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sabato, 17 Maggio 2025

Giovani di valore

Mi trovavo al Politecnico di Milano e passando a fianco di una delle grandi aule, in cui giusto 50 anni fa ero entrato da studente per la prima volta, sento una musica che non tardo a collegare ad un canto della prima guerra mondiale. Resto sorpreso ma penso a qualche proiezione extrascolastica su qualche tema storico e continuo la passeggiata. Dopo un po’ ripasso più vicino e questa volta riconosco distintamente le note di “Ta pum” che però si interrompono per riprendere qualche istante dopo.

La specialità alpinistica

L’ultimo periodo dell’anno, caratterizzato dall’arrivo dell’inverno con freddo e neve, potrebbe giustamente fare supporre che per le “ragazze” e i “ragazzi” della specialità alpinistica della Protezione Civile Ana, sia giunto il momento di riporre “sotto naftalina” corde, imbraghi e moschettoni, in attesa della bella stagione. Niente di più lontano dalla realtà! Il primo fine settimana di dicembre ha rappresentato per gli alpinisti del 1º e del 2º Raggruppamento un impegno importante. L’appuntamento per le squadre del 2º è stato in provincia di Bergamo, in località Onore presso la falesia denominata “Le Corne”, dove è andata in scena l’esercitazione di raggruppamento e le prove di abilitazione per 5 nuovi aspiranti alpinisti. «Nella giornata di sabato hanno partecipato 10 alpinisti e i 5 volontari aspiranti. 

Un anno di sport

Nella splendida cornice della Sala del Giudizio dei Musei di Rimini sono convenute oltre 200 persone tra responsabili allo Sport, presidenti e atleti di 46 Sezioni. Dopo l’alzabandiera nel cortile del museo, Mauro Buttigliero, Consigliere nazionale e responsabile della Commissione nazionale Sport, ha aperto i lavori, ringraziando il gruppo alpini di Rimini e la Sezione Bolognese-Romagnola per la calda accoglienza. Il 2017 è stato contraddistinto da un significativo aumento di partecipazione alle gare, sia di alpini, sia di Aggregati, con alcuni record: 55 gli iscritti di 47 Sezioni alla corsa in montagna di Ozzano (Casale Monferrato) e addirittura 626 alla staffetta di Valdobbiadene. Una situazione in controtendenza rispetto alle altre meritorie attività dell’Ana che, anche a causa dell’età, sono in perenne calo. 

Scambi epistolari

Sono la moglie di un alpino che purtroppo è “andato avanti”, come dite voi, e io non riesco a farmene una ragione. Siamo stati assieme ben più di 47 anni e finché ha potuto ha sempre partecipato a tutte le Adunate, a tutti gli incontri che il suo Gruppo organizzava con infinita gioia, e io quando potevo lo seguivo. 

INTRA – Per Florindo e Vittorino

Florindo era un ragazzo del 1917 e se n’è andato sul far dell’estate, seguendo a pochi mesi di distanza l’amico Vittorino, classe 1920. Hanno lasciato il Gruppo di Miazzina e la Sezione Intra, consegnando a chi li ha conosciuti i loro preziosi ricordi di reduci e di alpini. Quando Florindo Morandi nacque, suo padre era al fronte, poi toccò a lui vivere l’esperienza della Guerra: per Florindo il secondo conflitto mondiale è durato ben sette anni e si è concluso con un ritorno a piedi da Dubrovnik al paese natìo affrontato fra mille pericoli, incontri e disavventure. Vittorino Meschia aveva affidato i suoi ricordi ad un quaderno denso di appunti: “Il 18 marzo 1940 sono stato chiamato alle armi nel battaglione Val Toce e, dopo un’estate trascorsa in diversi campi estivi all’Alpe Veglia, il 6 novembre sono passato al battaglione Intra. 

All’ultimo colpo

La Sezione di Verona, in collaborazione con il Tiro a segno nazionale di Verona che festeggiava i 150 anni dalla sua costituzione, ha avuto l’onore di ospitare il 48º Campionato nazionale Ana di tiro a segno di carabina libera a terra e il 34º di tiro a segno con pistola standard; dopo il successo organizzativo e sportivo del 2013, anche questa volta Verona ha saputo dare il massimo.

Oltre le aspettative

Ancora una volta Valdobbiadene ha ospitato un campionato nazionale Ana, aggiudicandosi l’organizzazione della 41ª edizione della Corsa in montagna a staffetta. La manifestazione è stata fortemente voluta dalla Sezione nella ricorrenza del centenario della Grande Guerra, allorché il territorio, dopo la disfatta di Caporetto, fu invaso dalle truppe austro-ungariche. Il 1917 fu un anno terribile per gli abitanti di Valdobbiadene, costretti alle ristrettezze e al profugato, tanto che questo periodo viene ricordato come “l’an de la fam” (l’anno della fame) e porta un triste bagaglio di 484 vittime per stenti. 

Il mondo su due ruote

È un giorno qualunque di ottobre. Il cielo grigio e basso che scende e bagna le strade. Dal cancello del civico 3 di via Giuseppe Ba spunta una bici traballante per il peso delle borse, due davanti e due dietro, 35 chili in tutto. Paolo sorride nel breve video realizzato con uno smartphone dall’unico amico che è lì a vederlo partire. Un cenno di saluto, due pedalate, poi svolta a sinistra e va con i suoi pensieri, le sue paure, con la felicità di aver raggiunto un obiettivo. Così inizia il viaggio di Paolo, giovane uomo nato a San Giovanni Ilarione, nella media Val d’Alpone. Una laurea in Lettere e undici anni da vigile. È proprio durante il servizio nel centro storico di Verona, tra via Mazzini e Piazza Bra, che comincia a pensare a un’altra vita. 

Orgogliosi custodi

Brescia e Nikolajewka. Una storia lunga settantacinque anni, ormai. Una storia di cui le Penne Nere bresciane si sono fatte custodi ed orgogliose testimoni a livello nazionale. Proprio a Brescia, nel gennaio 1946, infatti, a soli tre anni dal doloroso epilogo della Campagna di Russia, alcuni Reduci della Tridentina si ritrovarono in un’osteria, per ricordare. Le centinaia di chilometri percorsi a piedi all’andata, tra i campi di girasole e quelli della ritirata sulla neve, avevano lasciato un segno profondo: mille storie tragiche e i volti degli amici visti scomparire, senza poter fare nulla. 

Volontari firmaioli

Ho letto sul numero di agosto-settembre la lettera di Luigi Di Meglio a proposito della naja obbligatoria. Siamo sicuri che con la naja volontaria non ci saranno più i fancazzisti e gli imboscati? Anche ai miei tempi c’erano i volontari che noi chiamavamo “firmaioli”. 

Come una tribù

Circa un anno e mezzo fa sul nostro giornale usciva l’articolo “Realizzare un sogno” che sintetizzava un progetto di collaborazione tra l’Ana e l’Università, progetto che potremmo oggi intitolare “Studi storici verso il centenario dell’Associazione Nazionale Alpini”. Il progetto si sviluppa in sei borse di studio semestrali e un assegno di ricerca annuale, dal 2016 al 2018, con l’obiettivo di terminare nel 2019 in occasione del nostro centenario. 

Rassegna a Montichiari

Fu nell’ormai lontano 2011 che, per la prima volta, la Colonna Mobile nazionale dell’Ana partecipò autonomamente e slegata dalla Colonna Mobile regionale della Lombardia, alla Rassegna Emergenza Attrezzature del Soccorso e Sicurezza di Montichiari, per tutti la Reas. Una presenza costante, quella degli alpini, che da allora hanno garantito un impegno sempre maggiore, di anno in anno riscuotendo, da parte del pubblico dei visitatori una partecipazione e un gradimento sempre in crescita. 

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