UN ALPINO IN PRIMA LINEA 1940-45
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L’epopea del sottotenente degli alpini Eugenio Bonardi sui tre fronti di Francia, Albania e Russia. Dal fronte russo uscì in ritirata con il grado di capitano, prima di essere internato nei lager di Polonia e Germania. Una minuziosa narrazione autobiografica di un’esperienza presentata nella sua cruda semplicità. |
Sfogliando i nostri giornali – novembre 2013
La nostra stampa.
VISTÙ
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Il ten. Danda, insieme al racconto della tribolata vicenda del “Vestone” e sua personale, mette in risalto i risvolti umani caratteristici del modo di essere dei suoi alpini. È la seconda edizione di un racconto avvincente e di agile lettura che, a partire da una “piccola” storia, aiuta a capire la grande storia di un Corpo d’Armata che, nell’estate del ’42, partì per una terra sconosciuta per combattere una guerra difficile. |
HELLO WAMBA
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Con testi di Marco Tarozzi Un bellissimo libro fotografico, l’ultimo del fotografo ravennate Paolo Genovesi, con le immagini del Catholic Hospital di Wamba, in Kenia – un piccolo villaggio, poche baracche, a sei ore da Nairobi - dove ogni giorno volontari e specialisti di tutto il mondo alimentano la speranza di vita della popolazione locale. Non solo cure per il corpo, ma anche per la mente, scuola, educazione, formazione. |
IL GRIDO DELLA TERRA
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Clerici, scrittore e poeta, è attivo da anni nel mondo del volontariato e collabora con numerose associazioni culturali. Il libro non è una cronaca giornalistica del terremoto in Emilia ma, con i suoi 13 racconti, le poesie e le testimonianze, congela l’attimo di un evento drammatico e irripetibile. Lui stesso ha trascorso tre settimane in Emilia da soccorritore. Sua anche l’idea di un testo teatrale che prende spunto dal libro: per la sua rappresentazione non vengono chiesti rimborsi in denaro ma soltanto la possibilità di vendere il libro prima o dopo l’evento. |
QUANDO VOLANO LE AQUILE
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Giuseppe Magnani, alpino d’arresto, racconta il periodo della sua naja, 18 mesi vissuti quasi interamente in Friuli. È uno spaccato della vita di caserma e dei problemi legati al rapporto con graduati e ufficiali. E poi gli incontri con i commilitoni, gente rude, a volte perfino crudele. E poi la montagna, sublime ma associata a tanta fatica e poco cibo: poca retorica ma la vita vera. |
In breve – novembre 2013
Notizie in breve.
“FORSE UN GIORNO TI RACCONTERÓ”
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Il libro, patrocinato dal Rotary Club, valorizza il fondo costituito dalle 315 lettere che il sottotenente degli alpini Federico Fossati invia alla fidanzata dal giorno in cui parte per il servizio militare fino all’8 settembre 1943. La maggior parte dell’epistolario riguarda la Campagna di Russia con il btg. L’Aquila, ma altrettanto numerose sono le lettere relative all’addestramento e all’epilogo della guerra nella provincia di Lubiana. Un fondo di grande importanza, che consente di ricostruire la storia dell'esercito italiano durante il secondo conflitto mondiale, ma che, nel contempo, mette in evidenza il contributo reso da Fossati alla vita pubblica del dopoguerra. Ed ecco l’amicizia con Peppino Prisco, l’impegno civile, la grande passione per il calcio e il legame con l’ANA. |
Il motto dell'Adunata: "Gli alpini esempio per l’Italia"
Come ogni anno il Consiglio Direttivo Nazionale definisce un motto che diventa il filo conduttore non solo per l’Adunata nazionale ma anche per tutti gli eventi e le manifestazioni che caratterizzano la vita associativa dell’anno. Per l’Adunata nazionale di Pordenone del 2014 il motto definito nell’ultimo CDN è: “Gli alpini esempio per l’Italia”. Da una prima lettura può sembrare un motto eccessivamente presuntuoso ed auto referenziante ma in realtà esso racchiude intenzioni e valori che si ispirano ad una visione che va oltre il mondo degli alpini. Innanzitutto va precisato che la definizione “alpini” abbraccia tutti gli alpini d’Italia, in armi e in congedo.
Ricominciare daccapo
Trentaquattro mesi fa è calato il sipario. E dietro a quel drappo pesante di velluto bordeaux tutto è cambiato, scombinando scenari e abitudini. Ciò che di nuovo c’è ora non coincide affatto con il futuro che Luca aveva immaginato. Quel giovane alpino ferito in Afghanistan, il 18 gennaio del 2011. Accanto a lui cade, per sempre, Luca Sanna. Sono attimi, una serie infinita di fotogrammi che l’angoscia, l’inquietudine hanno scolpito nella memoria e che resteranno impressi così, fino all’ultimo giorno. Luca Barisonzi si è risvegliato fermo.
NUOVA VESTE GRAFICA DE L’ALPINO
Dal numero di novembre 2013 la veste grafica del giornale è cambiata. I testi sono generalmente più corti, le foto più grandi (quando sono belle parlano da sole). Per continuare su questa strada e dare a L’Alpino un’impronta più visibile e gradevole – in una parola: moderna, pur restando i contenuti nel solco della tradizione alpina – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che ci inviano testi e foto, in particolare dei presidenti di sezione e dei capigruppo.
GERMANIA – Disabili in vacanza al Lido Adriano
Anche quest’anno, secondo una tradizione che dura da 17 anni, grazie alla sensibilità di alcuni imprenditori italiani e l’aiuto dell’Associazione benefica “Noi e voi insieme” con il suo presidente Luciano Rainero, un gruppo di sette disabili tedeschi e accompagnatori ha potuto godere di un soggiorno di 10 giorni sulla spiaggia del Lido Adriano (Ravenna).