
STORIA SEZIONI ESTERO – Piccolo Gruppo, grandi alpini
Era il 6 novembre 1969 quando a Winnipeg (capitale dello Stato del Manitoba che conta oggi circa 630.000 abitanti) due veci, Guerrino Macario (classe 1916) e Primo Augellone (classe 1920) insieme al bocia Ermenegildo Di Biaggio (classe 1938 e attuale capogruppo), parlando di guerra e di naja decisero di contattare uno ad uno gli alpini residenti, con l’intento di costituire un Gruppo alpino. Fu così che il 7 dicembre 1969 tennero una riunione “pre-associativa” alla quale parteciparono 18 alpini: venne presa la decisione di scrivere alla sede nazionale a Milano per chiedere istruzioni e dare così inizio alle iscrizioni.
SVIZZERA – Ginevra: festeggiati i 20 anni della sede
La Messa officiata da padre Silvano ha dato inizio ai festeggiamenti del 20° anniversario dell’inaugurazione della sede del gruppo di Ginevra: per ristrutturarla erano state necessarie 1.165 ore di lavoro, 20mila franchi e oltre il doppio per gli arredi. Il tutto senza alcun aiuto esterno, ma grazie alle donazioni di vari soci e al ricavato di numerose attività del gruppo.
MODENA – Il 90° nel segno dei volontari del terremoto
Tre giorni di festa, a Fiumalbo, per il 90° della Sezione. Venerdì serata di musica e stand gastronomico. Sabato alzabandiera, inaugurazione di una mostra storica e consiglio direttivo sezionale nella sala del Consiglio comunale messa a disposizione dal sindaco Alessio Nizzi. Nel pomeriggio deposizione di corone ai monumenti dedicati ai Caduti, a Fiumalbo e nelle cittadine circostanti. Il presidente nazionale Perona ha presenziato alla premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Alpini sempre” e alla consegna di borse di studio.
Alpini alla Rassegna Emergenza
La sicurezza si mette in mostra nei padiglioni del Centro Fiera di Montichiari (Brescia) e ci sono anche gli alpini. Anche quest’anno, su pressante e stimolante invito della direzione del Centro Fiera, le nostre squadre specialistiche (UCS, AIB, alpinisti, subacquei, sanità, ecc.) che compongono la Colonna mobile ANA, si sono presentate al giudizio del pubblico e… delle scuole.
Quella Cjasute in riva al Don
Inverno 1942/43 sul fronte russo. Ogni notte, da una casetta in riva al Don che scorre placido e lento e segna l’esiguo confine di uomini contro, da un lato i russi e dall’altro il plotone ‘esploratori’ della 16ª Compagnia del battaglione Cividale - comandata dal capitano Carlo Crosa - che al ‘posto di ascolto’ – una casetta di legno, una cjasute - sorvegliano la sponda opposta occupata dal nemico. Hanno il compito di dare l’allarme nel caso qualche pattuglia nemica attraversi il fiume. Sono quasi tutti dello stesso paese, Faedis e, a rotazione, di altre contrade del Friuli. Ogni tanto un bagliore, e un colpo di fucile.